E' bastato un fine settimana passato sui monti per ridarmi la voglia di fare.
Partiamo da sabato, quando ho accompagnato Edo al campo scout, al Rifugio Cima Bianca, sopra Colere.
Siamo saliti tutti con le seggiovie - scout, genitori e materiali - pranzo al sacco e poi la decisione, salutato il lupetto che iniziava a mostrare segni di mammite - di scendere a piedi.
La discesa fino al Rifugio Albani e poi fino al primo troncone di seggiovia è stato più che piacevole; la discesa finale a Colere più noiosa e piuttosto anonima. La cementata si adatta maggiormente ad allenamenti in salita più che a scenderla per godersi la passeggiata.
Questa "uscita" era funzionale ad accompagnare Edo; il pezzo forte l'avevo in serbo per domenica.
Sveglia alle 5 - cosa che non avveniva ormai da tempo immemore - per il ritrovo con Dario ai Tormini alle 6:45. Da lì abbiamo proseguito per Daone, da dove, verso le 9, abbiamo iniziato il nostro giro.
Lago di Malga Bissina, Passo di Campo. Da qui abbiamo preso il sentiero n 1 dell'Adamello, lungo il percorso del Trofeo Ravasio, lago d'Avolo, Passo Ignaga, cresta Ignaga (il pezzo più famoso e spettacolare) e discesa al Rifugio Lissone in Valle Adamè.
Inizialmente si pensava ad un giro più lungo, poi visti i tempi abbiamo deciso d'accorciare e puntare direttamente vero il Passo di Forcel Rosso, da cui siamo infine rientrati all'auto.
In totale un bel giro di circa 7 ore, con dei tratti molto impegnativi, nuovi per me, ma che ho affrontato con piacere e sicurezza.
Il tempo è stato fantastico, la compagnia - già rodata - perfetta. Insomma, una di quelle domeniche che spazzano via tutti i dubbi, i malumori, la stanchezza accumulata.
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