ATTENZIONE

ATTENZIONE: In questo blog leggerete anche parecchie cazzate. Maneggiare il tutto con cura.

lunedì 28 settembre 2009

Mancanza di obiettivi

Non avere obiettivi a breve-medio termine si fa sentire.

E' da una settimana che ho ripreso a correre, in 8 giorni ho fatto 4 uscite, però ogni volta devo trovare delle motivazioni per cambiarmi e partire.

Il tutto poi rigorosamente da casa, perché non se ne parla nemmeno di pensare d'andare da qualche parte. Già ieri mattina il pensiero di fare 10 minuti d'auto per la Murselada a Pianengo era una cosa fuori dal mondo.

Per non parlare del''orario, ché le 11 sono sempre meglio delle 7 del mattino.

Per ora comunque va bene così.

Sabato pomeriggio 10 km, ieri mattina 15, corsi senza riferimenti cronometrici.

A dire il vero ieri sono arrivato un po' in affanno, salvo poi verificare che avevo la pressione a zero (93 su 67). Un po' il caldo, un po' la stanchezza della settimana.

Come dicevo non avere stimoli "competitivi" mi sta facendo un po' "sedere" dal punto di vista logistico. Però rimango fermo nella convinzione che dopo mesi di trasferte e trail devo un po' rifiatare (oltre che dedicare tempo alla famiglia).

Questa settimana ho in programma un paio d'uscite infrasettimanali, cercando magari d'aumentare in almeno una seduta il ritmo.

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giovedì 24 settembre 2009

Allenamenti invernali

Ebbene sì, da ieri è per me iniziato l'inverno.

Lo so che fa ancora caldo, che siamo solo a Settembre, però la sensazione è stata d'essere ormai nella stagione dei rigori del freddo.

Nonostante fosse una piacevole serata e mi potessi permettere la canotiera, l'uscita infrasettimanale prima di cena si è svolta principalmente al buio.

Che tristezza ...

Venendo all'allenamento in sè ho avuto buone sensazioni, correndo 10 km ad un buon ritmo, ritmo però stimato buono solo in base alla sensazione, non avendo un riscontro cronometrico.

La voglia a onor del vero non era al massimo, ché comunque arrivavo da una giornata piena di impegni, però la determinazione ha avuto la meglio.

Parlando di determinazione devo anche rimarcare come sentendomi appesantito, ho iniziato anche a eliminare tutta una serie di schifezzine alimentari. Ho già ristabilito il buco della cintura appropriato, il che mi induce a continuare sulla strada di una più appropriata alimentazione.

Mi riprometto di approfondire questo argomento.

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domenica 20 settembre 2009

Rieccomi

Dopo una lunga pausa rieccomi a raccontare quel che mi capita, podisticamente parlando.

Rileggendo uno degli ultimi post mi sono accorto d'aver sbagliato nello scrivere. Dopo la CCC avevo deciso per 3 settimane di pausa, quindi nelle intenzioni dovevo riprendere oggi
E così è stato, con un'uscita lungo il Marzale.

12 km piatti piatti, senza orologio, senza obiettivi, se non quello di correre.

Devo ammettere che ho un po' patito: da un lato riprendere dopo una lunga pausa, poi il fatto di correre su asfalto, senza i cambi di ritmo tipici del trail (niente passo, corsa, ma solo corsa, ripetitiva), ed infine anche un po' di caldo, visto che a mezzogiorno oggi nonostante tutte le previsioni il sole scaldava ancora eccome.

Comunque una buona uscita, cui seguiranno altre in settimana, secondo un programma ancora tutto da studiare.

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lunedì 7 settembre 2009

Recupero

Prima d'andare a correre la CCC avevo proclamato che una volta rientrato mi sarei preso un periodo per recuperare, e dal punto di vista fisico, e dal punto di vista mentale.

Mesi di allenamenti e sacrifici impongono un break, per ripartire al meglio per la prossima stagione.

Quindi nonostante il gran entusiasmo post Chamonix, voglio assolutamente tener fede al proposito, nonché mantenere la promessa di riprendere in mano la casa, ultimamente lasciata andare per le uscite sui monti.

Fino al 27 niente corse, recupero totale. Dopodiché inizierò la preparazione specifica per correre la Maratonina di Crema, cercando di migliorare il mio personale, 1h35' registrato all'alba della mia carriera podistica, quando però ero nettamente più veloce di adesso.

Un cambiamento di direzione per riacquisire un po' di velocità e abitudine al ritmo, trascurati negli ultimi mesi in favore dell'endurance.

Dopodiché inizierà la stagione invernale, dove mi dedicherò mettere le basi per la stagione 2010, facendo tanto fondo su strada e appena possibile qualche uscita con le ciaspole.

Per quanto riguarda la stagione 2010, infine, ancora nessuna idea definitiva. Diciamo che ho tempo fino a Gennaio per decidere quale sarà l'obiettivo principale.

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sabato 5 settembre 2009

Immagini dalla CCC

Relax prima della partenza


Partiti ...



Arnuva Rock 'n Roll



Dirittura d'arrivo


Finisher !!!!

Luca Toni ...



e qua il video dell'ultima discesa

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giovedì 3 settembre 2009

Diamo qualche numero sulla mia CCC.

Tempo finale 22:26:36, in 615esima posizione.

Come si può notare ho praticamente sempre guadagnato posizioni.

Un po' perché sono partito molto in fondo, un po' perché andando regolare ho ripreso molta gente, che magari si ritirava. Un po' anche ottimizzando i tempi ai ristori, fermandomi al massimo 28' a Vallorcine.

Mi rinfranca vedere come nonostante la mezza crisi patita, tra Champex e Bovine abbia guadagnato 79 posizioni.

Punto Ora Entrata/Uscita Tempo Posizione
Bertone 12:05 02:03:59 1090
Refuge Bonatti 14:06 04:05:08 970
Arnuva 15:04 05:02:20 887
Grand Col Ferret 16:33 06:31:31 848
La Fouly E-17:59 U-18:14 07:57:55 840
Champex-Lac E-20:27 U-20:54 10:25:59 774
Bovine 23:11 13:10:01 695
Trient E-00:33 U-00:54 14:31:51 669
Catogne 02:20 16:18:29 629
Vallorcine E-03:31 U-03:59 17:30:12 627
La Tête aux Vents 06:21 20:20:00 626
La Flégère 07:08 21:07:02 633
Chamonix Arrivée 08:28 22:26:36 615

martedì 1 settembre 2009

CCC 2009

Non so nemmeno io da dove iniziare a raccontare la CCC.

Una corsa del genere è qualcosa che val al di là del semplice impegno che dura 15-18-20-24 ore.

E' un viaggio che parte da lontano, da molto lontano, che dura mesi, mesi che si condensano nella mente per alcune ore, e che rivivi mentre sbuffi per sentieri.

Quando mi sono iscritto sapevo che andava preparata bene, che andavano messi in preventivo mesi di sacrifici. E così è stato.

Da Aprile tutte le domeniche sveglia prima dell'alba, il ritrovo a Brescia Centro alle 6 che diventa una costante, il rientro nel tardo pomeriggio sfatto dalla stanchezza.

E poi le uscite notturne, le gare di avvicinamento, che ho già raccontato.

Infine trovarsi a Courmayeur a poche ore dalla partenza e chiedersi: "ma è davvero giunto il momento che ho tanto aspettato?". Sì, il momento è giunto, e quando il lungo serpentone inizia a muoversi non riuscire a trattenere le lacrime dall'emozione.

Io che piango, non l'avrei mai detto ...

La partenza come detto è da brividi, caccio dentro tutte le emozioni, metto giù la testa perché, come avrebbe detto il Colonnello "c'è pieno di cecchini", e via andare, senza una strategia studiata, ché arrivo da due settimane di mare, dove non avevo PC, stampante, niente. Ho con me solo un fogliettino scritto a matita con i principali passaggi.

Parto dal fondo, come al solito, e cerco di tenere il mio passo.

Si corre fino in Val Ferret, poi la prima salita al Rifugio Bertone, un lungo serpentone.

La giornata è calda, sto bene, inizio a perdermi nei miei pensieri. Non sono solo, come potrei esserlo, ne mai lo sarò salvo un minuto nel tardo pomeriggio, ma sono praticamente tutti Francesi, non c'è dialogo. Meglio così, mi viene da pensare, tutto fiato risparmiato.

Il transito al rifugio è veloce, riparto per la prima vera vetta, la Tete de la Tronche.

Qua lo spettacolo che diamo rimarrà per sempre nei miei occhi: una fila indiana che non ha soluzioni di continuità. Guardi davanti e pensi dove devi andare, guardi indietro e pensi dov'eri.

Scollino e inizio a corricchiare. Incrocio un ragazzino che incita tutti i concorrenti. Vedendo che sono Italiano si trasforma in Caressa in Italia - Germania al gol di Del Piero. Mi gaso e proseguo.

Veloce sosta al Bonatti e via verso Arnuva. Qua la prima bella sorpresa: Francesca ed Edo che sono venuti con la navetta. Li saluto velocemente, mangio, e quando esco dedico loro un paio di minuti per rassicurarli che sto bene, che i primi 26 km sono volati, che va tutto secondo i piani.

Inizio la seconda salita, verso il Gran Col Ferret. E' bella tosta, ma ho ancora tante energie, quindi la affronto secondo il mio solito: passo regolare, mai un'esitazione, testa bassa e via.

Scollino, un gel, e inizia la lunghissima discesa verso Praz de Fort.

Cerco di non forzare, conscio che massacrasi le gambe ora vorrebbe dire iniziare le salite della seconda parte, di notte, senza più energie.

Arrivo a Champex all'imbrunire, una sosta di 25 minuti per mangiare bene, cambiarsi, e riparto per Bovine

Qua inizia il mio calvario. La salita è massacrante, non da respiro, fa freddo. Sono sempre più quelli che supero ai lati del sentiero, e quando sono io ad aver bisogno di un paio di soste ecco che si presenta lo spettro del ritiro. E' una cosa mentale, anche se non è da me fermarsi in salita non sono allo stremo. Però la paura macina. Un gel e riprendo. Scollino, fa freddo, siamo immersi nella nebbia, ma la crisi è ormai passata, e quindi scendo bene a Trient.

Anche qua breve sosta per mangiare (mai mangiata una pastina più buona in vita mia), cambiarsi ancora per non prendere freddo, e ripartire per Catogne.

Questa salita me la bevo, non ho esitazioni, supero decine di concorrenti. Quando arrivo a Vallorcine sono consapevole che ormai è quasi fatta. Mancano 18 km, un colle di 900 metri di dislivello, e poi un migliaio di discesa.

Mi copro benissimo, doppio giubbetto, e mai scelta sarà più azzeccata. Infatti di lì a poco inizia a piovigginare e fa freddo.

La salita è più dura del previsto, mi ricorda un po' il sentiero Pra Di Rat, solo che in questo frangente ho circa 90 km nelle gambe. Salgo un po' meno brillante di prima, mi fermo un paio di volte a bere, ma non ho crisi.

Scollino, inizia una discesa inizialmente tecnica, inizia ad albeggiare. Purtroppo il cielo è coperto, lo spettacolo dell'alba in cima è parzialmente rovinato, ma ormai penso solo a Chamonix.

La discesa me la godo tutta, la corricchio senza prendere però rischi. Mi sorprende vedere che sono io quello che supera, quando in genere pago posizioni su posizioni nelle discese finali.

Ecco Chamonix con le sue luci, un Italiano mi dice che manca un km e mezzo, tutto d'asfalto.

Entro in paese, inizia la parte transennata, corro come in allenamento.

C'è poca gente, sono poco più delle 8 del mattino, ma chi è lì non lesina applausi.

"Merci, merci", ringrazio tutti.

Ed ecco il traguardo, ecco Edo che mi aspetta a 150 metri. Entra anche lui nella dirittura d'arrivo, tagliamo il traguardo mano nella mano.

Il momento che ho sognato per 7 lunghi mesi è arrivato, sono quasi incredulo.

Passi anche il gilet grigio-rosso ... è il mio momento questo e lo posso condividere con la mia famiglia.

La lunga strada per Chamonix è giunta al termine.

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IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI

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