Come scrivevo ieri, le previsioni del tempo davano acqua, e acqua è stata.
Complice il pensiero di tornare bagnato come un pulcino infreddolito, il fatto che la FIASP odierna è la peggiore del Cremasco (a mio parere, il tutto con il massimo rispetto per gli organizzatori di Rivolta d'Adda sia ben inteso), il fatto che le condizioni ambientali famigliari erano ottimali per favorire il lungo a letto, mi sono alzato relativamente tardi - 9:30 - colazione con calma, e poi con moooolta calma mi sono preparato per uscire.
Devo dire che in queste occasioni, quando ho poca voglia, recupero quasi inconsciamente a ritmo lentissimo l'abbigliamento, quasi a cercare una scusa per by-passare.
Beh, di riffa o di raffa ad un certo punto mi sono trovato fuori a correre, sotto al diluvio, ché nel frattempo la pioggia è andata intensificandosi.
La faccio molto breve: quando al semaforo mi sono dovuto fermare ad aspettare il verde ed ho notato che tutti gli automobilisti passando mi fissavano, molto onestamente non ho pensato d'essere un chissà che eroe, virtuoso atleta, uomo di ferro o altro. Semplicemente mi sono sentito un pirla che al posto di godersi una domenica mattina piovosa in casa davanti al camino, indugiando con il giornale ed una colazione lunga, era fuori a prendere acqua e freddo per un non meglio precisato obiettivo (chè alla fine non è che abbia una qualche gara in previsione).
Ed anche dopo, lungo il Marzale, non incontrando nessuno, ma dico proprio nessuno, ho pensato che ero veramente l'unico pistola di giornata, con buona pace di chi decanta la poesia di correre in solitudine.
La corsa tuttavia è andata bene, alla fine la giacca antipioggia fa sempre il suo sporco lavoro, quindi mi sono lasciato andare, senza guardare nemmeno l'orologio, nascosto sotto lo strato impermeabile, ma cercando confidenza con passo, battiti cardiaci a sensazione, e micro obiettivi.
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1 commento:
Va bè, se stavi a letto oggi non saresti stato l'unico :-) Io ho la scusa dello scarico per la Ultrabericus...
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