Ieri ho proceduto con l'acquisto finale per effettuare triathlon: la muta.
Devo confessare che il processo non è stato dei più semplici, ché si parla di un prodotto di nicchia, non facilmente reperibile.
Dopo alcuni sopralluoghi mi sono recato in un negozio specializzato dove con infinita pazienza, mia e della proprietaria, sono riuscito nell'impresa.
Impresa vera e propria perché indossarla è stata una vera e propria faticaccia. Già è stretta di suo, poi procedere a secco e soprattutto col terrore di far danni alla delicatissima membrana di neoprene - terrore alimentato anche dal cartello posto nel camerino che sostanzialmente diceva chi rompe paga - ha portato ad un'ora e mezza di prove, un rotolo scottex per detergere il sudore che sgorgava copioso manco stessi allenandomi sotto il sole, ed una fatica paragonabile ad una seduta particolarmente impegnativa.
Alla fine però sono uscito con l'oggetto del desiderio, un entry level più che dignitoso, che testerò settimana prossima al mare, sfruttando il ponte del 2 giugno.
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