Ieri sera allenamento di nuoto impegnativo.
Come al solito la settimana la pianifico, salvo poi dover cambiare i piani di ora in ora ...
Quindi martedì sono andato a correre - un Fartlek in cui ho sofferto più del dovuto a causa della giornata al lavoro molto pesante - ed ho rinviato il nuoto a ieri.
Sono andato alla Comunale a Crema, dove per la prima volta nella stagione ho nuotato nella vasca da 50 metri.
Beh, il salto si sente.
Inizio con il riscaldamento solito, 300 metri misti, così per non partire con il lavoro specifico completamento freddo.
Poi improvviso. Decido che voglio provare a fare 800 metri continuativi, visto che ho sempre fatto serie al massimo sui 400.
La vasca da 50 è più impegnativa inizialmente, non essendoci il rimbalzo ai 25. Poi piano piano mi sembra che quello che inizialmente avevo visto come un fattore aggiuntivo di difficoltà diviene una cosa a mio favore.
La nuotata, senza interruzione, diviene più fluida.
Decido in corso d'opera di fermarmi ai 750, per poi bissare la distanza. Poi sempre in corso d'opera cambio idea, e punto a fare 1000 metri continuativi. Il motivo è in un ragionamento che mi viene in mente mentre nuoto: fare 750 in acque libere senza alcun rimbalzo, equivale a 1000 metri in vasca lunga. Come sempre rinvio all'incipit del blog...
Finita la serie dei 1000 riprendo fiato per 5', più che altro per sistemare a dovere gli occhialini. Poi butto dentro un'altra serie da 500 a stile, concludendo infine con un 200 misto di defaticante.
Esco stanco ma soddisfatto. Ma non è che l'inizio ...
Alle 20:30 arrivano i fighetti dell'Aquagoal, per la partita di fine anno papà contro figli. In realtà si fanno due squadre miste. Morale: sebbene la facciamo nella vasca in cui noi grandi tocchiamo, sebbene giochiamo contro i nostri bambini che pesano nella maggior parte dei casi la metà di me, beh ... la pallanuoto è lo sport più duro che abbia mai affrontato.
Edo, che in partita vedo un po' "timido" ha una notevole forza fisica (e ribadisco: io toccavo, lui no). La palla è pesantissima.
Esco stremato pronto per il 3° tempo. Anche qua non è così facile come poteva sembrare. Mentre la maggior parte dei genitori e bambini è impegnata nelle premiazioni, nel raccontarsela, ecc..., esce dalla vasca la prima squadra che letteralmente assalta il tavolo con le cibarie, senza ritegno, senza scrupoli.
Alcuni genitori mugugnano, io faccio tesoro dell'esperienza maturata ad aperitivi, terzi tempi e ristori: gomiti alti, piedi ben piantati, obiettivi identificati e mai tralasciati.
E' l'unica tattica possibile per portare a casa la cena. Cosa che mi riesce egregiamente alla faccia della "timidezza" degli altri.
E' stata una gran serata.
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