Ieri ho approfittato di un impegno di lavoro che faceva slittare tutta la giornata in avanti per poter correre la mattina anziché la sera.
Il sole e la temperatura non hanno fatto altro che favorire le intenzioni che avevo già, ovvero virare la tipologia d'allenamento.
Arrivando dall'ultra trail, come ho già avuto modo di scrivere, m'ha portato in questi anni a propendere per la quantità anzichè la qualità degli allenamenti. L'obiettivo dell'allenamento era fare sempre più km, sempre più ore sulle gambe, sempre più dislivello.
Endurance pura.
Adesso mi trovo nella condizione di dover cambiare radicalmente registro, per cui almeno nella corsa, dove sono ferrato, devo puntare su carichi minori, ma più intensi.
Già la tapasciata di domenica scorsa con i suoi 20 km penso sia stata eccessiva.
Ieri ho quindi deciso d'accorciare il giro classico del Marzale da 10 a 8 km, con un innalzamento del ritmo.
Senza troppi piani ho iniziato come veniva, per poi nel finale provare a spingere, senza guardare durante la corsa nè tempo nè bpm, solo sensazioni. Una sorta di fartlek.
Questo il dettaglio, con intervalli sui 250 metri:
Alla fine sono arrivato con la sensazione "d'aver lavorato bene" ed era esattamente quello che m'ero prefissato. Un cambio radicale di ritmi.
Da notare come, appunto scegliendo una visualizzazione sui 250 metri, riesco ad isolare alcuni eventi che rallentano: attraversamenti pedonali, una scarpa slacciata, il semaforo.
La conclusione è quindi quella di lavorare prettamente su questa tipologia d'allenamento per quanto riguarda la corsa. Per quanto riguarda nuoto e bici devo ancora capire cosa fare, anche se onestamente penso lavorerò ancora per un po' nel costruire il fondo su cui poi basare la qualità, soprattutto per il nuoto.
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