Il 1° Maggio è una data un po' particolare.
Nel 2006 ho corso la prima tapasciata, dopo un mesetto di allenamenti bi-settimanali. Si correva l'abituale Marcia dei 2 Mulini di Ticengo, e mi sono presentato, tra lo scetticismo di chi accompagnava, per correre i 6 km, ché oltre non m'ero ancora spinto.
Poi quando al bivio ho visto che anche i bambini andavano per i 12 ho deciso di prendere anche io per il percorso più lungo, arrivando un po' a fatica alla fine. Da lì è stato tutto un crescendo.
Per una serie di cose non sono più riuscito ad andare a Ticengo, essendo concomitante con corse più in linea con gli obiettivi stagionali e le compagnie podistiche che via via ho iniziato a frequentare.
Lo scorso anno il 1° Maggio mi vedeva all'arrivo della tappa unica della Abbots' Way, 125 km e 5500 D+. 22 ore e rotti fantastiche e inimmaginabili solo 4 anni prima.
Quest'anno vuoi cambio di disciplina, vuoi lo stop causa dolore al piede, il 1° Maggio mi ha visto ri-entrare nel mondo della corsa dopo un mese, con parecchi timori.
Come un ghepardo a caccia, i sensi tirati a cogliere il minimo segnale, cercando di capire il manifestarsi di dolori anomali. 12 km (poi in realtà rivelatisi poco più di 11) corsi con calma, un passo finale di 5'20''/km fatti in compagnia. Un'ora esatta in cui tutto apparentemente è andato bene, e che non ha portato strascichi nemmeno nei giorni successivi (cosa che era lo spauracchio maggiore).
La paura non è ancora passata del tutto, però diciamo che alcuni dubbi di tenuta sono stati fugati e che un po' di ottimismo è tornato.
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