Lo scorso anno in questo periodo mi stavo preparando per la mia prima maratona, la LGM di fine settembre.
Seguivo una tabella e per fare i lunghi andavo alle corse FIASP della domenica mattina, magari facendo 2 giri quando il percorso non era sufficientemente lungo per i miei bisogni.
Parlando ad un ristoro un podista esperto mi disse: "Sai, noi podisti di pianura siamo un po' penalizzati. Dovresti andare a correre qualche volta in montagna"
A livello di salite avevo corso solo qualche volta su strada, a Brescia e al Custoza, ma mai su un terreno trail.
Sfogliando CORRERE avevo visto che si sarebbe corsa una Maratonina di montagna a Malonno, in Val Camonica. Chiamai e mi iscrissi.
Andai con Francesca al seguito, una ottantina di iscritti. Dissi: "un paio d'ore e sono qua".
Arrivai spaccato dopo 2 ore e 42 minuti, con i piedi a pezzi per le vesciche (avevo solo le A3), i quadricipiti che piangevano (e zoppicai per una settimana intera), nonostante, a pensarci tempo dopo, il tracciato non fosse così impegnativo: un D+ di circa 1000 metri, quasi tutto su strade forestali.
Fu però una folgorazione, che segnò l'inizio dell'amore per il Trail e lo Sky Running (vai a capire la differenza ...).
Questa stagione è stata (ed è tuttora) all'insegna del trail, della fatica in montagna, ma giocoforza ogni corsa rappresenta una novità, qualcosa su cui non posso far paragoni.
Domenica, per la prima volta, potrò testare i miglioramenti effettuati in un anno.
Scendere sotto le 2h42 non dovrebbe essere difficile (anche se ho le gambe un po' imballate per i notevoli carichi cui mi sto sottoponendo in queste settimane), ma sarà interessante vedere di quanto riuscirò a migliorarmi. Il rischio è quello di rimanere deluso se il gap non dovesse essere più che rilevante.
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