ATTENZIONE

ATTENZIONE: In questo blog leggerete anche parecchie cazzate. Maneggiare il tutto con cura.

venerdì 29 maggio 2009

In Trentino a scalare l'Ottomila

Vi direte: questo è impazzito.

In realtà, domani mattina parto per il Trentino per il ponte del 2 Giugno, e visto che è una delle rarissime occasioni per macinare dislivello senza dover prima fare chilometri su chilometri in auto, ecco il tarlo, che ben presto è diventato un obiettivo.

In quattro giorni vorrei fare 8000 metri di dislivello.

Sono 2000 metri al giorno, facendo una banalissima divisione.

Considerato che andrò in giro con la famiglia, alla corsa aggiungerò anche le paseggiate, ragion per cui l'obiettivo è sì ambizioso, ma realistico.

Già lo scorso Agosto avevo macinato parecchio dislivello con le passeggiate, cosa che poi avevo visto ripagata nelle gare di Settembre.

Spero solo che il meteo sia dalla mia.

Non ho bene in mente come poi realizzare l'impresa, fatto salvo che domenica dovrei fare un lungo con Ganassa (a cui ripagherò visita il 26 Luglio, andando al TA G&G invece che a Premana).

Sarà tutto abbastanza improvvisato, come è bello che sia ogni tanto.

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giovedì 28 maggio 2009

Notturna sul Resegone

Sta diventando un piacevole rito quella della serale in compagnia.

Ieri ritrovo appena uscito dall'ufficio con Fluido (alias il Camoscio del Resegone), Simone e Gioele, per un'uscita "poco impegnativa" (così mi avevano assicurato) sul Resegone.

Lasciate le auto ad Erve, partiamo per un anello che ci condurrà alla Capanna Monza, quota 1200 dai 550 iniziali, per poi ridiscendere.

La serata è fresca e serena, ottimale per andare per sentieri.

Non ero mai stato sul Resegone, e ne sono rimasto affascinato. Fondo mediamente tecnico, mai un attimo di tregua nei saliscendi, nel terreno. Bisogna sempre fare attenzione a dove si mettono i piedi.

Corriamo per lunghi tratti nel bosco, poi mezze coste, qualche tratto panoramico.

Un'ora e mezza e siamo al rifugio, il tempo di bere una Coca, informarci sul risultato della finale di Champions' ed eccoci, ora con le frontali accese, a ridiscendere.

Giungiamo alle auto dopo 2 ore abbondanti, 700 metri di dislivello positivo ed una decina di km.

Il tempo è letteralmente volato, quasi non mi sono accorto che sia passato, complice il panorama, la bellezza del tracciato e la compagnia, compagnia che si trattiene fino a tardi per un panino ed una birra.

Da ripetere al più presto.

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martedì 26 maggio 2009

Settimana ricca

Questa sarà una settimana ricca per quanto riguarda gli allenamenti in montagna.

Iniziamo domani con un'uscita serale - partenza alle 19:30 per un paio d'ore preventivate - sul Resegone, in compagnia di Fluido, Simone e forse altra gente di Podismo Brianza.

La location del nuovo ufficio mi permette queste uscite infra-settimanali senza eccessivi sforzi chilometrici (dal punto di vista auto), quindi tanto vale approfittarne.

Sabato mattina, poi, partenza per Larzana, per il ponte del 1° Giugno.

L'obiettivo, per i 4 giorni in cui staremo là, è di fare 8000 metri di dislivello positivo.

Un ottomila spalmato su 4 giorni di allenamenti e passeggiate. Già lo scorso anno ho visto il gran beneficio del semplice camminare per sentieri, con la bella prestazione ai Cimbri.

Giusto per variare un po', avrei in mente di fare due bei lunghi, e gli altri giorni ripetute in salita + passeggiata, confidando ovviamente in un meteo accettabile.

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lunedì 25 maggio 2009

Sconfitto dal caldo

Ieri mattina avevo in programma d'andare a Vaiano per una FIASP di 18 km.

Sveglia puntata alle 7:30, tenuta da corsa già pronta dalla sera prima.

Mi sveglio alle 6 quando il sole irrompe in camera, mi alzo per chiudere le ante, pensando che sarà, da lì a poco, una bella giornata per correre.

Mi riaddormento, ma quando la sveglia suona, non ho energie.

Il caldo è già afosissimo, le gambe sono pesantissime, in poche parole non ho letteralmente forze per alzarmi.

Si fa largo la parola tanto temuta: "rinunzio". Me ne sto a letto.

Quando alle 9:30 mi alzo per la colazione ho dei gran sensi di colpa, ma addosso ancora la medesima spossatezza.

La giornata la passo senza fare grandi sforzi, abbiamo ospiti a pranzo, non esco nemmeno dal cancello, ma a sera a malapena riesco a trascinarmi sul divano per guardare un film.

Un caldo improvviso, uno sbalzo termico che mi ha letteralmente tagliato le gambe.

Altro che correre ...

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sabato 23 maggio 2009

Monte Guglielmo

Stmattina quando la sveglia è partita mi ci sono voluti alcuni secondi per ricordarmi perché alle 4:30 stesse suonando.

Non ho avuto la forza per il classico colpo di reni, quindi mi sono trascinato giù dal letto, mettendoci più del previsto per prepararmi e partire.

Alle 4:49, in auto, il pensiero è stato: "ma chi me lo fa fare?". Pensiero passato appena s'è fatto giorno, quando ho intuito che spettacolo di giornata sarebbe stata dal punto di vista meteo.

L'appuntamento era per le 6 a Concesio, da dove poi abbiamo proseguito per Marcheno.

Gruppetto limitato, solo in 3, e subito messo alla prova da una salita taglia gambe.

Forse la fatica delle PDP, forse il fatto di non essermi ancora scaldato adeguatamente, fatto sta che patisco un po' questo primo drittone, che in poco ci porta dai 1000 metri ai 1300.

Giunti al termine del sentiero però la musica cambia. Prima una leggera discesa, poi un falsopiano, ed eccoci giungere al rifugio. Pausa caffè e attacchiamo la cima del Guglielmo.

La giornata è spettacolare, cielo terso, un po' di foschia, ma non fa caldo.

La prima parte dell'ascesa è su strada forestale (è la zona del Gir de le Malghe, che si terrà il 7 giugno). In genere queste salite, non ripidissime e corribili, ma costanti ed inesorabili, le soffro.

Oggi no: corro, corro, ne ho e me ne stupisco. E' una bella sensazione.

Arriviamo all'attacco del sentiero 3V, dove si fa sul serio.

Una prima parte ripidissima, poi ... inizia il peggio. Ci si aiuta con le mani, si procede con i 4 arti ... è bello anche così.

Lo spettacolo che ci si para di fronte, giunti in alto, però ripaga dallo sforzo. Ecco il lago d'Iseo, ecco le 3 Valli, Trompia, Sabbia e Camonica, ecco l'Adamello ancora innevato.

La sveglia delle 4:30 ha avuto la sua ricompensa.

Giriamo un po' in quota (siamo a 1950 circa) , tocchiamo un paio di vette del monte, sosta Coca a rifugio, il tempo di farsi superare da uno sky runner vero (pazzesco come riuscisse a correre su quella salita), che prendiamo la strada del ritorno.

La discesa si fa via via sempre più tecnica, divento un po' la palla al piede del gruppetto, ma più di così proprio non ce la faccio.

Sono le 11 quando rientriamo al parcheggio, dopo 21 km e 1500 D+. Veramente un buon allenamento.

Il tempo di una birretta, e rientro a casa dove mi attende un pomeriggio relax.

Domani come da programma tapasciata piatta a Vaiano, per far girare un po' le gambe.

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venerdì 22 maggio 2009

Riprendiamo

E' da sabato che non corro.

E la cosa inizia a lasciarmi irrequieto.

Più che altro sono stato fermo in questi giorni per altri motivi, che tutto sommato è un bene siano capitati proprio questa settimana in cui un po' di riposo è stato salutare.

Per il fine settimana avevo preventivato una tripletta in pianura, ma il richiamo della salita è arrivato, e non ho saputo esimermi.

Stasera niente, mentre domani mattina uscita a Concesio, con gli amici del TRB (che a questo punto dovrebbero farmi socio ad honorem).

Come spesso capitato partenza prima dell'alba; rientro per il pranzo (più o meno).

Domenica invece confermata la tapasciata a Vaiano. Sono 18 km, a cui magari aggiungere un secondo giro da 13. Vediamo come gira domenica mattina.

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mercoledì 20 maggio 2009

Dopo le PDP

A 4 giorni dall'aver concluso le Porte di Pietra sto ancora vivendo di rendita emotiva, pur riflettendo su alcune cose migliorabili.

Quello che mi sembrava pazzesco un paio d'anni fa - vedi questo Post dove mettevo tra le 3 corse nemmeno immaginabili UTMB, CRO e appunto PDP ... - sabato si è avverato, senza grossi problemi.

Ho chiuso in crescendo, con ottime sensazioni fisiche, nessun problema muscolare o articolare, nessuna crisi di fame o di testa.

Evidentemente mi sono allenato bene, e dal lato fisico-atletico (anche se si pensa di non fare mai abbastanza), e dal lato mentale/tattico, abituandomi ai lunghi in autosufficienza, mangiando regolarmente, bevendo, sapendo dosare le energie.

Già: dosare le energie.

A freddo, penso che forse sabato sono stato anche fin troppo prudente. In molti tratti in cui la "gamba c'era" ho scelto di camminare per non scoppiare. In alcuni tratti sali-scendi ho tenuto un ritmo più blando di quanto potessi, sempre per non rischiare di rimanere senza benzina.

Forse sono arrivato alla fine dei 70 appunto perché sono stato prudente, però resta il dubbio che forse potevo andare anche meglio. Chissà ...

Non che cambi molto, ho fatto un tempo che non riuscivo nemmeno a pensare in precedenza, 76° assoulto su 190 partiti (il che evidenzia un sensibile miglioramento rispetto allo scorso anno).

Una cosa su cui però ho l'assoluta certezza d'aver commesso un errore, da studiare e migliorare in futuro, è lo zaino e quanto mi sono portato appresso.

Guardavo gli altri concorrenti, e devo ammettere che in confronto a loro sembravo un escursionista più che un partecipante ad un ultra trail.

Zaino molto più voluminoso (Diosaz 17), riserva di liquidi sui 2 litri, cibo per un reggimento, oltre a tutto il materiale obbligatorio, più varie ed eventuali, ché non si sa mai ....

Mi domando se non sia il caso, almeno per ultra lunghe, cercare di lavorare anche sul materiale, e cercare d'alleggerirsi un po'.

Posto che il materiale obbligatorio è obbligatorio, devo un po' studiare, anche con la bilancia, quanto portarmi appresso, sfruttando magari meglio i ristori, usando uno zaino più compatto e leggero.

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lunedì 18 maggio 2009

Ho chiuso le Porte di Pietra

Il titolo del post l'ho ripreso dalla maglia finisher che mi è stata data sabato, quando alle 19:24, 11 ore e 24 minuti dopo la partenza, ho tagliato, raggiante, il traguardo delle Porte di Pietra.

Raggiante. Già, perché se da un lato sognavo le 12 ore, dall'altro avevo stimato un tempo tra le 13 e le 14. Arrivare in quel tempo, per di più pensando che se ci avessi creduto un po' durante sarei anche stato sotto le 11, non ha fatto che esaltare il mio ego, che in queste situazioni va a mille.

Raccontare un ultra come le Porte di Pietra non è facile.

Ci sono tante emozioni, prima durante e dopo, tante situazioni, che il rischio è quello d'essere riduttivi, o eccessivamente prolissi. Ci provo.

Venerdì mi sono preso un giorno di ferie, per riposare, per arrivare alla corsa del giorno dopo senza la stanchezza di una giornata lavorativa. Ho preparato con calma il tutto e dopo un viaggio veloce parlando di corse, eccoci a Cantalupo Ligure, dove ritrovo tanti amici e compagni di corse.

La cena la passiamo raccontandoci esperienze, tattiche, aspettative. La mia tensione pre-gara è in parte attenuata, ma sento che sarà dura. 70 km non saranno uno scherzo.

Si dorme in palestra e la mattina, fresco e riposato, alle 8 puntuali, eccoci in 190 prendere il via.

Parto tranquillo, la strada è lunga. Avrò tutto il tempo di correre.

La prima salita è tostissima, si sale in cresta, alcuni tratti esposti con corde fisse che mi esaltano. E' tra i tipi di percorsi che preferisco.

Vado bene, arrivo ai primi due ristori in compagnia di Fluido. Mangiamo, beviamo. Poi lui parte, ormai ha fatto il salto di qualità, non riuscirei a stargli dietro per molto.

Mi aggancia Michele e con lui inizia un lunghissimo tratto, 30 e più km, in cui corriamo insieme.

Si parla, per stemperare la fatica. Ai tratti in salita, drittoni molto muscolari, si alternano falsi piani all'interno di faggeti, molto corribili.

Al ristoro del 50° km una coca al bar. Dico che vado avanti per non prendere freddo, una distrazione, ed eccomi a perdere il sentiero giusto. Sono 300 metri, ritorno, ma Michele ormai è ripartito, e pensandomi davanti, inizia a tirare per riprendermi. Ci vedremo al traguardo.

Inizio gli ultimi 20 km, che correrò praticamente da solo (supererò solo 3-4 concorrenti sul finale).

Arrivo all'ultimo km. Vedo il paese in lontananza, poi mi rendo conto che è un altro paese. Cantalupo Ligure è proprio sotto di me, manca un km, forse meno. Inizio a tirare, sono sicuramente sotto i 4'/km, ho ancora energie da vendere. La cosa mi esalta. Taglio il traguardo dopo una volata a braccia aperte durata 200 metri, mentre raccolgo gli applausi di un discreto pubblico. Me li sono meritati. Grazie.

Devo dire che nemmeno per un momento, dalla partenza, ho avuto il dubbio di non arrivare. Mai un momento di crisi, nè fisica nè mentale, è andato tutto bene.

Condizioni climatiche per me ideali, niente sole e temperatura accettabile, che sebbene siano andate a scapito del panorama (ecchisenefrega del panorama, mi verrebbe da dire), non mi hanno fatto penare.

Ho tenuto fede alla tattica di mangiare e bere con regolarità, anche quando non ne sentivo il bisogno impellente. Forse da rivedere il fatto di fermarsi a mangiare, magari avrei potuto mangiare camminando. Tutta esperienza da mettere in pratica alla prossima.

La strada per Chamonix passa anche per Le Porte di Pietra.

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giovedì 14 maggio 2009

Porte di Pietra: rifiniture tecnico-atletiche

Ieri sera ultimo allenamento prima delle Porte di Pietra.

Prima però ho acquistato un nuovo orologio.

Il Garmin 205, strumento eccezionale che mi ha aiutato tantissimo in questi anni, ha un grande limite: la "scarsa" autonomia.

Virgoletto il termine "scarsa" perché naturalmente tutto è relativo.

Se 10 ore circa sono un'autonomia scarsa è tutto da vedere. Probabilmente la maggior parte dei podisti ne ha a sufficienza.

Per le Porte di Pietra so a priori che ad un certo punto mi pianterebbe in asso.

Ecco allora che, dopo attenta valutazione, ho acquistato il SUUNTO VECTOR: orologio tradizionale, con altimetro, barometro e bussola.

Le funzioni di barometro e bussola mi verranno utili durante qualche escursione estiva in montagna. Quello che a me serve è fondamentalmente un altimetro affidabile, dato che durante le corse il mio riferimento principale è la quota.

Il Suunto Vector sembra avere questa caratteristica, affidabilità e autonomia (parliamo di un orologio tradizionale, quindi una batteria dura anni), resistente (a detta del commesso e di chi ce l'ha è uno strumento "da battaglia").

Dicevo che dopo aver acquistato l'orologio sono poi andato a Montevecchia (LC) per un allenamento in notturna all'interno del Parco del Curone.

Il Parco del Curone è un'oasi quasi incontaminata nel cuore della Brianza. Strade bianche, qualche sentiero, salitelle tutte corribili, ad una quota compresa tra i 260 ed i 450 metri slm.

Eravamo in 4, una bella uscita di due ore per 18 km. Il D+ penso possa essere stato sui 400 metri (l'orologio non ero ancora in grado di farlo funzionare per registrare l'attività ...).

Serata poi conclusa in un pub di fronte ad una pinta di birra ed un panino, parlando naturalmente di corse.

Bella uscita, da ripetere senz'altro.

Adesso due giorni di relax totale, per arrivare fisicamente fresco a sabato mattina.

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mercoledì 13 maggio 2009

Porte di Pietra: Roadbook

Accennavo ieri alla tattica gara per le PDP.

Nel mio caso l'avversario da controllare sarà la fatica, ragion per cui dovrò cercare di dosare molto bene le energie.

Il roadbook che segue spero mi darà una guida per essere il più possibile regolare, e lasciarmi tranquillo a livello mentale: spezzare il percorso in tante mini-tappe non potrà che aiutarmi, dandomi degli obiettivi raggiungibili a breve, per farmi poi partire con rinnovato entusiasmo.


PUNTO KM PROG KM PARZ QUOTA D+ D-
Cantalupo 0,0 0,0 370 0 0
Passerella di pertuso 4,8 4,8 350 258 278
Croce degli alpini 7,0 2,2 817 519 52
Il poggio 9,2 2,2 853 207 171
Roccaforte 11,8 2,6 763 157 247 R

Borassi 13,8 2,0 678 8 93
Bric. Camere 17,4 3,6 1018 340 0
Costa Salata 21,4 4,0 790 122 350 R
San Fermo 27,0 5,6 1177 498 111
M.te Buio 30,4 3,4 1402 295 70
M.te Antola 34,0 3,6 1597 317 122
Cap, di Carrega 40,4 6,4 1367 125 355 R
M.te Carmo 42,4 2,0 1640 273 0
M.te Legnà 46,2 3,8 1650 260 250
Cap. di Cosola 48,8 2,6 1481 71 240 R
M.te Ebro 53,4 4,6 1700 239 20
Rif.Orsi 54,8 1,4 1397 0 303 R
M.te Gropà 59,8 5,0 1395 155 157
M.te Giarolo 61,6 1,8 1473 108 30
Piani S.Lorenzo 63.6 2,0 1100 0 373 R
Cantalupo (arrivo) 70,2 8,6 370 20 1133


martedì 12 maggio 2009

Porte di Pietra 2009: inizia il conto alla rovescia

Ci sono gare che uno considera speciali.

Le Porte di Pietra sono una di quelle.

Quando nell'estate 2007 ho avuto la "folgorazione" Trail, mi sono iscritto all'Ecomaratona del Chianti, convinto che quello potesse essere il massimo a cui aspirare, che già solo arrivare in fondo sarebbe stato pazzesco.

Con tutto il rispetto per l'Eco del Chianti, ottimamente organizzata e in un contesto fantastico, il Trail vero è altro.

In quei giorni, durante un allenamento, il compagno d'uscita sfoggiò, non senza compiacimento, la maglietta da Finisher delle PDP, che si era appena tenuta nell'allora edizione autunnale.

Mi ricordo come ammirai la maglia, come la parola FINISHER assumesse un'aurea di impresa, di ricompensa per uno sforzo inimmaginabile per me.

Poi in rete i racconti di chi c'era andato, le storie di sofferenza e gioia nel tagliare il traguardo.

Ecco, per me le PDP rappresentavano il massimo a cui, un giorno, ambire, con la consapevolezza che probabilmente non sarei mai nemmeno stato in grado d'arrivare vicino al presentarmi ai nastri di partenza. Un po' come se ora provassi ad immaginarmi alla partenza dell'UTMB.

Sabato però ci sarò, 70 Km, 4000 m D+ ed un curriculum gare che perlomeno rende realistico pensare d'arrivare al traguardo e portare a casa la maglia Finisher.

Sono teso, non posso nasconderlo.

Nei prossimi giorni i dettagli e quella che sarà la mia tattica.

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lunedì 11 maggio 2009

Maccenga 2006 Vs 2009

La Maccenga a Corte Madama è una bella FIASP nella campagna cremonese.

Perché ne parlo?

Quando 3 anni fa ho iniziato a correre, è stata la seconda FIASP a cui ho partecipato, dopo Ticengo.

Mi ricordo che arrivati al banchetto iscrizioni, per fare i 13 Km, arrivò un podista per iscriversi, che conosceva le due signore al banchetto.

Le due gli chiesero se avrebbe fatto i 18 km oppure i 25 km. Il podista rispose "no, no: fò i vinticinq!!" quasi fosse un'onta pensare che avrebbe fatto il percorso più corto.

Mi ricordo che restammo basiti e quasi sconvolti dal fatto che si potessero fare 25 km tutti in una volta. Avevamo poi fatto i primi 2 km ripetendo: "25 km. Ma come si fa a correre per 25 km???"

Ieri naturalmente il percorso è stato quello lungo, e m'ha dato occasione di riflettere su come cambino le cose in poco tempo.

Ho poi avuto occasione di rivedere una persona che non incrociavo da oltre 15, scoprendo che in pochi mesi è passata da niente al correre la maratona in 3h15'.

Infine, inizia con oggi una settimana che culminerà con la partecipazione alle Porte di Pietra, dove tenterò di arrivare al termine dei 70 km, con 4000 metri di dislivello.

Nei prossimi giorni ne parlerò più approfinditamente.

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sabato 9 maggio 2009

La notte della Gambassa

Finalmente ce l'ho fatta.

Dopo un paio di tentativi andati a vuoto, ecco che ieri sono riuscito ad aggregarmi agli amici del Trail Running Brescia (TRB) per un'uscita notturna.

Partiamo da Crema in 2, giunti a Brescia alle 21:30, ci troviamo col resto del gruppo e partiamo.

Siamo in 13: un gruppo starà fuori tutta notte, un altro, tra cui noi, ad un certo punto taglierà per rientrare dopo 4 ore circa.

Tredici persone che partono abbigliate da trail alle 21:30 attirano l'attenzione ed anche la facile ironia di alcuni automobilisti. Chissà se le ha trovate le nostre morose ....

La Maddalena, come ho già avuto modo di scrivere, è un'anomalia in piena città. Tu sei lì, tra case, strade, auto, e nel giro di un chilometro sei su un sentiero single track che sale.

A direi il vero di sentieri ce ne sono parecchi, che si intersecano, si diramano verso cime diverse, verso più direzioni.

Non so che strada facciamo. Non conosco il posto, siamo al buio. Io seguo chi mi precede, stando bene attento a dove metto i piedi, a non inciampare.

Avevo avuto un primo battesimo con la frontale, alla Merla, ma non su single track, non con queste pendenze.

Giungiamo in breve al Ristorante Grillo, da lì alla cima della Maddalena. Il GPS indica 828 metri slm. Che dire: il sentiero tirava.

Iniziano dei bei tratti corribili, dei saliscendi, delle discese a tratti anche tecniche. Qua ho l'unico momento di difficoltà, più che altro mentale: sono rimasto in coda, e fatico a tenere il passo. Il problema è che anche perdendo 10 metri, non vedo più chi mi precede, soprattutto quando il sentiero zig zaga.

Arriviamo infine all'attacco della salita della Gambassa, che dà il nome al TA. E' un bello strappo, la pendenza è notevole. Proseguiamo regolarissimi, come dei muli, senza incertezze.

In poco tempo arriviamo in cima. Lì il gruppo si divide. Ci salutiamo e noi ripartiamo per tornare alle auto.

Prima una discesa in cui prestare attenzione, poi il cosiddetto percorso vita bello corribile.

Arriviamo in prossimità delle auto che è l'1:30, abbiamo percorso 21 km con D+ 1250.

La sorpresa infine, dopo che GP ci ha salutati. Una porta aperta sulla strada, aroma di pane, un fornaio al lavoro. Entriamo in 7, trattiamo per 2 teglie di pizza e lattine di coca, che vengono spazzate via a tempo zero. Un terzo tempo tanto imprevisto quanto apprezzato.

Alle 3, come direbbero gli amici del TRB, sono a baita ....

Che dire: esperienza bellissima, la notte ha un gran fascino, nonostante l'attenzione da prestare sia massima, e si debba rimanere concentrati ogni momento.

In vista di Valdigne e CCC un allenamento da fare e ripetere sicuramente, anche se in quelle occasioni presumo mi troverò anche per lunghi tratti da solo, per un viaggio tutto da scoprire.


giovedì 7 maggio 2009

K-Way

Come ogni anno, con il caldo, tornano tante cose.

I soliti servizi al telegiornale su esodi e controesodi, i soliti discorsi sulle ferie imminenti, i test sui giornali, ecc.

In giro già si vede chi si cimenta con la corsa in vista delle vacanze al mare, e con loro un accessorio INDISPENSABILE: il K-Way indossato sotto il sole per sudare e dimagrire.

L'altra sera corsa lungo il Marzale. Bella serata, calda, c'era ancora il sole nonostante fosse ora di cena.

Io abbigliato molto minimal: calzoncini, canotta, calzini e scarpe.

Ed ecco arrivare, arrancando (tanto che poco dopo stava camminando), il prototipo del SUDO DUNQUE SONO: K-Way allaccaiato fino al collo, I-Pod, calzettoni tirati su fino al ginocchio, sguardo perso nel vuoto, colorito tra il rosso fuoco ed il mattone.

Perché è ovvio: se sudi vuol dire che stai dimagrendo ...

L'anno scorso, a Luglio, a Otranto, 6 del pomeriggio e 35 gradi all'ombra, ho visto uno che correva anche con i pantaloni in tela cerata .... quasi svenivo io per solidarietà.

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martedì 5 maggio 2009

The Abbots Way 2009: riflessioni.

A gennaio, dopo il Trail della Merla, ho avuto un momento di lucidità e ho riflettuto seriamente sui miei limiti fisico-atletici.

La riflessione mi ha portato a rinunciare alla AW 2009. Non mi sentivo pronto.

Alla luce di quanto è accaduto lo scorso week end, sto pensando che probabilmente la scelta fu saggia. Probabilmente ...

Metà degli iscritti ritirati o non ripartiti per la seconda tappa.

Il caldo, la durezza e lunghezza del percorso, la gestione delle due tappe. Tutti questi fattori hanno inciso parecchio, facendo vittime illustri. Cito due su tutti: Francesco e Ganassa di ST.

Trailer di prim'ordine che hanno dovuto abdicare.

Però poi vedo che Fluido e Giò sono arrivati alla fine.

Non vorrei essere frainteso.

Se paragono i primi due con i secondi, dal punto di vista atletico non c'è paragone ... eppure Fluido e Giò, che posso bene o male dire essere al mio livello, non hanno mollato e sono arrivati alla grande.

Qual è la morale? Non la so.

E' da tempo che sto cercando di spiegarmi quali possano essere i limiti nel trail, nelle ultra. Dov'è che posso dire: arrivo fino a questo punto? Oltre non è possibile ...

Già: l'OLTRE. Dove sarà l'oltre nel trail?

E' una questione fisica, c'entra la fortuna di non avere infortuni (traumi o semplici blocchi gastro-intestinali), o è tutta, o soprattutto, una questione di testa?

Io oggi mi inchino di fronte a Fluido e Giò, perché da esterno alla competizione, hanno dimostrato che volere è potere.

Servono tanta dedizione, costanza negli allenamenti, sacrifici, ma sembra che il limite oltre cui spingersi è parecchio lontano, bisogna solo andare a cercarlo.

In alto a questo blog c'è scritto LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI.

Forse è questo l'oltre.

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venerdì 1 maggio 2009

Val Trompia Half Marathon: buona la seconda

Lo scorso anno la VTHM mi aveva bastonato.

Non ero in giornata, tutto qua, ed avevo chiuso in 2h42', con la sensazione che potevo dare qualcosa di più.

Non ultimo il sorpasso negli ultimi chilometri da parte del nonno di Heidi, trailer bresciano di 78 anni ...

Oggi la giornata era senz'altro più favorevole dal punto di vista meteo, e nonostante le gambe ancora un po' imballate dal Fenera, sono riuscito a spingere bene in salita e difendermi con onore in discesa.

Ho chiuso in 2h30, in 81esima posizione (anche se qua bisogna dire che l'80° lo avevo raggiunto, mi sono fermato per scambiare 2 chiacchere su sua richiesta, e questo a 10 metri ha sprintato ...)

Il percorso lo avevo rimosso, ero addirittura convinto di dover fare il drittone che invece c'è alla Val Sabbia HM.

Salita corribile all'inizio, poi molto muscolare.

Discese non tecniche, su cui non ho corso rischi, anche se quasi in un falso piano ho preso dentro una radice ed ho evitato per miracolo di rovinare a pelle di leone.

Oggi pomeriggio infine 30 km in bici con Edo, come da promessa.

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IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI

IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI
Anche io aderisco alla campagna di ST