Buon Natale e buona anno a tutti. Vado in Vacanza per qualche giorno.
Arrivederci a Gennaio
ATTENZIONE
ATTENZIONE: In questo blog leggerete anche parecchie cazzate. Maneggiare il tutto con cura.
venerdì 21 dicembre 2007
giovedì 20 dicembre 2007
Bilancio del 2007
Con l'approssimarsi della fine dell'anno è tempo di bilanci.
Com'è stato il 2007, podisticamente parlando?
Dopo aver iniziato a correre un po' per caso nel 2006 ed aver iniziato verso la fine dell'anno a seguire degli allenamenti strutturati, mi sono prefissato di correre una maratona.
Ecco quindi Gennaio e Febbraio dedicati a preparare la mezza di Piacenza, prima gara ufficiale in assoluto, conclusa in un tempo ben oltre le mie aspettative.
Poi Marzo a mantenere la condizione per correre la Stramilano, dove ho migliorato il tempo di oltre 2 minuti.
Maggio di transizione, e da Giugno inizio la preparazione specifica per la Maratona.
Mi rendo conto da subito che 5 allenamenti alla settimana non riesco a farli per via degli impegni lavorativi e familiari, quindi opto per una tabella con 4 allenamenti.
Le 3 settimane al mare sono un po' sottotono rispetto alle aspettative, nonostante scopra una forza di volontà che non pensavo d'avere.
Da metà Luglio si fa sul serio, non sfalco mai un allenamento, se non quando sono in trasferta per lavoro.
Ad Agosto il carico di lavoro tocca il culmine, inserisco i lunghi in montagna, con belle sensazioni.
A Settembre corro la maratona, la finisco con un tempo che è nell'intorno di quanto mi aspettassi.
A Ottobre sale la paura per un dolore al collo del piede, ma corro ugualmente l'EcoMaratona del Chianti, dopodiché stacco completamente per 1 mese.
A Novembre e Dicembre inizio la nuova preparazione per la Lavaredo di Giugno 2008.
Alla fin dei conti un'ottima prima stagione, ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissato, obiettivi che valuto, col senno di poi, giusti, nel senso che penso d'aver fatto sempre il passo lungo quanto la gamba, né oltre, né sotto quanto potessi (per dirla, non è che mi sia prefissato di correre una mezza in 3 ore ...)
Ora ho l'entusiasmo giusto, la volontà di portare a termine una competizione che è dura il giusto per le mie possibilità, ho più esperienza per quanto riguarda l'allenamento, la tattica, l'alimentazione, i materiali; esperienza ovviamente che punto a migliorare nei prossimi mesi.
***
Com'è stato il 2007, podisticamente parlando?
Dopo aver iniziato a correre un po' per caso nel 2006 ed aver iniziato verso la fine dell'anno a seguire degli allenamenti strutturati, mi sono prefissato di correre una maratona.
Ecco quindi Gennaio e Febbraio dedicati a preparare la mezza di Piacenza, prima gara ufficiale in assoluto, conclusa in un tempo ben oltre le mie aspettative.
Poi Marzo a mantenere la condizione per correre la Stramilano, dove ho migliorato il tempo di oltre 2 minuti.
Maggio di transizione, e da Giugno inizio la preparazione specifica per la Maratona.
Mi rendo conto da subito che 5 allenamenti alla settimana non riesco a farli per via degli impegni lavorativi e familiari, quindi opto per una tabella con 4 allenamenti.
Le 3 settimane al mare sono un po' sottotono rispetto alle aspettative, nonostante scopra una forza di volontà che non pensavo d'avere.
Da metà Luglio si fa sul serio, non sfalco mai un allenamento, se non quando sono in trasferta per lavoro.
Ad Agosto il carico di lavoro tocca il culmine, inserisco i lunghi in montagna, con belle sensazioni.
A Settembre corro la maratona, la finisco con un tempo che è nell'intorno di quanto mi aspettassi.
A Ottobre sale la paura per un dolore al collo del piede, ma corro ugualmente l'EcoMaratona del Chianti, dopodiché stacco completamente per 1 mese.
A Novembre e Dicembre inizio la nuova preparazione per la Lavaredo di Giugno 2008.
Alla fin dei conti un'ottima prima stagione, ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissato, obiettivi che valuto, col senno di poi, giusti, nel senso che penso d'aver fatto sempre il passo lungo quanto la gamba, né oltre, né sotto quanto potessi (per dirla, non è che mi sia prefissato di correre una mezza in 3 ore ...)
Ora ho l'entusiasmo giusto, la volontà di portare a termine una competizione che è dura il giusto per le mie possibilità, ho più esperienza per quanto riguarda l'allenamento, la tattica, l'alimentazione, i materiali; esperienza ovviamente che punto a migliorare nei prossimi mesi.
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lunedì 17 dicembre 2007
Trail in Valpolicella
Dunque ieri mi sono aggregato al gruppo del trail organizzato da Francesco sul sito della Lavaredo Ultra Trail.
Avevo aderito visto che abitando in pianura devo sfruttare al massimo le occasioni per correre in montagna, ma molto onestamente avevo il dubbio di non essere all'altezza del gruppo.
Ci sarebbe stata gente che ha partecipato a ultra trail che intimoriscono solo a citarli, quindi l'idea era che sarei probabilmente stato la palla al piede.
L'adesione era già stata data, però, quindi quando alle 5:48 la sveglia è suonata (non mi piace la sveglia ad orari "esatti") una breve colazione, vestizione a triplo strato in previsione del gelo dalla Russia, e via verso il Veneto.
Arriviamo a Fumane in netto anticipo, e dopo pochissimo ecco arrivare Emme e Mudanda, poi Krom e via via gli altri. Finalmente si dà una faccia a dei nick name. Pochi convenevoli e si parte, più che altro per iniziare a scaldarci, nonostante non sia così freddo come preventivato.
Il gruppo si sgrana, si ricompatta, si ri-sgrana per permettere a tutti di tenere il proprio passo. Questo mi fa capire che nonostante il curriculum podistico di alcuni, lo spirito della giornata è correre insieme, condividere un'esperienza comune.
Arriviamo in cima in poco più di un'ora e mezza, la vista nonostante un po' di foschia è bella; il tempo di un paio di foto e via in discesa. Qua arriva il mio momento critico. La discesa non fa per me, potrò anche allenarmi, ma sarà sempre qualcosa che non ho dentro. Aggiungiamo che c'è anche un po' di neve a coprire il percorso ed il gioco è fatto.
Rientro in gruppo (che ha aspettato) per la seconda salita, e poi giù ancora.
Poi arriva il tratto più impegnativo per ginocchia e caviglie, ma anche il più bello della giornata. Costeggiamo un ruscello che da Molina riporta verso Fumane, tutto attraverso un bosco. Il terreno è molto scivoloso, un paio di scivolate a terra, ma via ancora.
Gli ultimi Km sono in pianura, su asfalto, qua le gambe mi si inchiodano, le scarpe sull'asfalto mi sembrano molto dure, ho anche una crisi di fame (le barrette non sono sufficienti, esperienza di cui far tesoro in futuro).
Rientro a Fumane dopo 31 km in 4 ore circa, il tempo di salutarsi, ma purtroppo gli impegni famigliari richiedono di rientrare subito (a dire il vero abbiamo ancora un'ora e mezza di viaggio per essere a casa), con anche il "pacco gara".
Un paio di commenti:
- un grazie a Francesco per l'ottima organizzazione
- un grazie a tutti per la compagnia
- le scarpe: avevo provato le Salomon sono una volta, appena acquistate, e m'era venuto un fastidiosissimo dolore al piede. Da quel giorno, primi di ottobre, erano rimaste sui gradini del garage; avevo quasi timore quando le guardavo. Ieri invece si sono rivelate delle ottime scarpe per il trail, buon grip, buon ammortizzamento, buona tenuta in discesa (nessun dolore alle dita dei piedi). Test superato alla grande
Alla prossima senz'altro
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Avevo aderito visto che abitando in pianura devo sfruttare al massimo le occasioni per correre in montagna, ma molto onestamente avevo il dubbio di non essere all'altezza del gruppo.
Ci sarebbe stata gente che ha partecipato a ultra trail che intimoriscono solo a citarli, quindi l'idea era che sarei probabilmente stato la palla al piede.
L'adesione era già stata data, però, quindi quando alle 5:48 la sveglia è suonata (non mi piace la sveglia ad orari "esatti") una breve colazione, vestizione a triplo strato in previsione del gelo dalla Russia, e via verso il Veneto.
Arriviamo a Fumane in netto anticipo, e dopo pochissimo ecco arrivare Emme e Mudanda, poi Krom e via via gli altri. Finalmente si dà una faccia a dei nick name. Pochi convenevoli e si parte, più che altro per iniziare a scaldarci, nonostante non sia così freddo come preventivato.
Il gruppo si sgrana, si ricompatta, si ri-sgrana per permettere a tutti di tenere il proprio passo. Questo mi fa capire che nonostante il curriculum podistico di alcuni, lo spirito della giornata è correre insieme, condividere un'esperienza comune.
Arriviamo in cima in poco più di un'ora e mezza, la vista nonostante un po' di foschia è bella; il tempo di un paio di foto e via in discesa. Qua arriva il mio momento critico. La discesa non fa per me, potrò anche allenarmi, ma sarà sempre qualcosa che non ho dentro. Aggiungiamo che c'è anche un po' di neve a coprire il percorso ed il gioco è fatto.
Rientro in gruppo (che ha aspettato) per la seconda salita, e poi giù ancora.
Poi arriva il tratto più impegnativo per ginocchia e caviglie, ma anche il più bello della giornata. Costeggiamo un ruscello che da Molina riporta verso Fumane, tutto attraverso un bosco. Il terreno è molto scivoloso, un paio di scivolate a terra, ma via ancora.
Gli ultimi Km sono in pianura, su asfalto, qua le gambe mi si inchiodano, le scarpe sull'asfalto mi sembrano molto dure, ho anche una crisi di fame (le barrette non sono sufficienti, esperienza di cui far tesoro in futuro).
Rientro a Fumane dopo 31 km in 4 ore circa, il tempo di salutarsi, ma purtroppo gli impegni famigliari richiedono di rientrare subito (a dire il vero abbiamo ancora un'ora e mezza di viaggio per essere a casa), con anche il "pacco gara".
Un paio di commenti:
- un grazie a Francesco per l'ottima organizzazione
- un grazie a tutti per la compagnia
- le scarpe: avevo provato le Salomon sono una volta, appena acquistate, e m'era venuto un fastidiosissimo dolore al piede. Da quel giorno, primi di ottobre, erano rimaste sui gradini del garage; avevo quasi timore quando le guardavo. Ieri invece si sono rivelate delle ottime scarpe per il trail, buon grip, buon ammortizzamento, buona tenuta in discesa (nessun dolore alle dita dei piedi). Test superato alla grande
Alla prossima senz'altro
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giovedì 13 dicembre 2007
Camel Bag e Monti Lessini
E' arrivato con qualche giorno d'anticipo, ma mi piace pensare che l'abbia portato S.Lucia
In previsione della Lavaredo, ma soprattutto degli allenamenti trail da qui a giugno, ho preso il camel bag.
Lo proverò per la prima volta domenica, quando mi aggregherò al Trail Autogestito sui monti Lessini (VR)
Onestamente il gruppo intimorisce (c'è gente che corre veramente), però devo farlo, l'allenamento in salita, quindi al limite imposto la bussola del GPS per ritrovare l'auto e tornare a casa.
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In previsione della Lavaredo, ma soprattutto degli allenamenti trail da qui a giugno, ho preso il camel bag.
Lo proverò per la prima volta domenica, quando mi aggregherò al Trail Autogestito sui monti Lessini (VR)
Onestamente il gruppo intimorisce (c'è gente che corre veramente), però devo farlo, l'allenamento in salita, quindi al limite imposto la bussola del GPS per ritrovare l'auto e tornare a casa.
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mercoledì 12 dicembre 2007
S.Lucia
Oggi divago un po' dalla corsa, ma è un giorno speciale.
Stanotte è la notte di S.Lucia, la notte più attesa, la notte in cui da bambino ti addormenti sognando i giochi ed i dolci che troverai il mattino dopo, quando il mazzolino di fieno sarà stato mangiato dall'asinello.
Benvenuta, S.Lucia.
***
Stanotte è la notte di S.Lucia, la notte più attesa, la notte in cui da bambino ti addormenti sognando i giochi ed i dolci che troverai il mattino dopo, quando il mazzolino di fieno sarà stato mangiato dall'asinello.
Benvenuta, S.Lucia.
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lunedì 10 dicembre 2007
Ritorno alle non competitive
Prendete un calciatore, uno bravo a tirare le punizioni. Prendete uno dei suoi migliori tiri, indirizzati all'incrocio dei pali. Prendete un portiere, uno di quelli bravi, appostato sull'altro palo. Prendete il colpo di reni necessario per deviare in angolo.
Ecco, avete presente più o meno il colpo di reni che ieri mattina ho dovuto fare per alzarmi alle 7:14, col buio e la nebbia, ed andare a correre a Gattolino.
Uscendo di casa ho realizzato che erano quasi 3 mesi che non andavo ad una non competitiva, dal 16 settembre a Camisano; poi tra LGM, Eco Chianti, riposo, allenamenti in solitaria, ho mancato alla tradizionale corsa FIASP della domenica.
Il sonno e la stanchezza sono spariti quasi subito, una volta parcheggiato e preso il biglietto, mi sono subito messo a correre, senza programmi, senza obiettivi, solo correre a sensazione.
Bello sentire il rumore dei propri passi nella nebbia, superare ed essere superati, attaccarsi a qualche treno per qualche km, arrivare ai ristori ed essere accolti da volontari che stanno aspettando te, con una temperatura rigida, per darti un bicchiere di tè.
Qualche brivido quando a poche decine di metri, nella nebbia, senti lo sparo di una doppietta, speri che il cacciatore sappia che sei sulla stradina, o nel campo quando ti fanno tagliare (e ieri il fango ti tagliava le gambe)
Belle anche le sensazioni della corsa, sentirsi bene e vedere, alla fine dei 18 km, che hai corso tra i 4:45' ed i 4:55' per 18km, per buona parte su sterrato, senza avvertire dolori, né affaticamento a livello muscolare.
Bello tornare a casa, con i 2 kg di mele di cui vantarsi con Edo ("guarda cosa ho vinto a correre"), fare la doccia e pensare che dopo tutto hai ancora davanti tutta la giornata.
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Ecco, avete presente più o meno il colpo di reni che ieri mattina ho dovuto fare per alzarmi alle 7:14, col buio e la nebbia, ed andare a correre a Gattolino.
Uscendo di casa ho realizzato che erano quasi 3 mesi che non andavo ad una non competitiva, dal 16 settembre a Camisano; poi tra LGM, Eco Chianti, riposo, allenamenti in solitaria, ho mancato alla tradizionale corsa FIASP della domenica.
Il sonno e la stanchezza sono spariti quasi subito, una volta parcheggiato e preso il biglietto, mi sono subito messo a correre, senza programmi, senza obiettivi, solo correre a sensazione.
Bello sentire il rumore dei propri passi nella nebbia, superare ed essere superati, attaccarsi a qualche treno per qualche km, arrivare ai ristori ed essere accolti da volontari che stanno aspettando te, con una temperatura rigida, per darti un bicchiere di tè.
Qualche brivido quando a poche decine di metri, nella nebbia, senti lo sparo di una doppietta, speri che il cacciatore sappia che sei sulla stradina, o nel campo quando ti fanno tagliare (e ieri il fango ti tagliava le gambe)
Belle anche le sensazioni della corsa, sentirsi bene e vedere, alla fine dei 18 km, che hai corso tra i 4:45' ed i 4:55' per 18km, per buona parte su sterrato, senza avvertire dolori, né affaticamento a livello muscolare.
Bello tornare a casa, con i 2 kg di mele di cui vantarsi con Edo ("guarda cosa ho vinto a correre"), fare la doccia e pensare che dopo tutto hai ancora davanti tutta la giornata.
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mercoledì 5 dicembre 2007
- 200
Mancano meno di 200 giorni alla Lavaredo Ultratrail. Tanti? Pochi? Dipende dai punti di vista.
Quando ho iniziato l'università (una vita fa) ricordo che verso i primi di dicembre eravamo fuori un sabato sera, "dove andiamo, dove non andiamo" ed un componente della compagnia si alzò e ci salutò dicendoci che doveva alzarsi presto la mattina seguente per studiare.
Chiesi se avesse un esame a breve, e la risposta fu "A fine giugno".
I commenti non furono edificanti, però ora rivedo alcune analogie con l'approccio.
Per la Lavaredo mancano ancora molti mesi, però è indubbio che se non si lavora costantemente potrei arrivare sì a farla, però come?
Tra un esame e un ultratrail la differenza è che per l'esame puoi anche fare una tirata finale, mentre un ultratrail il fondo devi farlo mesi prima.
L'esame si basa anche su episodi, sulla fortuna di non essere interrogato sull'argomento che hai tralasciato, sulla stanchezza del professore che non vede l'ora d'andare a casa.
Il trail avrà i suoi km da percorrere, le sue salite e discese, dove le variabili non possono che essere peggiorative rispetto al preventivato (pioggia, freddo, caldo, vento, acciacchi ...)
Quindi a chi strabuzza gli occhi quando sente che mi sto allenando per una corsa a fine giugno rispondo che 200 giorni sono anche pochi per prepararsi ed arrivare a terminare in modo dignitoso.
***
Quando ho iniziato l'università (una vita fa) ricordo che verso i primi di dicembre eravamo fuori un sabato sera, "dove andiamo, dove non andiamo" ed un componente della compagnia si alzò e ci salutò dicendoci che doveva alzarsi presto la mattina seguente per studiare.
Chiesi se avesse un esame a breve, e la risposta fu "A fine giugno".
I commenti non furono edificanti, però ora rivedo alcune analogie con l'approccio.
Per la Lavaredo mancano ancora molti mesi, però è indubbio che se non si lavora costantemente potrei arrivare sì a farla, però come?
Tra un esame e un ultratrail la differenza è che per l'esame puoi anche fare una tirata finale, mentre un ultratrail il fondo devi farlo mesi prima.
L'esame si basa anche su episodi, sulla fortuna di non essere interrogato sull'argomento che hai tralasciato, sulla stanchezza del professore che non vede l'ora d'andare a casa.
Il trail avrà i suoi km da percorrere, le sue salite e discese, dove le variabili non possono che essere peggiorative rispetto al preventivato (pioggia, freddo, caldo, vento, acciacchi ...)
Quindi a chi strabuzza gli occhi quando sente che mi sto allenando per una corsa a fine giugno rispondo che 200 giorni sono anche pochi per prepararsi ed arrivare a terminare in modo dignitoso.
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lunedì 3 dicembre 2007
Valutazioni dopo i primi allenamenti
La settimana trascorsa ho seguito in modo quasi fedele la tabella che mi sono prefissato.
Lunedì: 30' CL (4'55''-5'00''/km) - stretching - esercizi con la tavoletta
Martedì: palestra (20' corsa su tapis roulant - 8x10 alla pressa - stretching - un po' di tonificazione per le spalle e schiena)
Giovedì: riscaldamento 15' - 10 ripetute brevi in salita (20'' dando quasi tutto sfruttando un sottopasso ...) - defaticamento (totale 8 km di corsa)
domenica avevo un lungo di 2h30'/3h che ho deciso di spezzare in 2 sessioni: sabato tardo pomeriggio 15 km tutti su sterrato- domenica mattina 13 km su asfalto, cercando di non mangiare carboidrati sabato a cena e saltando la colazione domenica mattina (ritmo a 5'10''/km ogni tanto difficile da tenere perché tendevo ad accelerare)
Come settimana di lavoro non è stata male, la sensazione è quella d'aver lavorato bene, magari un po' d'affaticamento muscolare dopo la palestra, però è evidente come il mese di stop mi abbia sì da una parte fatto perdere un po' d'autonomia a livello di fiato, però mi ha portato freschezza.
Questa settimana la tabella rimane invariata lunedì e martedì (che sono sempre costanti), giovedì il lavoro qualitativo lascia spazio a 45' di corsa lenta, mentre domenica fartlek "allegro" che farò sfruttando la non competitiva di Gattolino.
A coronamento della settimana, poi, ieri 3 punti in casa contro la capolista Torres. Settimana perfetta !!!!
Lunedì: 30' CL (4'55''-5'00''/km) - stretching - esercizi con la tavoletta
Martedì: palestra (20' corsa su tapis roulant - 8x10 alla pressa - stretching - un po' di tonificazione per le spalle e schiena)
Giovedì: riscaldamento 15' - 10 ripetute brevi in salita (20'' dando quasi tutto sfruttando un sottopasso ...) - defaticamento (totale 8 km di corsa)
domenica avevo un lungo di 2h30'/3h che ho deciso di spezzare in 2 sessioni: sabato tardo pomeriggio 15 km tutti su sterrato- domenica mattina 13 km su asfalto, cercando di non mangiare carboidrati sabato a cena e saltando la colazione domenica mattina (ritmo a 5'10''/km ogni tanto difficile da tenere perché tendevo ad accelerare)
Come settimana di lavoro non è stata male, la sensazione è quella d'aver lavorato bene, magari un po' d'affaticamento muscolare dopo la palestra, però è evidente come il mese di stop mi abbia sì da una parte fatto perdere un po' d'autonomia a livello di fiato, però mi ha portato freschezza.
Questa settimana la tabella rimane invariata lunedì e martedì (che sono sempre costanti), giovedì il lavoro qualitativo lascia spazio a 45' di corsa lenta, mentre domenica fartlek "allegro" che farò sfruttando la non competitiva di Gattolino.
A coronamento della settimana, poi, ieri 3 punti in casa contro la capolista Torres. Settimana perfetta !!!!
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