ATTENZIONE

ATTENZIONE: In questo blog leggerete anche parecchie cazzate. Maneggiare il tutto con cura.

lunedì 13 luglio 2009

Gran Trail Valdigne: benvenuti in una nuova dimensione

Senza nulla togliere a tutte le gare a cui ho partecipato, il Gran Trail Valdigne fa parte di un'altra dimensione. Per distanza, per il tempo occorrente, per lo sforzo richiesto.

Devo ammettere che dopo essermi iscritto, a Febbraio, me ne ero pentito, in quanto in tanti mi avevano detto che come prova era molto più dura addirittura della CCC.

Studiando l'altimetria ed il percorso effettivamente la cosa non appariva facile, per cui per la prima volta partivo mettendo in preventivo l'eventualità del ritiro.

Parto venerdì per Courmayeur da solo, mi sistemo in campeggio in Val Ferret, sbrigo le pratiche di ritiro pettorali, pasta party in compagnia dei tanti amici che ancora una volta ritrovo, e sabato mattina sono alla partenza.

L'audio del Colonnello, oltre a far venire la pelle d'oca a Roberta, mi carica.
"VI VOGLIO TUTTI AL TRAGUARDO".

E così è stato. Per tutto il tempo non ho avuto altro in mente che queste parole: "VI VOGLIO TUTTI AL TRAGUARDO".

Parto bene, concentrato, e cauto nel dosare lo sforzo.

La prima salita è anche un po' troppo a rilento, becco un paio di "treni sbagliati". Devo addirittura fare dei sorpassi al limite per potermi mettere alla testa e fare io il passo, pur accorto che sia.

Va bene andare cauti, ma in fin dei conti a Dolonne ci voglio arrivare ...

Scollino entro il tempo che m'ero prefissato e inizia una bella discesa fino al primo controllo, ai 18 km. Qua mangio, bevo e riparto per la seconda ascesa.

Anche qua si procede bene, la salita non è più di tanto impegnativa a livello di pendenza, salvo l'ultimo tratto, su cui vado più che bene.

La discesa inizia male. E' estremamente semplice, fondo erboso e morbido. Perdo concentrazione e inevitabilmente mi distraggo, cadendo a pelle di leone. Fortunatamente senza conseguenze. Mi riprometto di non commettere più una tale leggerezza.

La discesa è interminabile, anche se corribile.

Giunto a valle, inizia un lungo tratto in piano che porta a Morgex, che soffro parecchio. Vuoi per il caldo (sono le 5 del pomeriggio ed il sole batte inesorabile), vuoi perché non so esattamente come affrontarlo (camminare? correre?). Finalmente il ristoro del 44° km.

Mangio una pasta, della frutta, bevo una birra, sto un po' all'ombra. Una sosta di una ventina di minuti che pare mi abbia rigenerato. Peccato che appena ripartito vada in crisi.

Per fortuna sono con Andrea, facciamo gruppetto con altri 2 concorrenti per altri 5 km, fino al rifornimento di Pré Saint Didier. Al momento giudico la deviazione insulsa, però il mezzo bicchiere di coca che bevo mi rimette in sesto e riparto di buona lena verso Arpy.

Trovo Giovanni in crisi (si ritirerà proprio in quel punto) e con Andrea proseguiamo.

Inizia a rinfrescare, la temperatura è meno soffocante, anche perché torniamo a salire di quota.
Ad Arpy punto di controllo, ristoro, dove spilucco un po' di frutta e mi cambio per affrontare la sera. Inizia infatti a far freschino.

Da una baita esce una signora che mi fa i complimenti, le rispondo che inizia ora la parte più bella.
Passiamo dal Lago di Arpy e da lì raggiungiamo la terza cima, al Colle Croce.

Ormai è buio, si accendono le frontali e si riparte quasi subito verso La Thuile.

La discesa va via bene, senza difficoltà, e giungo al ristoro in buone condizioni.

Mangio una minestra e dell'affettato, e riparto dopo una ventina di minuti. Purtroppo Andrea lo vedo in grosse difficoltà. Lo sprono a mangiare e ripartire, dandogli appuntamento all'arrivo, ma saprò solo dopo che si ritirerà proprio lì.

Un volontario dell'organizzazione mi invita ad agganciarmi a 2 concorrenti che sono poco più avanti per non affrontare da solo la notte. Li raggiungo, ma capisco subito che non hanno il mio passo.

Li lascio lì ed inizio una progressione che mi porterà a superare una ventina di concorrenti sull'ultima ascesa.

Sono in trance: passo dopo passo sto salendo e superando concorrenti su concorrenti. La cosa mi esalta.

Sono stanco, a volte mi appoggio sui bastoncini per non cadere, ma non mollo.

In cima trovo Franz. Con un tacito accordo iniziamo insieme l'ultima discesa.

Dapprima camminiamo, vuoi per la stanchezza, vuoi per il percorso, inizialmente tecnico.
Poi iniziamo anche a corricchiare, tant'è che solo un concorrente ci supererà in prossimità del traguardo.

Siamo a Dolonne, decidiamo d'arrivare al traguardo insieme, sprintiamo trovando energie nascoste da qualche parte.

Siamo arrivati dopo 16h53', un tempo per me stratosferico. Già avrei considerata una vittoria il semplice arrivare al traguardo, avrei firmato per le 19 ore, stare sotto le 17 è qualcosa che non avrei nemmeno immaginato.

E sono arrivato bene, in condizioni fisiche accettabili, senza grossi dolori, dopo aver superato una discreta crisi, aver scollinato una cima ad oltre 2500 m in piena notte, gestito alimentazione e idratazione in differenti condizioni.

La strada per Chamonix passa anche dalla Valdigne.

***

Nessun commento:

IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI

IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI
Anche io aderisco alla campagna di ST