ATTENZIONE

ATTENZIONE: In questo blog leggerete anche parecchie cazzate. Maneggiare il tutto con cura.

mercoledì 30 dicembre 2009

Sorteggione UTMB

So che con questo post mi attirerò parecchie critiche, però vorrei esporre un pensiero.

LA settimana scorsa mi sono PRE-iscritto alla CCC, dando per scontato, in cuor mio, che la trafila fosse solo una formalità.

E invece no. Leggo dal sito dell'UTMB che per la lunga hanno già fatto il pieno, per cui scatterà il sorteggio, e che per la CCC sono arrivati a 2/3, quindi danno anche per essa la quasi sicurezza del sorteggio.

Personalmente sono d'accordo con la storia del sorteggio, per evitare che sia favorita più la velocità di connessione che altro, però ...

Però non sono d'accordo che il sorteggio sia effettuato su base universale.

Mi spiego meglio: per PRE-iscriversi è necessario avere i famosi punti qualificanti.

4 (in due gare) per la UTMB, 1 per la CCC.

Una volta che uno è a posto con i punti minimi è posto allo stesso livello di chiunque altro.

Quindi io, che non mi reputo all'altezza di fare la UTMB nonostante i 14 - ripeto 14 - punti acquisiti (di cui 11 nel solo 2009) rischio di rimanere fuori, da finisher, dalla CCC a vantaggio di chi ha magari portato a termine un trail da 45-50 km.

A me questo non pare giusto.

Penso che una sorta di graduatoria andrebbe fatta, privilegiando finisher, totale punti, tempi, al fine di qualificare i punti che uno porta in dote.

Ad agosto ho visto tanta, troppa gente che si è ritirata sia dalla CCC che dalla UTMB, gente che forse si era iscritta tanto per provare, con lo stesso spirito che magari porterà via spazio a chi ha le carte in regola per arrivare a Chamonix, senza quel tocco d'umiltà che in questo campo molto spesso non vedo.

Chiusa la polemica, parto per la montagna, sperando di poter ciaspolare con Edo.

Buon anno a tutti e a risentirci a dopo la Befana.

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lunedì 28 dicembre 2009

Il bidone

E' quello che ho tirato ieri mattina all'uscita prevista.

Troppo freddo fuori e troppo invitante l'accoppiata piumone-nessuno in casa. Risultato: mi sono alzato alle 12:45 !!!!

Una cosa d'altri tempi, senza rimorsi.

Volto subito pagina, con una settimana a due facce: da oggi a mercoledì ho in programma d'andare tutte le sere in palestra.

Giovedì vedo lo stato delle strade ed eventualmente valuto per una corsetta (il problema ghiaccio sull'asfalto non è indifferente).

Venerdì poi parto per la montagna, Val di Sole, dove conto di rimanere fino all'Epifania, attrezzato con le ciaspole.

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sabato 26 dicembre 2009

243 Km ... virtuali

L'altra sera mi sono iscritto alla Abbots in tappa unica, 125 km, e per chiudere in bellezza la connessione pre-iscritto alla CCC, mettendomi quindi in speranzosa attesa.

Un totale di 243 km virtuali, seguiti a poche ore da Nmila calorie del pranzo di Natale.

Urge a questo punto iniziare a buttar giù Km reali.

Cade quindi a fagiolo l'allenamento di domani mattina organizzato dal Valetudo SKy Running in quel di Presezzo: un trentino su strada, con andata e ritorno verso Roncola.

Dovrò combattere soprattutto contro il freddo, che mi è entrato nelle ossa e non se ne vuole andare. So già che domani mattina il colpo di reni, alle 06:00 sarà durissimo.

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lunedì 21 dicembre 2009

E' già 2010

Scrivo a pochi giorni dalla fine dell'anno solare 2009, con in testa tanti pensieri.

Il 2009 è stato un anno molto strano, vissuto quasi in apnea, in cui mi è capitato di tutto e di più.

Erano i primi giorni dell'anno quando la mia mamma ci ha lasciati, e questo basterebbe a descrivere come abbia vissuto i mesi seguenti.

La sera prima che ci lasciasse, in un momento in cui cercavo di distrarmi, mi metto a navigare in internet, vedo che ci sono ancora posti alla CCC. Faccio la pazzia d'iscrivermi. Un po' per pensare ad altro, un po' forse per avere qualcosa da dedicarle.

sabato 28 novembre 2009

Ripresa e intoppo

Ho ripreso in modo più o meno convinto ad allenarmi, cercando di pensare agli obiettivi 2010.

Visto che al momento gli impegni lavorativi sono decisamente più elevati dello scorso anno, e che arrivo piatto alla sera, ho optato per questi 3 mesi invernali, per un allenamento in palestra durante la settimana ed un bel lungo domenicale.

Ho rinunciato a malincuore al TA del Baldo, ma la condizione non mi permetteva di stare sulle gambe 5-6 ore.

Oggi però un intoppo che mi terrà fermo qualche giorno e che non mi permetterà di partecipare al TA di Montevecchia: dopo aver fatto la doccia, in palestra, nell'allacciarmi le scarpe mi sono chinato, e nel rialzarmi ho dato una craniata all'armadietto.

Sangue ovunque, corsa al Pronto Soccorso, dove mi hanno medicato con una speciale colla cicatrizzante, evitandomi gli ennesimi punti di sutura in testa.

Morale: tanto dolore, sangue perso, ma soprattutto divieto assoluto di bagnare la crapa pelata per 4-5 giorni.

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domenica 15 novembre 2009

Maratonina di Crema

Avevo detto a destra e a manca che la Maratonina di Crema sarebbe stata un obiettivo della mia stagione.

L'intento era correrla cercando di stare sotto l'ora e trenta.

Poi però la pigrizia, la valutazione che 20 euro di iscrizione mi sembravano tanti (soprattutto in questo periodo di vacche magre) ed infine l'influenza mi hanno portato a ridosso dell'appuntamento con poco e scarso allenamento.

Stamattina mi presento quindi per correrla in forma non competitiva, conscio che l'obiettivo che mi posso prefissare è quello di non scoppiare anzitempo.

Parto in compagnia di altri due compagni, che presumo interpretino il mio basso profilo come un tentativo di falsa modestia. Ne parleremo al km 18 ...

L'inizio è tranquillo, poi ci assestiamo a correre a 4'50''/km, belli regolari. So però che difficilmente riuscirò a cambiare ritmo, ed infatti quando mancano 3 km si manifesta il mio scarso allenamento.

Tranquillizzo i due e li invito ad allungare.

Arrivo in piazza Garibaldi, dopo un'interminabile via Mazzini il cui porfido bagnato mi appare infido e poco corribile, in circa 1h43'', un minuto dopo i miei compagni di viaggio.

Nemmeno troppo male a dire il vero. Sì, il mio PB di 1h35' è ben lontano, ma in questi due anni ho svolto un altro tipo di preparazione e corsa, per cui non posso lamentarmi.

E' tempo di formalizzare qualche iscrizione 2010 per darmi qualche stimolo.

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sabato 7 novembre 2009

Ci sono ancora

E' da tanto che non scrivo. Il motivo è che è da tanto che non corro.

Ormai sono 8 giorni che sono chiuso in casa a causa dell'influenza (suina o stagionale che sia). Questo ha ammazzato sul nascere ogni velleità di correre la maratonina di Crema con qualsivoglia obiettivo cronometrico.

A dire il vero anche i 20 eurozzi dell'iscrizione avevano fatto vacillare il proposito.

Va beh, poco male.

Devo ammettere che un po' di riposo (forzato) aggiuntivo m'ha fatto bene, soprattutto a livello mentale. Non sentirmi in obbligo d'allenarmi, anzi, DOVER stare a letto e riposare (parole - sante - del medico), m'ha rigenerato.

Ho una gran voglia di trail, d'andar per monti. Di foglie sotto i piedi, di salite, di pestare un po' di neve. Insomma, ho voglia d'iniziare la nuova stagione.

Già, la nuova stagione ... Ad oggi avrei individuato i 3 obiettivi principali per il 2010, opportunamente cadenzati.

Maggio: Abbots Way in tappa unica.
Fine Giugno: Cro Magnon.
Fine Agosto: CCC cercando di migliorare il tempo.

E' molto ambizioso come programma, soprattutto mettere i 125 della AW ai primi di maggio, ma con i giusti compagni d'allenamento posso farcela.

Intanto il piccolo tarlo sta macinando per quella che potrebbe essere l'ultima competizione 2009: Via Lattea Trail, il 19 dicembre, 30 km su neve in notturna, con quota massima a 2700 metri. Il programma è tutto uno spettacolo. Mi preoccupa il freddo, ma è un problema superabile.

Mi prendo qualche giorno per pensarci su.

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mercoledì 21 ottobre 2009

Piove

E dopo il freddo di questi giorni, ecco arrivata la pioggia.

Che dire: ci sono tutte le condizioni per sedersi ... mancanza d'obiettivi a breve, autunno, tanti impegni.

Verranno tempi migliori.

sabato 10 ottobre 2009

LUT 2010

Brutta tegola in settimana: il Garmin mandato in riparazione perché non funzionava più il cicalino è tornato alla base, senza un nulla di fatto perché non ho accettato il preventivo.

Però ora non funziona più del tutto.

Adesso ho due alternative: mettermi in ballo a rognare, e andare al negozio che però mi richiede un 15km+15km d'auto dopo l'ufficio, oppure lasciar perdere. Boh, ci penserò su.

Nel frattempo è stato pubblicato il video della Lavaredo Ultra Trail 2010: 90 km, oltre 5000 D+, partenza a mezzanotte.

Devo dire che è molto allettante, anche se purtroppo rappresenterà una seconda scelta (di ripiego), per vari motivi:

- Coincide con il Cro Magnon, entrambe il 26 giugno (il Cro dopo le ultime sfortunate edizioni si sposta a fine estate)
- La zona è stupenda, le 3 Cime sono impareggiabili, però ci sono già stato 2 volte, mentre al Cro mai
- La partenza a mezzanotte non mi convince appieno: prima di una Ultra ho bisogno di riposare, e una siffatta partenza vuol dire, a mio parere, essere già in piedi da ore. Non dico che debbano tutte essere come il Valdigne o la CCC, con partenza alle 10 del mattino così che uno si alza alle 8, fa colazione con calma, legge la Gazza e poi con calma va alla partenza, ma anche una partenza tra le 6 e le 8 andrebbe bene

Ci penserò su, ma so già che come primo tentativo cercherò d'iscrivermi per il CRO.

Intanto la settimana è andata regolare, soliti 40-45 minuti di spinning il mercolerdì e corsa il giovedì.

Oggi cercherò di fare un'oretta di corsa, mentre domani mattina tapasciata di 18 km a Soncino.

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domenica 4 ottobre 2009

Week end archiviato

Come da programma il fine settimana è stato caratterizzato da:

- acquisto scarpe nuove. Ho optato per delle economicissime (beh, diciamo economiche) Kalenji che fanno la loro sporca figura. Spendere 100 e passa euro per delle scarpe da allenamento non me la sono sentita

- sabato pomeriggio 14/15 lungo il Marzale in solitudine

- stamattina colpo di reni e tapasciata con partenza dal campo di Marte per 15.5 km (dato rilevato da GPS altrui) in tempo indefinito, avendo lasciato a casa il cronometro.

Questa settimana rientro in possesso del Garmin, ormai da ritirare da settimane, ed una volta capito a quanto sto andando, vedrò di valutare se per la maratonina di Crema riesco a partecipare con qualche velleità cronometrica.

Devo dire che correre in pianura dopo tanti mesi di allenamenti e gare in montagna è durissima, soprattutto per il ritmo che non cambia mai.

Però resto convinto della bontà della decisione presa, quindi persevero.

Tutto sommato una buona settimana d'allenamento, che vedrò di bissare con quella entrante.

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venerdì 2 ottobre 2009

Programma del fine settimana

Sono entrato ormai in quella stagione in cui il fine settimana rappresenta l'occasione per due uscite con la luce.

La settimana si chiude con soddisfazione, essendo riuscito a tenermi costante negli impegni presi: alimentazione corretta, addominali per prevenire il mal di schiena, una seduta di spinning ed un'uscita di corsa (45 minuti) fatta ieri prima di cena.

Stasera riposo assoluto, più che altro perché devo assolutamente andare a comprare un paio di scarpe nuove, essendo ormai le Saucony arrivate alla frutta.

Lo so: sono un pirla, perché è da tanto che le uso, ormai non ammortizzano più, ed ogni uscita arreco traumi a legamenti e giunture che potrei evitarmi semplicemente con un paio di scarpe reattive.

Ieri sera nel provare un allungo finale ho avuto la sensazione di correre sopra le uova, per cui ho mollato e sono arrivato a casa con un ritmo meno tirato.

Dicevo che domani e domenica sono l'unica occasione ormai per correre con la luce.

Ne approfitterò per cercare un 15km lungo il Marzale domani per bissare domenica mattina alla tapasciata che parte dal Campo di Marte. Non so cosa sia, che percorso abbia, quanti chilometri siano, anche se non vorrei superare i 20.

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lunedì 28 settembre 2009

Mancanza di obiettivi

Non avere obiettivi a breve-medio termine si fa sentire.

E' da una settimana che ho ripreso a correre, in 8 giorni ho fatto 4 uscite, però ogni volta devo trovare delle motivazioni per cambiarmi e partire.

Il tutto poi rigorosamente da casa, perché non se ne parla nemmeno di pensare d'andare da qualche parte. Già ieri mattina il pensiero di fare 10 minuti d'auto per la Murselada a Pianengo era una cosa fuori dal mondo.

Per non parlare del''orario, ché le 11 sono sempre meglio delle 7 del mattino.

Per ora comunque va bene così.

Sabato pomeriggio 10 km, ieri mattina 15, corsi senza riferimenti cronometrici.

A dire il vero ieri sono arrivato un po' in affanno, salvo poi verificare che avevo la pressione a zero (93 su 67). Un po' il caldo, un po' la stanchezza della settimana.

Come dicevo non avere stimoli "competitivi" mi sta facendo un po' "sedere" dal punto di vista logistico. Però rimango fermo nella convinzione che dopo mesi di trasferte e trail devo un po' rifiatare (oltre che dedicare tempo alla famiglia).

Questa settimana ho in programma un paio d'uscite infrasettimanali, cercando magari d'aumentare in almeno una seduta il ritmo.

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giovedì 24 settembre 2009

Allenamenti invernali

Ebbene sì, da ieri è per me iniziato l'inverno.

Lo so che fa ancora caldo, che siamo solo a Settembre, però la sensazione è stata d'essere ormai nella stagione dei rigori del freddo.

Nonostante fosse una piacevole serata e mi potessi permettere la canotiera, l'uscita infrasettimanale prima di cena si è svolta principalmente al buio.

Che tristezza ...

Venendo all'allenamento in sè ho avuto buone sensazioni, correndo 10 km ad un buon ritmo, ritmo però stimato buono solo in base alla sensazione, non avendo un riscontro cronometrico.

La voglia a onor del vero non era al massimo, ché comunque arrivavo da una giornata piena di impegni, però la determinazione ha avuto la meglio.

Parlando di determinazione devo anche rimarcare come sentendomi appesantito, ho iniziato anche a eliminare tutta una serie di schifezzine alimentari. Ho già ristabilito il buco della cintura appropriato, il che mi induce a continuare sulla strada di una più appropriata alimentazione.

Mi riprometto di approfondire questo argomento.

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domenica 20 settembre 2009

Rieccomi

Dopo una lunga pausa rieccomi a raccontare quel che mi capita, podisticamente parlando.

Rileggendo uno degli ultimi post mi sono accorto d'aver sbagliato nello scrivere. Dopo la CCC avevo deciso per 3 settimane di pausa, quindi nelle intenzioni dovevo riprendere oggi
E così è stato, con un'uscita lungo il Marzale.

12 km piatti piatti, senza orologio, senza obiettivi, se non quello di correre.

Devo ammettere che ho un po' patito: da un lato riprendere dopo una lunga pausa, poi il fatto di correre su asfalto, senza i cambi di ritmo tipici del trail (niente passo, corsa, ma solo corsa, ripetitiva), ed infine anche un po' di caldo, visto che a mezzogiorno oggi nonostante tutte le previsioni il sole scaldava ancora eccome.

Comunque una buona uscita, cui seguiranno altre in settimana, secondo un programma ancora tutto da studiare.

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lunedì 7 settembre 2009

Recupero

Prima d'andare a correre la CCC avevo proclamato che una volta rientrato mi sarei preso un periodo per recuperare, e dal punto di vista fisico, e dal punto di vista mentale.

Mesi di allenamenti e sacrifici impongono un break, per ripartire al meglio per la prossima stagione.

Quindi nonostante il gran entusiasmo post Chamonix, voglio assolutamente tener fede al proposito, nonché mantenere la promessa di riprendere in mano la casa, ultimamente lasciata andare per le uscite sui monti.

Fino al 27 niente corse, recupero totale. Dopodiché inizierò la preparazione specifica per correre la Maratonina di Crema, cercando di migliorare il mio personale, 1h35' registrato all'alba della mia carriera podistica, quando però ero nettamente più veloce di adesso.

Un cambiamento di direzione per riacquisire un po' di velocità e abitudine al ritmo, trascurati negli ultimi mesi in favore dell'endurance.

Dopodiché inizierà la stagione invernale, dove mi dedicherò mettere le basi per la stagione 2010, facendo tanto fondo su strada e appena possibile qualche uscita con le ciaspole.

Per quanto riguarda la stagione 2010, infine, ancora nessuna idea definitiva. Diciamo che ho tempo fino a Gennaio per decidere quale sarà l'obiettivo principale.

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sabato 5 settembre 2009

Immagini dalla CCC

Relax prima della partenza


Partiti ...



Arnuva Rock 'n Roll



Dirittura d'arrivo


Finisher !!!!

Luca Toni ...



e qua il video dell'ultima discesa

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giovedì 3 settembre 2009

Diamo qualche numero sulla mia CCC.

Tempo finale 22:26:36, in 615esima posizione.

Come si può notare ho praticamente sempre guadagnato posizioni.

Un po' perché sono partito molto in fondo, un po' perché andando regolare ho ripreso molta gente, che magari si ritirava. Un po' anche ottimizzando i tempi ai ristori, fermandomi al massimo 28' a Vallorcine.

Mi rinfranca vedere come nonostante la mezza crisi patita, tra Champex e Bovine abbia guadagnato 79 posizioni.

Punto Ora Entrata/Uscita Tempo Posizione
Bertone 12:05 02:03:59 1090
Refuge Bonatti 14:06 04:05:08 970
Arnuva 15:04 05:02:20 887
Grand Col Ferret 16:33 06:31:31 848
La Fouly E-17:59 U-18:14 07:57:55 840
Champex-Lac E-20:27 U-20:54 10:25:59 774
Bovine 23:11 13:10:01 695
Trient E-00:33 U-00:54 14:31:51 669
Catogne 02:20 16:18:29 629
Vallorcine E-03:31 U-03:59 17:30:12 627
La Tête aux Vents 06:21 20:20:00 626
La Flégère 07:08 21:07:02 633
Chamonix Arrivée 08:28 22:26:36 615

martedì 1 settembre 2009

CCC 2009

Non so nemmeno io da dove iniziare a raccontare la CCC.

Una corsa del genere è qualcosa che val al di là del semplice impegno che dura 15-18-20-24 ore.

E' un viaggio che parte da lontano, da molto lontano, che dura mesi, mesi che si condensano nella mente per alcune ore, e che rivivi mentre sbuffi per sentieri.

Quando mi sono iscritto sapevo che andava preparata bene, che andavano messi in preventivo mesi di sacrifici. E così è stato.

Da Aprile tutte le domeniche sveglia prima dell'alba, il ritrovo a Brescia Centro alle 6 che diventa una costante, il rientro nel tardo pomeriggio sfatto dalla stanchezza.

E poi le uscite notturne, le gare di avvicinamento, che ho già raccontato.

Infine trovarsi a Courmayeur a poche ore dalla partenza e chiedersi: "ma è davvero giunto il momento che ho tanto aspettato?". Sì, il momento è giunto, e quando il lungo serpentone inizia a muoversi non riuscire a trattenere le lacrime dall'emozione.

Io che piango, non l'avrei mai detto ...

La partenza come detto è da brividi, caccio dentro tutte le emozioni, metto giù la testa perché, come avrebbe detto il Colonnello "c'è pieno di cecchini", e via andare, senza una strategia studiata, ché arrivo da due settimane di mare, dove non avevo PC, stampante, niente. Ho con me solo un fogliettino scritto a matita con i principali passaggi.

Parto dal fondo, come al solito, e cerco di tenere il mio passo.

Si corre fino in Val Ferret, poi la prima salita al Rifugio Bertone, un lungo serpentone.

La giornata è calda, sto bene, inizio a perdermi nei miei pensieri. Non sono solo, come potrei esserlo, ne mai lo sarò salvo un minuto nel tardo pomeriggio, ma sono praticamente tutti Francesi, non c'è dialogo. Meglio così, mi viene da pensare, tutto fiato risparmiato.

Il transito al rifugio è veloce, riparto per la prima vera vetta, la Tete de la Tronche.

Qua lo spettacolo che diamo rimarrà per sempre nei miei occhi: una fila indiana che non ha soluzioni di continuità. Guardi davanti e pensi dove devi andare, guardi indietro e pensi dov'eri.

Scollino e inizio a corricchiare. Incrocio un ragazzino che incita tutti i concorrenti. Vedendo che sono Italiano si trasforma in Caressa in Italia - Germania al gol di Del Piero. Mi gaso e proseguo.

Veloce sosta al Bonatti e via verso Arnuva. Qua la prima bella sorpresa: Francesca ed Edo che sono venuti con la navetta. Li saluto velocemente, mangio, e quando esco dedico loro un paio di minuti per rassicurarli che sto bene, che i primi 26 km sono volati, che va tutto secondo i piani.

Inizio la seconda salita, verso il Gran Col Ferret. E' bella tosta, ma ho ancora tante energie, quindi la affronto secondo il mio solito: passo regolare, mai un'esitazione, testa bassa e via.

Scollino, un gel, e inizia la lunghissima discesa verso Praz de Fort.

Cerco di non forzare, conscio che massacrasi le gambe ora vorrebbe dire iniziare le salite della seconda parte, di notte, senza più energie.

Arrivo a Champex all'imbrunire, una sosta di 25 minuti per mangiare bene, cambiarsi, e riparto per Bovine

Qua inizia il mio calvario. La salita è massacrante, non da respiro, fa freddo. Sono sempre più quelli che supero ai lati del sentiero, e quando sono io ad aver bisogno di un paio di soste ecco che si presenta lo spettro del ritiro. E' una cosa mentale, anche se non è da me fermarsi in salita non sono allo stremo. Però la paura macina. Un gel e riprendo. Scollino, fa freddo, siamo immersi nella nebbia, ma la crisi è ormai passata, e quindi scendo bene a Trient.

Anche qua breve sosta per mangiare (mai mangiata una pastina più buona in vita mia), cambiarsi ancora per non prendere freddo, e ripartire per Catogne.

Questa salita me la bevo, non ho esitazioni, supero decine di concorrenti. Quando arrivo a Vallorcine sono consapevole che ormai è quasi fatta. Mancano 18 km, un colle di 900 metri di dislivello, e poi un migliaio di discesa.

Mi copro benissimo, doppio giubbetto, e mai scelta sarà più azzeccata. Infatti di lì a poco inizia a piovigginare e fa freddo.

La salita è più dura del previsto, mi ricorda un po' il sentiero Pra Di Rat, solo che in questo frangente ho circa 90 km nelle gambe. Salgo un po' meno brillante di prima, mi fermo un paio di volte a bere, ma non ho crisi.

Scollino, inizia una discesa inizialmente tecnica, inizia ad albeggiare. Purtroppo il cielo è coperto, lo spettacolo dell'alba in cima è parzialmente rovinato, ma ormai penso solo a Chamonix.

La discesa me la godo tutta, la corricchio senza prendere però rischi. Mi sorprende vedere che sono io quello che supera, quando in genere pago posizioni su posizioni nelle discese finali.

Ecco Chamonix con le sue luci, un Italiano mi dice che manca un km e mezzo, tutto d'asfalto.

Entro in paese, inizia la parte transennata, corro come in allenamento.

C'è poca gente, sono poco più delle 8 del mattino, ma chi è lì non lesina applausi.

"Merci, merci", ringrazio tutti.

Ed ecco il traguardo, ecco Edo che mi aspetta a 150 metri. Entra anche lui nella dirittura d'arrivo, tagliamo il traguardo mano nella mano.

Il momento che ho sognato per 7 lunghi mesi è arrivato, sono quasi incredulo.

Passi anche il gilet grigio-rosso ... è il mio momento questo e lo posso condividere con la mia famiglia.

La lunga strada per Chamonix è giunta al termine.

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domenica 30 agosto 2009

Chamonix

Sono rientrato oggi da Courmayeur, dopo ben tre settimane di vacanza (mare e monti).

A Chamonix ci sono arrivato, obiettivo centrato, gioia a mille, stanchezza infinita.

Sono talmente stanco che racconterò il tutto nei prossimi giorni, non voglio buttare giù un post tanto per farlo e rischiare di tralasciare tutte le emozioni provate.

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domenica 9 agosto 2009

Appuntamento a Chamonix

Sto per partire per le vacanze.

Domani mattina raggiungerò la Corsica, dove mi attendono due settimane di relax, mare, sole e qualche corsetta defaticante.

Dopodiché raggiungerò direttamente Courmayeur, da dove il 28 Agosto partirò per l'avventura CCC.

Dire che non sto più nella pelle, per la CCC, è un eufemismo. E' da Marzo che mi sto allenando come un matto, che ogni domenica ho una levataccia per andare in montagna e macinare dislivello e chilometri, che trascuro un po' la quotidianeità del fine settimana.

Terminata la CCC - perchè la termino !!! - staccherò la spina, sapendo da ora che mentalmente sarò scarico.

In base a come arriverò, poi, pianificherò la prossima stagione.

Intanto buone vacanze a tutti e a risentirci a Settembre.

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giovedì 6 agosto 2009

Full moon Resegone

Ieri mattina quando ci stavamo accordando per l'uscita sul Resegone ad un certo punto mi è stato chiesto che tipo di percorso avessi in mente di fare:

- Vertical Km
- Hard
- Soft

Visto che la domenica precedente non avevo fatto nulla ho proposto di fare il massimo che una serata di mezza estate potesse consentire.

Alle 19:15 eccoci quindi a Erve pronti ad attaccare la cima.

Il programma prevedeva: Erve, Pra' di Rat, Capanna Monza, Rifugio Azzoni lungo il sentiero 11, e ritorno passando, dopo la Capanna Monza dal sentiero S.Carlo.

Da subito capisco che non è serata. Ho già fatto il Pra' di Rat, so che è bello tosto, ma non ho gambe. Un po' di stanchezza, il virus intestinale di questi giorni che m'ha debilitato, il caldo. Insomma, fatico da subito.

Arriviamo a Capanna Monza comunque in anticipo sulla tabella di marcia. Si riparte subito per la parte più impegnativa.

Il sentiero è molto tecnico, e giunti nel canalone finale ormai si sale usando le mani. Un po' mi spavento, però una volta passata la paura mi rendo conto che non ho corso pericoli veri e propri.

L'arrivo in vetta, a 1860 metri dopo un D+ di 1200 in meno di 5 km, è da rimanere a bocca aperta.

Sotto di noi i due versanti, quello lecchese e quello bergamasco. Le prime luci della sera, sono le 21.30, la luna piena che si leva accompagnata da quello che viene individuato come essere Giove.

Entriamo nel rifugio, mangiamo, e dopo una mezz'oretta iniziamo la discesa, accendendo le frontali.

Ce la prendiamo con calma, la serata invita a godersi ogni momento. Prendiamo inoltre un sentiero molto più agevole rispetto alla salita.

Siamo all'auto che è già mezzanotte e mezza, non prima d'aver fatto prendere un colpo, arrivando in quattro di gran carriera dal bosco con le frontali, a due ignari e presumo spaventati che avevano scelto Erve per andare in camporella ...

Grande serata.

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mercoledì 5 agosto 2009

Resegone

Stasera è prevista una bella uscita sul Resegone, in compagnia dei Brianzoli del mercoledì.

Sarà l'ultimo allenamento con dislivello prima di partire per il mare (lunedì).

Al mare l'idea è quella di fare uscite frequenti, ma non troppo lunghe, in modo da effettuare uno scarico attivo e arrivare al 28 in condizioni ottimali.

Ad oggi le sensazioni sono buone, sento d'essermi allenato bene, anche se a livello mentale sto un po' tirando il colpo.

Non vedo infatti l'ora di partire da Courmayeur per poi tirare i remi in barca.

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domenica 2 agosto 2009

Gara annullata

Stamattina eravamo tutti pronti per partire, ma il cielo plumbeo, lampi, tuoni non lasciavano presagire nulla di buono.

Alle 5:40 un primo annuncio che la partenza era rinviata alle 6:30 per valutare, sentiti i rifugisti lungo il percorso, il da farsi.

Pochissimi minuti ed ecco che siamo stati investiti da una fortissima grandinata. Fuggi figgi generale, ed una volta passata l'annuncio: gara annullata.

Veniamo informati che alla Presolana verrà organizzata una gara ad anello, giusto per assegnare il trofeo di un qualche circuito orobico, di cui la Sky Raid costituiva l'ultimo atto.

Pur approvando completamente la decisione degli organizzatori, ormai l'adrenalina era passata, ed una volta recuperata l'auto a Valbondione, ho salutato la compagnia e me ne sono tornato a casa.

Un vero peccato, ma tanto di cappello per gli organizzatori che si sono dimostrati coraggiosi nel prendere una decisione che al momento poteva essere impopolare, ma che era quella più giusta.

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venerdì 31 luglio 2009

Orobie Sky Raid

Eccoci alla vigilia del penultimo obiettivo di stagione, l'Orobie Sky Raid.

Gara particolare: 84 km da percorrere a staffetta.

Abbiamo formato un team di semi-tapascioni, il Trail Running Brescia - B: io alla prima frazione, la Sky Marathon, che come si intuisce è di 42 km, Fluido alla seconda, Sky Race di 30, ed infine GP alla terza, la Sky Climbing, 12 km con tratti attrezzati.

TRB - B perché lasciamo l'onore dell'etichetta A ad un terzetto nettamente più forte di noi.

Tapascioni perché tra i 46 team che a 2 giorni dal via risultano iscritti, ci sono campioni del mondo, campioni italiani, ex olimpici di sport vari ... insomma il rischio di fare la figura barbina c'è eccome.

Temo d'arrivare al termine della mia frazione quando il vincitore sarà già alla Presolana. Vedrò di stare entro le 8 ore per scongiurare questo rischio.

Poi tutti alla Presolana per la festa.

Come dicevo è il penultimo obiettivo, dopodiché un mese di scarico al mare, prima d'andare a Courmayeur per la CCC.

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lunedì 27 luglio 2009

A proposito di D+

Sabato, al termine del TA a Riva, durante il terzo tempo si parlava.

Naturalmente di gare, trail e allenamenti.

Lamentavo il fatto che in discesa non sono propriamente un fulmine di guerra, mentre in salita mi difendo, soprattutto quando ripida, forte anche del fatto che ho parecchi dislivello nelle gambe.

Oggi ho aggiornato il diario dei miei allenamenti, e posso confermare che dal 6 aprile ho registrato più di 39K di dislivello positivo.

Il tutto frutto di uscite settimanali in montagna, che richiedono almeno un'ora/un'ora e mezza di auto.

Per dare un'idea di quello che significa per me macinare dislivello, basti pensare che ieri mattina sono andato alla FIASP a Scannabue.

Ho corso i 10 Km portandomi l'altimetro, il Suunto Vector che si è dimostrato estremamente preciso ed affidabile.

In 10 Km il D+ è stato di CINQUE metri.

Penso che ogni commento sia superfluo.

Intanto si inizia a pensare all'appuntamento di domenica, la prima frazione all'Orobie Sky Raid.

Questa settimana sarà scarico quasi totale, forse ci metto dentro una seduta in piscina mercoledì, senza impegno.

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domenica 26 luglio 2009

Che giornata

Non che avessi dei dubbi, però ieri il TA organizzato dalla coppia G&G a Riva del Garda è stato veramente super.

Meteo spettacolare, nonostante il nubifragio della sera prima nell'andare in Trentino, bel gruppo, 14 + Dina e Uli, percorso da urlo, 3° tempo memorabile.

Alle 8 partiamo, dai 70 m slm di Riva iniziamo subito a salire. Ben presto giungiamo a 1200, da dove possiamo ammirare il Lago di Garda nella sua quasi interezza: solo Peschiera è nascosta da un'insenatura.

Da lì una prima discesa, abbastanza rognosa per via del terreno gibboso e su cui Giovanni ci lascia almeno un paio di strati di pelle (in precedenza io ero caduto in salita ...).

Scesi a Molina di Ledro, attacchiamo la Cima Oro, cima Coppi di giornata con i suoi 1800 metri.

La salita è di quelle che piacciono a me, ripide ripide, su cui spingere. Oggi per allenarmi ulteriormente ho addirittura lasciato a casa i bastoncini.

Le gambe vanno bene, e finalmente arriviamo in cima. Da lì possiamo ammirare i due laghi, Garda e Ledro, e la Val Sarca. In cielo nemmeno una nuvola. E' uno spettacolo.

Iniziamo quindi la lunga discesa verso Riva, dapprima su un bel fondo, poi su misto sassi cemento, ma ormai siamo arrivati.

Transitiamo per il centro di Riva, per il lungolago, ed infine siamo alle auto, da dove ci trasferiamo in spiaggia per un tuffo nelle acque fredde del Benaco.

Poi 3° tempo con di tutto e di più, senza fretta, ché il giorno dopo è domenica.

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venerdì 24 luglio 2009

TA Riva del Garda

Ieri sera cena sociale con il TRB, bella serata in compagnia.

Stasera invece parto per la montagna, da dove, dopo aver recuperato Edo, domani mattina ripartirò immediatamente per andare a Riva del Garda per il TA organizzato dalla premiata ditta G&G.

Il percorso è ampiamente descritto sul forum di Spirito Trail, saranno 46 km con un bel dislivello.

Sarà il terz'ultimo atto di lunghi in previsione della CCC di fine agosto.

Infatti domenica prossima sarò il primo staffettista all'Orobie Sky Raid, a cui parteciperò con il team TRB - B (la A la lasciamo a quelli forti), mentre il sabato successivo sto cercando d'organizzare la traversata da Larzana al rifugio XII Apostoli, sempre con G&G (e naturalmente con chi si vuole aggregare).

Tornando a questo fine settimana, domenica potrei anche valutare la FIASP a Scannabue, un 16 km piatti piatti per far girare le gambe.

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mercoledì 22 luglio 2009

Allenamento veloce

Quella che è ormai un piacevole appuntamento fisso, l'allenamento settimanale in Brianza, ieri ha preso una piega pericolosa.

Dopo un breve scambio di SMS con Roberto, all'iniziale idea di un'uscita sul Resegone, avevo replicato con un messaggio che nella sua semplicità racchiudeva quello in cui saremmo andati ad imbarcarci: "Facciamo Montevecchia. Ho voglia di far giare le gambe."

Già, far girare le gambe.

Dopo il GTV ed il Vioz di domenica mi sentivo un po' imballato, e considerato che era un po' che non facevo un allenamento in pianura volevo correre il più possibile.

Montevecchia, ed il Parco del Curone, offrono questa possibilità: un bel collinare sterrato in cui a pendenze anche severe si alternano bei tratti in cui si può spingere.

Siamo in 4, di cui una new entry, e partiamo tranquilli.

Pian piano però il ritmo si alza. Sia che si tratti di salita, di discesa, di piano, siamo lì che spingiamo sempre più.

Ad un certo punto c'è chi valuta il ritmo che stiamo tenendo come un ritmo da mezza maratona.
Non so loro, ma personalmente era un ritmo più vicino ai 10K ...

Mollo un secondo, bevo, poi mi riaggancio al gruppetto con sempre in testa Roberto che sembra stia correndo un defaticante.

Arriviamo dopo 1h45', dopo l'ultimo salitone su cui non si molla (ma che fatica !!!), distanza sconosciuta, soddisfazione tanta.

Concludiamo degnamente la serata a tavola, con una cena squisita e buone chiacchere.

Oggi le gambe sono un po' affaticate, quindi approfitterò dei giorni in cui Edo è in montagna, per un allenamento in piscina senza troppi rimorsi.

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martedì 21 luglio 2009

Vioz, le foto

A questo LINK le foto di Ganassa fatte sul Vioz domenica.

Che dire? Tutto il tempo delle soste è stato ben speso !!!!

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lunedì 20 luglio 2009

Vioz

Venerdì dopo aver scritto che sarei andato a Peio per salire sul Vioz, ecco che subentra un attacco di pigrizia, più che altro pensando ai chilometri da fare per arrivare a Peio.

Poi però un SMS da Ganassa basta a risvegliare tutta la voglia di cimentarsi, per cui ecco che domenica, con la premiata ditta G&G - Giò e Ganassa, alle 8 circa siamo a Peio Paese per attaccare la cima del Monte Vioz.

L'altimetro segna 1600 metri, sappiamo che il Rifugio Mantova è a 3536. Ci aspetta un bel drittone di 1900 metri.

La giornata è splendida, non perfetta come quando sono andato all'Ifinger Trail, visto che qualche nuvola fa capolino dietro la cima, però per il resto è uno spettacolo.

Da sotto vediamo un puntino nero, sappiamo che è il rifugio, e ci chiediamo retoricamente "ma noi dobbiamo andare fino là????".

Siamo belli coperti, alla partenza sono 8°, sappiamo che su ha nevicato il giorno prima. Inoltre a certe quote non si scherza. Pantaloni lunghi, ghette, scarpe nuove, maglia lunga, gilet, zaino grande con ricambio completo e maglia pesante.

Attacchiamo con calma la salita, dapprima su strada forestale, poi su sentiero agevole.

Io e giovanni abbiamo ancora il GTV nelle gambe, Ganassa è reduce da dolori vari alla schiena, ma fondamentalmente è lo spirito ad essere diverso oggi. Siamo qua per divertirci, per ammirare il panorama, per goderci giornata e compagnia.

Ci fermiamo parecchie volte per le foto, per scambiare 2 chiacchere, orientarci con le varie cime che si pongono di fronte a noi.

Fino a quota 2300 siamo soli, poi a Doss de Cembri ecco che inizia la processione dei tanti escursionisti, giunti fin qua con gli impianti di risalita. Onestamente è la scelta migliore, visto che fin qua il percorso non ha detto molto dal punto di vista dell'impegno.

Da qua però cambia tutto.

Il sentiero si fa ripido e severo, si sale seccamente e senza tregua. L'altimetro segna inesorabile l'ascesa, l'aria si fa via via più rarefatta, anche se non avverto grandi difficoltà.

A 3000 metri abbozziamo anche uno scatto di una cinquantina di metri, per farci immortalare come i veri runner del cielo.

Molti escursionisti faticano, in debito d'ossigeno. Vedendoci i più ci danno strada, chiamandoci "quelli veri". Mi è rimasto il dubbio su cosa intendessero per "Veri" ...

Il sentiero a tratti è impervio, per via della neve, bisogna prestare particolare cautela su alcuni nevai.

Arriviamo infine al Rifugio Città di Mantova, l'altimetro conferma i 3536 metri slm. E' la massima quota che abbia mai raggiunto.

La cima è poco più sopra, un centinaio di metri, ma Ganassa non se la sente per via del nevaio che dovremmo attraversare. Non ci pensiamo nemmeno due volte e siamo dentro al rifugio a mangiare qualcosa di caldo.

Ci abbiamo messo poco più di 3h30' per salire, con innumerevoli soste fotografiche, contro le 6 dichiarate dal cartello alla partenza.

Mangiamo velocemente e poco meno di un'ora dopo, ben coperti, iniziamo la discesa. Alcune nuvole stanno arrivando minacciose, preferiamo tornare con calma.

La discesa è tecnica, richiede cautela, piede fermo e concentrazione. Ce la godiamo tutta, ammirando il panorama, scambiando commenti con chi incrociamo (c'è ancora chi nonostante l'ra sta salendo ...).

Quando il sentiero si addolcisce però le gambe le facciamo andare, con la bella sensazione che il GTV l'ho recuperato alla grande.

Siamo in paese, guardiamo in alto e ci chiediamo: "ma noi eravamo là in cima ???". Davanti ad una Radler poi si inizia a parlare del TA dell'8 agosto, un progetto che ho in mente da tempo e che spero di concretizzare.

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venerdì 17 luglio 2009

Riprendiamo

Ho passato una bella settimana defaticante senza rimorsi.

Nessuna uscita, ma quello lo avevo messo in preventivo, volevo recuperare per bene le fatiche del GTV.

Devo dire che a livello muscolare e tendineo ho un po' patito fino a mercoledì, poi mi sono ripreso bene. Non dal punto di vista della stanchezza, però, con giorni in cui ero sempre stanco.

Oggi va decisamente meglio, e per domenica ho deciso, grazie anche alle previsioni meteo decisamente buone, d'andare a Peio per quello che l'anno scorso non mi è riuscito di fare: la salita al Vioz.

Partendo da Peio, 1600 circa, si sale direttamente al Rifugio Mantova a 3500, per poi proseguire verso la cima a 3600, un bel D+ 2000 diretto su sentiero senza difficoltà alpinistiche.

Questo raid non è di facile attuazione perché devi beccare la giornata giusta dal punto di vista meteorologico, ma a questo punto è evidente che domenica questa sarà decisamente favorevole.

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martedì 14 luglio 2009

Macumba

Come farsi rovinare un momento esaltante.

La mia Petzl Tikka XP che sparisce, rubata, il nulla.

Che ti si possa spegnere in montagna, in una notta senza luna, in discesa, mentre incroci un muflone !!!!




lunedì 13 luglio 2009

Gran Trail Valdigne: benvenuti in una nuova dimensione

Senza nulla togliere a tutte le gare a cui ho partecipato, il Gran Trail Valdigne fa parte di un'altra dimensione. Per distanza, per il tempo occorrente, per lo sforzo richiesto.

Devo ammettere che dopo essermi iscritto, a Febbraio, me ne ero pentito, in quanto in tanti mi avevano detto che come prova era molto più dura addirittura della CCC.

Studiando l'altimetria ed il percorso effettivamente la cosa non appariva facile, per cui per la prima volta partivo mettendo in preventivo l'eventualità del ritiro.

Parto venerdì per Courmayeur da solo, mi sistemo in campeggio in Val Ferret, sbrigo le pratiche di ritiro pettorali, pasta party in compagnia dei tanti amici che ancora una volta ritrovo, e sabato mattina sono alla partenza.

L'audio del Colonnello, oltre a far venire la pelle d'oca a Roberta, mi carica.
"VI VOGLIO TUTTI AL TRAGUARDO".

E così è stato. Per tutto il tempo non ho avuto altro in mente che queste parole: "VI VOGLIO TUTTI AL TRAGUARDO".

Parto bene, concentrato, e cauto nel dosare lo sforzo.

La prima salita è anche un po' troppo a rilento, becco un paio di "treni sbagliati". Devo addirittura fare dei sorpassi al limite per potermi mettere alla testa e fare io il passo, pur accorto che sia.

Va bene andare cauti, ma in fin dei conti a Dolonne ci voglio arrivare ...

Scollino entro il tempo che m'ero prefissato e inizia una bella discesa fino al primo controllo, ai 18 km. Qua mangio, bevo e riparto per la seconda ascesa.

Anche qua si procede bene, la salita non è più di tanto impegnativa a livello di pendenza, salvo l'ultimo tratto, su cui vado più che bene.

La discesa inizia male. E' estremamente semplice, fondo erboso e morbido. Perdo concentrazione e inevitabilmente mi distraggo, cadendo a pelle di leone. Fortunatamente senza conseguenze. Mi riprometto di non commettere più una tale leggerezza.

La discesa è interminabile, anche se corribile.

Giunto a valle, inizia un lungo tratto in piano che porta a Morgex, che soffro parecchio. Vuoi per il caldo (sono le 5 del pomeriggio ed il sole batte inesorabile), vuoi perché non so esattamente come affrontarlo (camminare? correre?). Finalmente il ristoro del 44° km.

Mangio una pasta, della frutta, bevo una birra, sto un po' all'ombra. Una sosta di una ventina di minuti che pare mi abbia rigenerato. Peccato che appena ripartito vada in crisi.

Per fortuna sono con Andrea, facciamo gruppetto con altri 2 concorrenti per altri 5 km, fino al rifornimento di Pré Saint Didier. Al momento giudico la deviazione insulsa, però il mezzo bicchiere di coca che bevo mi rimette in sesto e riparto di buona lena verso Arpy.

Trovo Giovanni in crisi (si ritirerà proprio in quel punto) e con Andrea proseguiamo.

Inizia a rinfrescare, la temperatura è meno soffocante, anche perché torniamo a salire di quota.
Ad Arpy punto di controllo, ristoro, dove spilucco un po' di frutta e mi cambio per affrontare la sera. Inizia infatti a far freschino.

Da una baita esce una signora che mi fa i complimenti, le rispondo che inizia ora la parte più bella.
Passiamo dal Lago di Arpy e da lì raggiungiamo la terza cima, al Colle Croce.

Ormai è buio, si accendono le frontali e si riparte quasi subito verso La Thuile.

La discesa va via bene, senza difficoltà, e giungo al ristoro in buone condizioni.

Mangio una minestra e dell'affettato, e riparto dopo una ventina di minuti. Purtroppo Andrea lo vedo in grosse difficoltà. Lo sprono a mangiare e ripartire, dandogli appuntamento all'arrivo, ma saprò solo dopo che si ritirerà proprio lì.

Un volontario dell'organizzazione mi invita ad agganciarmi a 2 concorrenti che sono poco più avanti per non affrontare da solo la notte. Li raggiungo, ma capisco subito che non hanno il mio passo.

Li lascio lì ed inizio una progressione che mi porterà a superare una ventina di concorrenti sull'ultima ascesa.

Sono in trance: passo dopo passo sto salendo e superando concorrenti su concorrenti. La cosa mi esalta.

Sono stanco, a volte mi appoggio sui bastoncini per non cadere, ma non mollo.

In cima trovo Franz. Con un tacito accordo iniziamo insieme l'ultima discesa.

Dapprima camminiamo, vuoi per la stanchezza, vuoi per il percorso, inizialmente tecnico.
Poi iniziamo anche a corricchiare, tant'è che solo un concorrente ci supererà in prossimità del traguardo.

Siamo a Dolonne, decidiamo d'arrivare al traguardo insieme, sprintiamo trovando energie nascoste da qualche parte.

Siamo arrivati dopo 16h53', un tempo per me stratosferico. Già avrei considerata una vittoria il semplice arrivare al traguardo, avrei firmato per le 19 ore, stare sotto le 17 è qualcosa che non avrei nemmeno immaginato.

E sono arrivato bene, in condizioni fisiche accettabili, senza grossi dolori, dopo aver superato una discreta crisi, aver scollinato una cima ad oltre 2500 m in piena notte, gestito alimentazione e idratazione in differenti condizioni.

La strada per Chamonix passa anche dalla Valdigne.

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domenica 5 luglio 2009

Marcia dei Forti

Come stabilito stamattina siamo partiti in 4 alla volta di Folgaria per partecipare alla Marcia dei Forti, corsa FIASP su più percorsi, optando per la 42.

L'idea era quella di stare tranquilli. Ad una settimana, per me, dal Gran Trail Valdigne, era già al limite cimentarsi su una distanza simile, figurarsi mettersi anche a tirarla.

Ce la siamo presa comoda, senza sapere nemmeno cosa ci aspettasse in termini di profilo e altimetria, fermandoci a godere del panorama (magnifica la vista dall'altipiano), rifocillarci come si deve ai ristori, fare anche i turisti ai forti.

Addirittura per andare a vedere la croce con trincee abbiamo allungato di un chilometro circa.

Il percorso è stato più che piacevole, alcuni bei drittoni, ma fondamentalmente corribile, con quelle salite infide, perché sono alla tua portata per essere corse, ma sono altresì interminabili.

Alla fine sono giunto in 5h12, ma oggi non era il riscontro cronometrico l'obiettivo, quanto quello di passare una bella giornata in compagnia. E su questo l'obiettivo è stato pienamente raggiunto.

Ora una settimana di riposo assoluto, senza rimorsi, ché il Valdigne incombe. Su questo ho deciso un cambio di programma: andrò solo, senza portarmi appresso la famiglia, visto che se le cose vanno come devono andare, arriverò al traguardo nel cuore della notte, quindi sarò comunque solo. Tanto vale evitar loro una strapazzata fondamentalmente per accompagnarmi in auto.

Nei prossimi giorni i dettagli della nuova avventura.

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venerdì 3 luglio 2009

Il programma del week end

Questa settimana praticamente non mi sono allenato. Un po' il caldo, un po' alcuni impegni di lavoro che m'hanno impedito la prevista uscita serale di mercoledì a Montevecchia.

Fattostà che era da sabato che non facevo praticamente nulla.

Oggi, sfruttando un graditissimo venerdì di ferie (che si ripeterà per ogni venerdì di Luglio !!!), sono andato in piscina dove ho messo lì 2000 metri di nuoto.

Devo dire che il nuoto è parecchio diverso dalla corsa, però alla fine la sensazione è quella d'aver fatto un bell'allenamento.

Domani si bissa, anche perché è da parecchio che ho promesso a Edo il sabato in piscina, sempre saltato per impegni o maltempo.

Domenica invece si va a Folgaria, per la "Marcia dei forti" dove si devono intendere i forti non come quelli bravi, ché altrimenti dovrei starmene a casa, quanto come le roccheforti della prima guerra mondiale.

E' una FIASP, percorsi vari, opterò per la 42 come bel lungo.

Solito ritrovo a Brescia centro alle 6, con quelli che ormai sono i miei compagni di squadra (ebbene sì, mi sono iscritto al TRB).

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domenica 28 giugno 2009

Il conto

Alla fine il conto da pagare è arrivato.

E' da un mese che dormo pochissimo. Durante la settimana dormo circa 7 ore per notte, con davanti poi una giornata in ufficio che comunque non è leggerissima.

Il fine settimana alcune cosa da fare il sabato, e la domenica sveglia alle 4:30 per dei bei lunghi in montagna.

Ieri mattina sveglia prima dell'alba e raggiunta la Valcamonica, bella uscita con Fluido e GP sul Pora. Un paio d'orette abbastanza impegnative, con una salita bella ripida che ha messo a dura prova le gambe.

Doveva essere l'antipasto per stamattina, con uscita sull'Adamello.

Sveglia immutata, ma quando sono sceso per fare colazione, con già tutto pronto, ho avuto un crollo fisico. Non riuscivo a tenere gli occhi aperti, non riuscivo quasi a stare in piedi.

Ovvio che alla lunga il mio fisico mi abbia mandato un segnale inequivocabile che avevo bisogno di dormire. E così, mandato un SMS di scuse, più che altro per non far aspettare invano il mio arrivo, me ne sono tornato a letto.

Oggi sensi di colpa a non finire, nonostante alla fine con un'uscita in bici abbia fatto più di 30 km. Ma come mi hanno detto in molti, talvolta il riposo è il miglior allenamento.

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venerdì 26 giugno 2009

Fine settimana impegnativo

Doveva essere un fine settimana di semi-relax, si è trasformato in qualcosa di più.

Quando ero piccolo la maestra diceva ai miei genitori che ero bravo, ma che mi facevo trascinare dalle cattive compagnie.

Per fortuna il concetto di cattive compagnie era abbastanza diverso da quello a cui si potrebbe pensare (tanti di quelli che frequentavano le compagnie della cosiddetta "Crema bene" sono finiti in comunità ...), però la "girata" dai miei la beccavo regolarmente.

Sono passati gli anni e pare che ci sia una cattiva compagnia che mi sa trascinare ... basta un giro di SMS ...

Domani mattina sveglia alle 4:30 per andare sul Monte Pora, per un'uscita di 3 ore. Un allenamento per quella che sarà la squadra alle Orobie.

Dopo la levataccia di sabato, domenica naturalmente sveglia alle 4:30 per il TA dell'Adamello, con gli amici del TRB.

Naturalmente, visti i sensi di colpa che proverò, terminato di correre mi precipiterò a casa per onorare gli impegni presi: piscina e giri in bici.

Quasi quasi si aspetta il lunedì per riposare, a questo punto!!!!

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lunedì 22 giugno 2009

Lavaredo Ultra Trail 2009: la mia gara tatticamente perfetta

Avere un blog fondamentalmente è un esercizio di narcisismo. Perché averlo se non per parlare di sè stessi?

Ovviamente quando le cose non vanno per il meglio l'autocritica non sempre è facile (anche se io ci provo), ma quando le cose vanno bene come resistere alla tentazione d'autoincensarsi?

La Lavaredo Ultra Trail - LUT - è stata lo scorso anno il mio obiettivo principale della stagione, chiusa entro il tempo massimo, a metà classifica, ma chiusa strisciando gli ultimi km, in piano.

Non ne avevo più, la giornata era stata caldissima, la corsa dura.

Felice d'averla conclusa, ma sotto sotto il conto era rimasto aperto.

Quest'anno la LUT allunga, da 53 a 60 km, da 3300 a 3800 D+.

Arrivo all'appuntamento, però, carico, molto carico.

Mi sono allenato parecchio, e su questo devo ringraziare principalmente gli amici del Trail Running Brescia a cui mi sono aggregato molto spesso, ho studiato bene il percorso, nulla è stato lasciato al caso.

So esattamente quando dovrò mangiare, quando dovrò stare cauto, anche quando le gambe volessero andare. Lo zainetto è minimal, ma studiatissimo e carico con tutto quanto possa servire anche in caso di maltempo: ho praticamente il materiale obbligatorio della CCC, salvo frontale e pantaloni di ricambio.

Arrivo sabato con il gruppo TRB, si incontrano tanti altri amici, si cena e pernotta a Villa Gregoriana.

Alle 6 in punto si parte. La giornata è splendida, non una nuvola, anche se fa freddo.

Come detto ho studiato bene il percorso, e so che fino al 31°, quando inizierà la salita in Val Cengia, dovrò risparmiarmi.

Corricchio, alla prima salita inizio al passo, incurante di tutti quelli che continuano a correre in salita e mi superano. La strada è ancora lunga. Aggancio Fluido, anche lui al passo, gli sto agganciato per un po', sapendo che però nel momento in cui allungherà non sarà il caso di forzare per stare insieme.

Raggiungo Forcella Popena, siamo a 2200, poi discesa abbastanza tecnica dove almeno un centinaio di persone mi superano a perdifiato, e poi si risale. Qua qualche difficoltà sulla neve.

Discesa verso Misurina, mangio la razione K (panino al cotto, gel, cioccolato) e riparto.

Si sale al Carpi, anche qua vado cauto, anche se la tentazione di correre in salita è forte.

Giungo al Carpi, 21oo metri, dove inizia una discesa per nulla tecnica, ma molto lunga. 8 km con un migliaio D-. Lo scorso anno l'avevo presa molto allegramente, forse pagandone gli effetti, per cui vado cauto.

Arrivo finalmente all'inizio della salita della Val Cengia. In 6 km si sale di quasi 13oo metri. Lo scorso anno, sotto il sole, benchè fosse praticamente all'inizio, avevo avuto i miraggi.

Basta cautele però, ora. E' qua la gara, sono qua per la gara. Adesso ci do dentro.

Come alle PDP faccio gruppo con Michele, andiamo avanti bene, superiamo parecchia gente, non esitiamo, ed in poco meno di 2 ore siamo a Forcella Lavaredo.

E' uno spettacolo, le 3 cime lasciano senza fiato. Non mi sembra quasi vero d'essere ancora qua, un anno dopo.

Purtroppo fa freddo, sono ben coperto, ma al solito le mani ce le ho gelate, nonostante i guanti.

Perdiamo rapidamente quota, a 2000 metri Michele si ferma a mangiare. Io, che avevo programmato di mangiare alla forcella, ho ancora troppo freddo alle mani, decido di perdere ancora 2-300 metri prima di fermarmi, in modo da riattivare la circolazione alle mani.

Infatti, verso i 1800 metri, riacquisto la sensibilità, altra razione K, sempre camminando, e via in discesa.

Perdo parecchia quota, siamo a 1500, ed inizia l'ultima salita, che passando da Malga Rinbianco, riporterà al Carpi.

Corricchio in salita quando non troppo irta, aggancio Runalbert. La cosa mi soprende, conoscendone il valore (in genere mi sta avanti di almeno un'ora). Gli chiedo se va tutto bene, mi sento rispondere che sono io che vado forte. Proseguo.

Al 49° km un RA - Ristoro Autogestito o Ristoro Abusivo - gestito da Ticci. Coca, Menabrea, e via, correndo.

Aggancio in continuazione gente, la cosa è incoraggiante, mi carica e mi spinge a correre.

Al Carpi inizia finalmente l'ultima discesa. Dapprima su strada bianca, facile anche per me, poi più tecnica, dove riesco comunque ad andare ad un buon passo.

Arrivo in prossimità di Villa Gregoriana, un'occhiata all'orologio, e realizzo che il sogno che avevo confidato sabato sera a Fluido e Simone è realtà: fare meno dell'anno scorso, quando però c'erano 7 km e 500D+ in meno.

Arrivo in 9h41, contro le 9h58 del 2008. Probabilmente un miglioramento tra l'ora e mezza e le 2 ore in un anno.

La strada per Chamonix passa anche per Le 3 Cime di Lavaredo.

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venerdì 19 giugno 2009

Lavaredo, si parte

Stasera ultimi preparativi e domani mattina si parte per Auronzo di Cadore.

Spero in una bella gara. Ho un obiettivo cronometrico, che non dico per scaramanzia. Lunedì però sarò onesto e farò delle valutazioni alla luce di quanto conseguirò.

Intanto il meteo pare sarà discreto, fresco ma asciutto, almeno durante la prima parte. Sicuramente sarà meno asfissiante dello scorso anno, quando sono uscito cotto dal sole e dal caldo.

Buone corse a tutti

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mercoledì 17 giugno 2009

LUT meno 4

Mancano 4 giorni all'appuntamento con la Lavaredo Ultra Trail.

Ho ancora parecchie cose a cui pensare.

Innanzitutto la logistica. Penso che il programma originale subirà qualche cambiamento, e cercherò di aggregarmi al gruppo TRB. Questo vorrà dire rientrare domenica sera.

Poi il Roadbook definitivo da studiare. E' stata tolta una salita, 200 metri di dislivello in meno, ma i km rimangono 60. Qua più che altro dovrò capire come impostare la gara, quali intervalli darmi, come regolarmi col mangiare, bere, ritmi, eccetera. Insomma, il bravo tattico che non vuole andare fuori giri, come ho già fatto in altre esperienze (dai, un po' d'esperienza adesso ce l'ho ...)

Poi il materiale, con gli ultimi accorgimenti per fissare per bene il tutto nello zaino mini.

Infine un'occhiata al meteo, che cambia continuamente nelle previsioni, ma questo è l'ultimo dei problemi. Partire si parte comunque, anche sotto l'acqua.

Domani dettagli sul Roadbook

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lunedì 15 giugno 2009

Ifinger Trail

Quella che doveva essere una domenica relax all'insegna dello scarico si è trasformata in una giornata di GRAN trail.

Non che dubitassi dell'organizzazione di Michele, però beccare tutta una serie di fortunate variabili come ci è capitato non era facile.

Ambiente meraviglioso, bella compagnia, meteo da favola, arrivo in cima memorabile.

Ancora una volta la sveglia suona alle 4:30, alle 5 in auto, alle 6 a Brescia, alle 8 a Schenna, alle 9 in marcia.

A dire il vero alla partenza si accennava ai canederli, per cui facendo 1+1 con la previsione di Michele ("un'uscita tranquilla di 25-28 km") avevo immaginato che alle 13 saremmo stati con le gambe sotto il tavolo.

Quando alle 12 ho chiesto quanti km avessimo fatto, ed avendo come risposta "10" è stato evidente che quello che non andava non era il GPS, ma il gruppo, ad una folle andatura di 3km/h.

Anche se ... il dislivello era di tutto rispetto.

Al di là del percorso fatto, che non saprei nemmeno ripercorrere tanto è stato vario, dai 600 metri di Schenna siamo arrivati ai 2450 del Mittager, per ridiscendere di qualche centinaio di metri e risalire infine per l'Ifinger, a 2500.

Che dire: tantissima fatica, il caldo si è fatto sentire, ma soprattutto, almeno personalmente, ho avuto qualche problema con la quota, facendo a tratti fatica a respirare.

Visto però che l'uscita si proponeva appunto per testarci a quote oltre i 2000, meglio qua che domenica prossima alla LUT.

Ieri sera sono tornato cotto, ma semplicemente entusiasta del giro fatto. Ancora una volta un TA TRB certified che non si smentisce. Per la cronaca, alla fine i km sono stati 31 con un D+ di circa 2700 metri (l'ultimo tratto di discesa lo abbiamo fatto in funivia perché ormai era tardi e in fin dei conti non ne avevamo più molto).

A proposito di LUT: ieri ho corso in assetto quasi definitivo. Zainetto ultraleggero, borraccia aggiuntiva. Un cambio. Mi mancava il mangiare, per il semplice motivo che pensavo fosse una cosa più veloce, ma questo non rappresenta un problema per domenica, lo spazio c'è.

Con la giacca nuova che ormai conto di acquistare e un paio di accorgimenti, potrei anche pensare di farci GTV e CCC. Anche perché rispetto al Diosaz 17 andare con il Raidlight Ultra è tutta un'altra cosa (nemmeno Olmo ha ridotto così il carico ...)

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sabato 13 giugno 2009

Cambio di programma

In genere i cambi di programma sono un downgrade, nel senso che magari ho in mente di fare qualcosa, ma per qualche motivo devo rinunciarvi.

Invece stavolta si parla di upgrade.

Stamattina chiamo GP. OK ci sono, domani vengo anche io a Merano per un "trentino" in sud-tirolo ...

Intanto oggi giornata relax in piscina, dove ho fatto un allenamento di nuoto. Accidenti se è dura.

Ora: di fiato ne ho parecchio, la mia capacità aerobica è notevole, eppure a nuotare ho fatto una gran fatica.

Alla fine 1200 metri di nuoto, distribuiti in due sessioni da 12 vasche da 50 metri, con pausa di un minuto circa tra una vasca e l'altra. Dura, dura e ancora dura.

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venerdì 12 giugno 2009

Week end soft

Saltato il week end a Merano, ne approfitterò per fare dello scarico in vista della LUT di domenica prossima.

Mercoledì sera l'allenamento sulle collinette di Montevecchia è stato bello tosto, 2 ore tirate per 18 km e 650 D+. Quello che ha fatto sentire la fatica, tuttavia, è stato il fatto che sono stati tutti km corsi, non abbiamo mai mollato, quindi il giorno dopo le gambe erano un poco legnose.

Stasera un po' di bici, domani ho intenzione d'andare in piscina, e domenica inserire una ventina di km in pianura.

Sto intanto predisponendo il materiale per la LUT. L'intenzione è quella d'abbandonare il Diosaz 17 per un più leggero Raid Light da (forse) 3. Con 2 borracce esterne sono a posto con l'acqua, ho solo bisogno di far spazio alla giacca impermeabile, una maglia di ricambio ed il cibo.

A proposito di giacca impermeabile, ne ho vista una da Maxi Sport della Salewa che sarebbe perfetta. Leggerissima, comprimibile al massimo, in tessuto ultra tecnico (un goretex di loro brevetto). Costa 137 eurini, ci sto pensando su.

Anche perché vorrei correre leggero alla LUT, ma sotto sotto sto già pensando al materiale obbligatorio del GTV e CCC.

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mercoledì 10 giugno 2009

LUT ... meno 10

E' passato un po' in sordina il fatto che tra 10 giorni, dicansi 10, c'è la Lavaredo Ultra Trail.

L'anno scorso ha costituito LA prova della stagione, quest'anno rientra negli obiettivi avvicinamento alla CCC, ma non per questo va sottovalutata.

Il percorso rispetto allo scorso anno è cambiato, passando da 53 a 60 km, con un aggiunta di 700 metri D+ che porteranno il totale a 4000.

Si parte e arriva come la scorsa edizione da Palus San Marco, ma con giro inverso in parte, mantenendo la strepitosa salita della Val Cengia.

Ci sono dei problemi a causa della neve ancora presente in gran quantità, di sentieri franati o ancora ostruiti da alberi caduti.

Non sarà una passeggiata.

Stasera serale a Montevecchia con gli amici di Podismo Brianza, in cui testerò il nuovo assetto gara: zaino ultra-leggero, minimo carico (nonostante l'autosufficienza totale).

Sarà anche l'ultimo test collinare prima del 21, visto che per imprevisti impegni famigliari è saltata la trasferta a Merano (e la cosa mi scoccia parecchio ...)

Nei prossimi giorni maggiori dettagli sulla LUT.

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domenica 7 giugno 2009

Appennino Piacentino: una conferma

Lo scorso Ferragosto ero stato all'Ecomaratona dei Dragoni, in Val D'Arda (vedi POST) ed ero rimasto affascinato dai posti.

A pochi chilometri da Crema una zona montuosa, non elevatissima, ma veramente bella, quasi incontaminata.

Oggi ho avuto la conferma, cambiando valle, ma lasciando inalterate le impressioni.

La Lunga marcia della Val Nure non è un trail, non è una non competitiva, è una marcia, un viaggio lungo il crinale che divide Val Nure e Val Trebbia.

Arrivata alla 39a edizione (!) racchiude di tutto e di più. Chi affronta il percorso lungo, 33 km di corsa, chi camminando, chi passeggiando, fermandosi a pranzare.

Non c'è orario di partenza, o meglio, teoricamente c'è, ma quando uno arriva al Passo del Cerro parte, non ci sono cancelli, c'è un servizio scopa che è molto, ma molto largo.

Ed essendo una non gara, non so nemmeno cosa comporti essere superati dal servizio scopa (in fin dei conti si è su un sentiero liberamente percorribile ...)

Prendo la navetta a Bettola, Francesca ed Edo partiranno dal Passo Mercatello per la 11 km.

Il nostro gruppo inizia il viaggio verso le 8, la giornata promette bene, inizio a correre.

Siamo in 5-6 a correre, gli altri camminano. Supero decine di persone, saluto tutti, tutti mi salutano.

Oggi faccio la parte del leone, ci vuole poco, ma forse perché sono tra i pochi a correre, cerco di non mollare quasi mai, di camminare il meno possibile.

Risulta un gran allenamento.

Il percorso nei primi 22 km è tecnico, nel senso che il fondo è prevalentemente sassoso, pietrame, anche in salita ci vuole attenzione a non prendere una storta.

Dal 22° km cambia radicalmente, al posto dell'asciutto troviamo il fango del bosco, le salite si fanno più irte, il vento diventa forte.

Giunto al 28° km la cima Coppi di giornata, 1500 metri slm. Il sentiero va verso il basso, la croce in alto reclama il pellegrinaggio fuori programma. E' un piccolo strappo, che ripaga con un panorama che mozza il fiato.

Il vento qua è fortissimo, faccio fatica a stare eretto (Edo quando ci passerà verrà spostato).

Scendo, arrivo al rifugio, aspetto i neo trailer che sono riusciti a sbagliare percorso (nonostante l'assenza di balise era IMPOSSIBILE sbagliare !!!!!) e dopo un'oretta prendo a ritroso gli ultimi 11 km per andare a recuperare l'auto.

Incrocio tutta la gente che avevo in precedenza superato, tra sguardi stupiti quasi a dire "ma guarda tu questo pazzo". Operazione che mi fa mettere altri km e dislivello nelle gambe (in totale 1900 D+) per un ottimo allenamento.

Che dire: non c'è bisogno di partecipare a gare blasonate, metterla giù tanto lunga, per fare un bel lungo in posti veramente spettacolari.

sabato 6 giugno 2009

Marcia in Val Nure

Domani mattina andrò alla Lunga Marcia della Val Nure, una specie di non competitiva.

Specie perché organizzata dal Gruppo Alpinisti Escursionisti Piacentini.

Sono 33 km lungo i sentierie a cavallo tra la Val Nure e Val Trebbia, che si prospettano interessanti.

Ho optato per questa uscita piuttosto che per la Valmalenco, per ragioni economiche, ma anche per poter andare con tutta la famiglia (alla 33 è abbinata una camminata di 11 km).

Il meteo pare, dico pare, abbia avuto un'inversione di tendenza, per cui dovrebbe essere bello, perlomeno domani mattina.

Dovrebbe essere l'ultimo lungo prima della Lavaredo Ultra Trail, ormai prossimo: mancano due settimane e sto iniziando ad avvertire un po' di tensione.

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martedì 2 giugno 2009

Vetta fallita ...

Volevo mettere nelle gambe un D+ di 8000 m in 4 giorni.

Obiettivo ambizioso, anche se realistico.

Obiettivo però fallito.

Sabato, arrivato in montagna, prima uscita. Ho preso un sentiero che mi avrebbe permesso, con poca distanza, di fare un bello strappo di 500 metri.

Sentiero interroto dagli alberi, e non ancora ripristinato. Tornato sui miei passi abbastanza deluso, ho ripiegato per una serie di ripetute in salita parecchio impegnative.

Alla fine quasi 2 ore con 700 metri D+ e rientro a casa provato, ma abbastanza soddisfatto.

Domenica il maltempo ha avuto la meglio. Pioggia battente per tutto il giorno che mi ha costretto a casa.

Lunedì il lungo, partendo da casa, per raggiungere Cima Durmont e poi decidere.

La salita alla cima è stata fantastica, gambe reattive, buona spinta, insomma, viaggiavo che era un piacere. In 1h45 ero in cima, sosta per mangiare e godermi il panorama, e poi ho proseguito.

Qua purtroppo lo stato dei sentieri ha avuto la meglio sulle intenzioni ancora una volta.

Ad un certo punto la traccia è finita, ho iniziato ad orientarmi con i pochi segni ancora visibili. Quando però sono dovuto passare alla modalità bussola+mappa e mi sono trovato su un pratone con pendenza impossibile, ho preso l'amara decisione di tornare sui miei passi.

Rientro per sentieri conosciuti, che alla fine tuttavia mi hanno fatto mettere nelle gambe 1700 metri in poco più di 4 ore.

Giunto in paese, con l'idea d'allungare per fare i 300 metri che mi mancavano da preventivo, ho però incontrato la famiglia a passeggio, con amici al seguito, per cui, per non passare per il cafone di turno, mi sono aggregato alla passeggiata.

Oggi infine il senso di colpa per aver un po' trascurato la famiglia il giorno precedente, mi sono limitato alla sola passeggiata propedeutica al pic-nic.

Un'oretta tranquilla, 2-300 metri di dislivello, ma va bene così lo stesso.

Come dicevo, fallito l'obiettivo 8K (non ci sono nemmeno andato vicino), ma resta una cosa fattibilissima, con il meteo e le condizioni giuste.

Tutto sommato, però, un week end proficuo. A 3 settimane dalle Lavaredo la forma è più che buona.

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venerdì 29 maggio 2009

In Trentino a scalare l'Ottomila

Vi direte: questo è impazzito.

In realtà, domani mattina parto per il Trentino per il ponte del 2 Giugno, e visto che è una delle rarissime occasioni per macinare dislivello senza dover prima fare chilometri su chilometri in auto, ecco il tarlo, che ben presto è diventato un obiettivo.

In quattro giorni vorrei fare 8000 metri di dislivello.

Sono 2000 metri al giorno, facendo una banalissima divisione.

Considerato che andrò in giro con la famiglia, alla corsa aggiungerò anche le paseggiate, ragion per cui l'obiettivo è sì ambizioso, ma realistico.

Già lo scorso Agosto avevo macinato parecchio dislivello con le passeggiate, cosa che poi avevo visto ripagata nelle gare di Settembre.

Spero solo che il meteo sia dalla mia.

Non ho bene in mente come poi realizzare l'impresa, fatto salvo che domenica dovrei fare un lungo con Ganassa (a cui ripagherò visita il 26 Luglio, andando al TA G&G invece che a Premana).

Sarà tutto abbastanza improvvisato, come è bello che sia ogni tanto.

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giovedì 28 maggio 2009

Notturna sul Resegone

Sta diventando un piacevole rito quella della serale in compagnia.

Ieri ritrovo appena uscito dall'ufficio con Fluido (alias il Camoscio del Resegone), Simone e Gioele, per un'uscita "poco impegnativa" (così mi avevano assicurato) sul Resegone.

Lasciate le auto ad Erve, partiamo per un anello che ci condurrà alla Capanna Monza, quota 1200 dai 550 iniziali, per poi ridiscendere.

La serata è fresca e serena, ottimale per andare per sentieri.

Non ero mai stato sul Resegone, e ne sono rimasto affascinato. Fondo mediamente tecnico, mai un attimo di tregua nei saliscendi, nel terreno. Bisogna sempre fare attenzione a dove si mettono i piedi.

Corriamo per lunghi tratti nel bosco, poi mezze coste, qualche tratto panoramico.

Un'ora e mezza e siamo al rifugio, il tempo di bere una Coca, informarci sul risultato della finale di Champions' ed eccoci, ora con le frontali accese, a ridiscendere.

Giungiamo alle auto dopo 2 ore abbondanti, 700 metri di dislivello positivo ed una decina di km.

Il tempo è letteralmente volato, quasi non mi sono accorto che sia passato, complice il panorama, la bellezza del tracciato e la compagnia, compagnia che si trattiene fino a tardi per un panino ed una birra.

Da ripetere al più presto.

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martedì 26 maggio 2009

Settimana ricca

Questa sarà una settimana ricca per quanto riguarda gli allenamenti in montagna.

Iniziamo domani con un'uscita serale - partenza alle 19:30 per un paio d'ore preventivate - sul Resegone, in compagnia di Fluido, Simone e forse altra gente di Podismo Brianza.

La location del nuovo ufficio mi permette queste uscite infra-settimanali senza eccessivi sforzi chilometrici (dal punto di vista auto), quindi tanto vale approfittarne.

Sabato mattina, poi, partenza per Larzana, per il ponte del 1° Giugno.

L'obiettivo, per i 4 giorni in cui staremo là, è di fare 8000 metri di dislivello positivo.

Un ottomila spalmato su 4 giorni di allenamenti e passeggiate. Già lo scorso anno ho visto il gran beneficio del semplice camminare per sentieri, con la bella prestazione ai Cimbri.

Giusto per variare un po', avrei in mente di fare due bei lunghi, e gli altri giorni ripetute in salita + passeggiata, confidando ovviamente in un meteo accettabile.

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lunedì 25 maggio 2009

Sconfitto dal caldo

Ieri mattina avevo in programma d'andare a Vaiano per una FIASP di 18 km.

Sveglia puntata alle 7:30, tenuta da corsa già pronta dalla sera prima.

Mi sveglio alle 6 quando il sole irrompe in camera, mi alzo per chiudere le ante, pensando che sarà, da lì a poco, una bella giornata per correre.

Mi riaddormento, ma quando la sveglia suona, non ho energie.

Il caldo è già afosissimo, le gambe sono pesantissime, in poche parole non ho letteralmente forze per alzarmi.

Si fa largo la parola tanto temuta: "rinunzio". Me ne sto a letto.

Quando alle 9:30 mi alzo per la colazione ho dei gran sensi di colpa, ma addosso ancora la medesima spossatezza.

La giornata la passo senza fare grandi sforzi, abbiamo ospiti a pranzo, non esco nemmeno dal cancello, ma a sera a malapena riesco a trascinarmi sul divano per guardare un film.

Un caldo improvviso, uno sbalzo termico che mi ha letteralmente tagliato le gambe.

Altro che correre ...

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sabato 23 maggio 2009

Monte Guglielmo

Stmattina quando la sveglia è partita mi ci sono voluti alcuni secondi per ricordarmi perché alle 4:30 stesse suonando.

Non ho avuto la forza per il classico colpo di reni, quindi mi sono trascinato giù dal letto, mettendoci più del previsto per prepararmi e partire.

Alle 4:49, in auto, il pensiero è stato: "ma chi me lo fa fare?". Pensiero passato appena s'è fatto giorno, quando ho intuito che spettacolo di giornata sarebbe stata dal punto di vista meteo.

L'appuntamento era per le 6 a Concesio, da dove poi abbiamo proseguito per Marcheno.

Gruppetto limitato, solo in 3, e subito messo alla prova da una salita taglia gambe.

Forse la fatica delle PDP, forse il fatto di non essermi ancora scaldato adeguatamente, fatto sta che patisco un po' questo primo drittone, che in poco ci porta dai 1000 metri ai 1300.

Giunti al termine del sentiero però la musica cambia. Prima una leggera discesa, poi un falsopiano, ed eccoci giungere al rifugio. Pausa caffè e attacchiamo la cima del Guglielmo.

La giornata è spettacolare, cielo terso, un po' di foschia, ma non fa caldo.

La prima parte dell'ascesa è su strada forestale (è la zona del Gir de le Malghe, che si terrà il 7 giugno). In genere queste salite, non ripidissime e corribili, ma costanti ed inesorabili, le soffro.

Oggi no: corro, corro, ne ho e me ne stupisco. E' una bella sensazione.

Arriviamo all'attacco del sentiero 3V, dove si fa sul serio.

Una prima parte ripidissima, poi ... inizia il peggio. Ci si aiuta con le mani, si procede con i 4 arti ... è bello anche così.

Lo spettacolo che ci si para di fronte, giunti in alto, però ripaga dallo sforzo. Ecco il lago d'Iseo, ecco le 3 Valli, Trompia, Sabbia e Camonica, ecco l'Adamello ancora innevato.

La sveglia delle 4:30 ha avuto la sua ricompensa.

Giriamo un po' in quota (siamo a 1950 circa) , tocchiamo un paio di vette del monte, sosta Coca a rifugio, il tempo di farsi superare da uno sky runner vero (pazzesco come riuscisse a correre su quella salita), che prendiamo la strada del ritorno.

La discesa si fa via via sempre più tecnica, divento un po' la palla al piede del gruppetto, ma più di così proprio non ce la faccio.

Sono le 11 quando rientriamo al parcheggio, dopo 21 km e 1500 D+. Veramente un buon allenamento.

Il tempo di una birretta, e rientro a casa dove mi attende un pomeriggio relax.

Domani come da programma tapasciata piatta a Vaiano, per far girare un po' le gambe.

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venerdì 22 maggio 2009

Riprendiamo

E' da sabato che non corro.

E la cosa inizia a lasciarmi irrequieto.

Più che altro sono stato fermo in questi giorni per altri motivi, che tutto sommato è un bene siano capitati proprio questa settimana in cui un po' di riposo è stato salutare.

Per il fine settimana avevo preventivato una tripletta in pianura, ma il richiamo della salita è arrivato, e non ho saputo esimermi.

Stasera niente, mentre domani mattina uscita a Concesio, con gli amici del TRB (che a questo punto dovrebbero farmi socio ad honorem).

Come spesso capitato partenza prima dell'alba; rientro per il pranzo (più o meno).

Domenica invece confermata la tapasciata a Vaiano. Sono 18 km, a cui magari aggiungere un secondo giro da 13. Vediamo come gira domenica mattina.

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mercoledì 20 maggio 2009

Dopo le PDP

A 4 giorni dall'aver concluso le Porte di Pietra sto ancora vivendo di rendita emotiva, pur riflettendo su alcune cose migliorabili.

Quello che mi sembrava pazzesco un paio d'anni fa - vedi questo Post dove mettevo tra le 3 corse nemmeno immaginabili UTMB, CRO e appunto PDP ... - sabato si è avverato, senza grossi problemi.

Ho chiuso in crescendo, con ottime sensazioni fisiche, nessun problema muscolare o articolare, nessuna crisi di fame o di testa.

Evidentemente mi sono allenato bene, e dal lato fisico-atletico (anche se si pensa di non fare mai abbastanza), e dal lato mentale/tattico, abituandomi ai lunghi in autosufficienza, mangiando regolarmente, bevendo, sapendo dosare le energie.

Già: dosare le energie.

A freddo, penso che forse sabato sono stato anche fin troppo prudente. In molti tratti in cui la "gamba c'era" ho scelto di camminare per non scoppiare. In alcuni tratti sali-scendi ho tenuto un ritmo più blando di quanto potessi, sempre per non rischiare di rimanere senza benzina.

Forse sono arrivato alla fine dei 70 appunto perché sono stato prudente, però resta il dubbio che forse potevo andare anche meglio. Chissà ...

Non che cambi molto, ho fatto un tempo che non riuscivo nemmeno a pensare in precedenza, 76° assoulto su 190 partiti (il che evidenzia un sensibile miglioramento rispetto allo scorso anno).

Una cosa su cui però ho l'assoluta certezza d'aver commesso un errore, da studiare e migliorare in futuro, è lo zaino e quanto mi sono portato appresso.

Guardavo gli altri concorrenti, e devo ammettere che in confronto a loro sembravo un escursionista più che un partecipante ad un ultra trail.

Zaino molto più voluminoso (Diosaz 17), riserva di liquidi sui 2 litri, cibo per un reggimento, oltre a tutto il materiale obbligatorio, più varie ed eventuali, ché non si sa mai ....

Mi domando se non sia il caso, almeno per ultra lunghe, cercare di lavorare anche sul materiale, e cercare d'alleggerirsi un po'.

Posto che il materiale obbligatorio è obbligatorio, devo un po' studiare, anche con la bilancia, quanto portarmi appresso, sfruttando magari meglio i ristori, usando uno zaino più compatto e leggero.

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lunedì 18 maggio 2009

Ho chiuso le Porte di Pietra

Il titolo del post l'ho ripreso dalla maglia finisher che mi è stata data sabato, quando alle 19:24, 11 ore e 24 minuti dopo la partenza, ho tagliato, raggiante, il traguardo delle Porte di Pietra.

Raggiante. Già, perché se da un lato sognavo le 12 ore, dall'altro avevo stimato un tempo tra le 13 e le 14. Arrivare in quel tempo, per di più pensando che se ci avessi creduto un po' durante sarei anche stato sotto le 11, non ha fatto che esaltare il mio ego, che in queste situazioni va a mille.

Raccontare un ultra come le Porte di Pietra non è facile.

Ci sono tante emozioni, prima durante e dopo, tante situazioni, che il rischio è quello d'essere riduttivi, o eccessivamente prolissi. Ci provo.

Venerdì mi sono preso un giorno di ferie, per riposare, per arrivare alla corsa del giorno dopo senza la stanchezza di una giornata lavorativa. Ho preparato con calma il tutto e dopo un viaggio veloce parlando di corse, eccoci a Cantalupo Ligure, dove ritrovo tanti amici e compagni di corse.

La cena la passiamo raccontandoci esperienze, tattiche, aspettative. La mia tensione pre-gara è in parte attenuata, ma sento che sarà dura. 70 km non saranno uno scherzo.

Si dorme in palestra e la mattina, fresco e riposato, alle 8 puntuali, eccoci in 190 prendere il via.

Parto tranquillo, la strada è lunga. Avrò tutto il tempo di correre.

La prima salita è tostissima, si sale in cresta, alcuni tratti esposti con corde fisse che mi esaltano. E' tra i tipi di percorsi che preferisco.

Vado bene, arrivo ai primi due ristori in compagnia di Fluido. Mangiamo, beviamo. Poi lui parte, ormai ha fatto il salto di qualità, non riuscirei a stargli dietro per molto.

Mi aggancia Michele e con lui inizia un lunghissimo tratto, 30 e più km, in cui corriamo insieme.

Si parla, per stemperare la fatica. Ai tratti in salita, drittoni molto muscolari, si alternano falsi piani all'interno di faggeti, molto corribili.

Al ristoro del 50° km una coca al bar. Dico che vado avanti per non prendere freddo, una distrazione, ed eccomi a perdere il sentiero giusto. Sono 300 metri, ritorno, ma Michele ormai è ripartito, e pensandomi davanti, inizia a tirare per riprendermi. Ci vedremo al traguardo.

Inizio gli ultimi 20 km, che correrò praticamente da solo (supererò solo 3-4 concorrenti sul finale).

Arrivo all'ultimo km. Vedo il paese in lontananza, poi mi rendo conto che è un altro paese. Cantalupo Ligure è proprio sotto di me, manca un km, forse meno. Inizio a tirare, sono sicuramente sotto i 4'/km, ho ancora energie da vendere. La cosa mi esalta. Taglio il traguardo dopo una volata a braccia aperte durata 200 metri, mentre raccolgo gli applausi di un discreto pubblico. Me li sono meritati. Grazie.

Devo dire che nemmeno per un momento, dalla partenza, ho avuto il dubbio di non arrivare. Mai un momento di crisi, nè fisica nè mentale, è andato tutto bene.

Condizioni climatiche per me ideali, niente sole e temperatura accettabile, che sebbene siano andate a scapito del panorama (ecchisenefrega del panorama, mi verrebbe da dire), non mi hanno fatto penare.

Ho tenuto fede alla tattica di mangiare e bere con regolarità, anche quando non ne sentivo il bisogno impellente. Forse da rivedere il fatto di fermarsi a mangiare, magari avrei potuto mangiare camminando. Tutta esperienza da mettere in pratica alla prossima.

La strada per Chamonix passa anche per Le Porte di Pietra.

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giovedì 14 maggio 2009

Porte di Pietra: rifiniture tecnico-atletiche

Ieri sera ultimo allenamento prima delle Porte di Pietra.

Prima però ho acquistato un nuovo orologio.

Il Garmin 205, strumento eccezionale che mi ha aiutato tantissimo in questi anni, ha un grande limite: la "scarsa" autonomia.

Virgoletto il termine "scarsa" perché naturalmente tutto è relativo.

Se 10 ore circa sono un'autonomia scarsa è tutto da vedere. Probabilmente la maggior parte dei podisti ne ha a sufficienza.

Per le Porte di Pietra so a priori che ad un certo punto mi pianterebbe in asso.

Ecco allora che, dopo attenta valutazione, ho acquistato il SUUNTO VECTOR: orologio tradizionale, con altimetro, barometro e bussola.

Le funzioni di barometro e bussola mi verranno utili durante qualche escursione estiva in montagna. Quello che a me serve è fondamentalmente un altimetro affidabile, dato che durante le corse il mio riferimento principale è la quota.

Il Suunto Vector sembra avere questa caratteristica, affidabilità e autonomia (parliamo di un orologio tradizionale, quindi una batteria dura anni), resistente (a detta del commesso e di chi ce l'ha è uno strumento "da battaglia").

Dicevo che dopo aver acquistato l'orologio sono poi andato a Montevecchia (LC) per un allenamento in notturna all'interno del Parco del Curone.

Il Parco del Curone è un'oasi quasi incontaminata nel cuore della Brianza. Strade bianche, qualche sentiero, salitelle tutte corribili, ad una quota compresa tra i 260 ed i 450 metri slm.

Eravamo in 4, una bella uscita di due ore per 18 km. Il D+ penso possa essere stato sui 400 metri (l'orologio non ero ancora in grado di farlo funzionare per registrare l'attività ...).

Serata poi conclusa in un pub di fronte ad una pinta di birra ed un panino, parlando naturalmente di corse.

Bella uscita, da ripetere senz'altro.

Adesso due giorni di relax totale, per arrivare fisicamente fresco a sabato mattina.

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mercoledì 13 maggio 2009

Porte di Pietra: Roadbook

Accennavo ieri alla tattica gara per le PDP.

Nel mio caso l'avversario da controllare sarà la fatica, ragion per cui dovrò cercare di dosare molto bene le energie.

Il roadbook che segue spero mi darà una guida per essere il più possibile regolare, e lasciarmi tranquillo a livello mentale: spezzare il percorso in tante mini-tappe non potrà che aiutarmi, dandomi degli obiettivi raggiungibili a breve, per farmi poi partire con rinnovato entusiasmo.


PUNTO KM PROG KM PARZ QUOTA D+ D-
Cantalupo 0,0 0,0 370 0 0
Passerella di pertuso 4,8 4,8 350 258 278
Croce degli alpini 7,0 2,2 817 519 52
Il poggio 9,2 2,2 853 207 171
Roccaforte 11,8 2,6 763 157 247 R

Borassi 13,8 2,0 678 8 93
Bric. Camere 17,4 3,6 1018 340 0
Costa Salata 21,4 4,0 790 122 350 R
San Fermo 27,0 5,6 1177 498 111
M.te Buio 30,4 3,4 1402 295 70
M.te Antola 34,0 3,6 1597 317 122
Cap, di Carrega 40,4 6,4 1367 125 355 R
M.te Carmo 42,4 2,0 1640 273 0
M.te Legnà 46,2 3,8 1650 260 250
Cap. di Cosola 48,8 2,6 1481 71 240 R
M.te Ebro 53,4 4,6 1700 239 20
Rif.Orsi 54,8 1,4 1397 0 303 R
M.te Gropà 59,8 5,0 1395 155 157
M.te Giarolo 61,6 1,8 1473 108 30
Piani S.Lorenzo 63.6 2,0 1100 0 373 R
Cantalupo (arrivo) 70,2 8,6 370 20 1133


martedì 12 maggio 2009

Porte di Pietra 2009: inizia il conto alla rovescia

Ci sono gare che uno considera speciali.

Le Porte di Pietra sono una di quelle.

Quando nell'estate 2007 ho avuto la "folgorazione" Trail, mi sono iscritto all'Ecomaratona del Chianti, convinto che quello potesse essere il massimo a cui aspirare, che già solo arrivare in fondo sarebbe stato pazzesco.

Con tutto il rispetto per l'Eco del Chianti, ottimamente organizzata e in un contesto fantastico, il Trail vero è altro.

In quei giorni, durante un allenamento, il compagno d'uscita sfoggiò, non senza compiacimento, la maglietta da Finisher delle PDP, che si era appena tenuta nell'allora edizione autunnale.

Mi ricordo come ammirai la maglia, come la parola FINISHER assumesse un'aurea di impresa, di ricompensa per uno sforzo inimmaginabile per me.

Poi in rete i racconti di chi c'era andato, le storie di sofferenza e gioia nel tagliare il traguardo.

Ecco, per me le PDP rappresentavano il massimo a cui, un giorno, ambire, con la consapevolezza che probabilmente non sarei mai nemmeno stato in grado d'arrivare vicino al presentarmi ai nastri di partenza. Un po' come se ora provassi ad immaginarmi alla partenza dell'UTMB.

Sabato però ci sarò, 70 Km, 4000 m D+ ed un curriculum gare che perlomeno rende realistico pensare d'arrivare al traguardo e portare a casa la maglia Finisher.

Sono teso, non posso nasconderlo.

Nei prossimi giorni i dettagli e quella che sarà la mia tattica.

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lunedì 11 maggio 2009

Maccenga 2006 Vs 2009

La Maccenga a Corte Madama è una bella FIASP nella campagna cremonese.

Perché ne parlo?

Quando 3 anni fa ho iniziato a correre, è stata la seconda FIASP a cui ho partecipato, dopo Ticengo.

Mi ricordo che arrivati al banchetto iscrizioni, per fare i 13 Km, arrivò un podista per iscriversi, che conosceva le due signore al banchetto.

Le due gli chiesero se avrebbe fatto i 18 km oppure i 25 km. Il podista rispose "no, no: fò i vinticinq!!" quasi fosse un'onta pensare che avrebbe fatto il percorso più corto.

Mi ricordo che restammo basiti e quasi sconvolti dal fatto che si potessero fare 25 km tutti in una volta. Avevamo poi fatto i primi 2 km ripetendo: "25 km. Ma come si fa a correre per 25 km???"

Ieri naturalmente il percorso è stato quello lungo, e m'ha dato occasione di riflettere su come cambino le cose in poco tempo.

Ho poi avuto occasione di rivedere una persona che non incrociavo da oltre 15, scoprendo che in pochi mesi è passata da niente al correre la maratona in 3h15'.

Infine, inizia con oggi una settimana che culminerà con la partecipazione alle Porte di Pietra, dove tenterò di arrivare al termine dei 70 km, con 4000 metri di dislivello.

Nei prossimi giorni ne parlerò più approfinditamente.

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sabato 9 maggio 2009

La notte della Gambassa

Finalmente ce l'ho fatta.

Dopo un paio di tentativi andati a vuoto, ecco che ieri sono riuscito ad aggregarmi agli amici del Trail Running Brescia (TRB) per un'uscita notturna.

Partiamo da Crema in 2, giunti a Brescia alle 21:30, ci troviamo col resto del gruppo e partiamo.

Siamo in 13: un gruppo starà fuori tutta notte, un altro, tra cui noi, ad un certo punto taglierà per rientrare dopo 4 ore circa.

Tredici persone che partono abbigliate da trail alle 21:30 attirano l'attenzione ed anche la facile ironia di alcuni automobilisti. Chissà se le ha trovate le nostre morose ....

La Maddalena, come ho già avuto modo di scrivere, è un'anomalia in piena città. Tu sei lì, tra case, strade, auto, e nel giro di un chilometro sei su un sentiero single track che sale.

A direi il vero di sentieri ce ne sono parecchi, che si intersecano, si diramano verso cime diverse, verso più direzioni.

Non so che strada facciamo. Non conosco il posto, siamo al buio. Io seguo chi mi precede, stando bene attento a dove metto i piedi, a non inciampare.

Avevo avuto un primo battesimo con la frontale, alla Merla, ma non su single track, non con queste pendenze.

Giungiamo in breve al Ristorante Grillo, da lì alla cima della Maddalena. Il GPS indica 828 metri slm. Che dire: il sentiero tirava.

Iniziano dei bei tratti corribili, dei saliscendi, delle discese a tratti anche tecniche. Qua ho l'unico momento di difficoltà, più che altro mentale: sono rimasto in coda, e fatico a tenere il passo. Il problema è che anche perdendo 10 metri, non vedo più chi mi precede, soprattutto quando il sentiero zig zaga.

Arriviamo infine all'attacco della salita della Gambassa, che dà il nome al TA. E' un bello strappo, la pendenza è notevole. Proseguiamo regolarissimi, come dei muli, senza incertezze.

In poco tempo arriviamo in cima. Lì il gruppo si divide. Ci salutiamo e noi ripartiamo per tornare alle auto.

Prima una discesa in cui prestare attenzione, poi il cosiddetto percorso vita bello corribile.

Arriviamo in prossimità delle auto che è l'1:30, abbiamo percorso 21 km con D+ 1250.

La sorpresa infine, dopo che GP ci ha salutati. Una porta aperta sulla strada, aroma di pane, un fornaio al lavoro. Entriamo in 7, trattiamo per 2 teglie di pizza e lattine di coca, che vengono spazzate via a tempo zero. Un terzo tempo tanto imprevisto quanto apprezzato.

Alle 3, come direbbero gli amici del TRB, sono a baita ....

Che dire: esperienza bellissima, la notte ha un gran fascino, nonostante l'attenzione da prestare sia massima, e si debba rimanere concentrati ogni momento.

In vista di Valdigne e CCC un allenamento da fare e ripetere sicuramente, anche se in quelle occasioni presumo mi troverò anche per lunghi tratti da solo, per un viaggio tutto da scoprire.


giovedì 7 maggio 2009

K-Way

Come ogni anno, con il caldo, tornano tante cose.

I soliti servizi al telegiornale su esodi e controesodi, i soliti discorsi sulle ferie imminenti, i test sui giornali, ecc.

In giro già si vede chi si cimenta con la corsa in vista delle vacanze al mare, e con loro un accessorio INDISPENSABILE: il K-Way indossato sotto il sole per sudare e dimagrire.

L'altra sera corsa lungo il Marzale. Bella serata, calda, c'era ancora il sole nonostante fosse ora di cena.

Io abbigliato molto minimal: calzoncini, canotta, calzini e scarpe.

Ed ecco arrivare, arrancando (tanto che poco dopo stava camminando), il prototipo del SUDO DUNQUE SONO: K-Way allaccaiato fino al collo, I-Pod, calzettoni tirati su fino al ginocchio, sguardo perso nel vuoto, colorito tra il rosso fuoco ed il mattone.

Perché è ovvio: se sudi vuol dire che stai dimagrendo ...

L'anno scorso, a Luglio, a Otranto, 6 del pomeriggio e 35 gradi all'ombra, ho visto uno che correva anche con i pantaloni in tela cerata .... quasi svenivo io per solidarietà.

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martedì 5 maggio 2009

The Abbots Way 2009: riflessioni.

A gennaio, dopo il Trail della Merla, ho avuto un momento di lucidità e ho riflettuto seriamente sui miei limiti fisico-atletici.

La riflessione mi ha portato a rinunciare alla AW 2009. Non mi sentivo pronto.

Alla luce di quanto è accaduto lo scorso week end, sto pensando che probabilmente la scelta fu saggia. Probabilmente ...

Metà degli iscritti ritirati o non ripartiti per la seconda tappa.

Il caldo, la durezza e lunghezza del percorso, la gestione delle due tappe. Tutti questi fattori hanno inciso parecchio, facendo vittime illustri. Cito due su tutti: Francesco e Ganassa di ST.

Trailer di prim'ordine che hanno dovuto abdicare.

Però poi vedo che Fluido e Giò sono arrivati alla fine.

Non vorrei essere frainteso.

Se paragono i primi due con i secondi, dal punto di vista atletico non c'è paragone ... eppure Fluido e Giò, che posso bene o male dire essere al mio livello, non hanno mollato e sono arrivati alla grande.

Qual è la morale? Non la so.

E' da tempo che sto cercando di spiegarmi quali possano essere i limiti nel trail, nelle ultra. Dov'è che posso dire: arrivo fino a questo punto? Oltre non è possibile ...

Già: l'OLTRE. Dove sarà l'oltre nel trail?

E' una questione fisica, c'entra la fortuna di non avere infortuni (traumi o semplici blocchi gastro-intestinali), o è tutta, o soprattutto, una questione di testa?

Io oggi mi inchino di fronte a Fluido e Giò, perché da esterno alla competizione, hanno dimostrato che volere è potere.

Servono tanta dedizione, costanza negli allenamenti, sacrifici, ma sembra che il limite oltre cui spingersi è parecchio lontano, bisogna solo andare a cercarlo.

In alto a questo blog c'è scritto LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI.

Forse è questo l'oltre.

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IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI

IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI
Anche io aderisco alla campagna di ST