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ATTENZIONE: In questo blog leggerete anche parecchie cazzate. Maneggiare il tutto con cura.

sabato 4 giugno 2011

Allenamento nuoto: acque libere

Come annunciato sono andato al mare per il ponte del 2 giugno.

L'intento era principalmente quello di staccare un po' dal tran tran quotidiano, ma ovviamente c'era anche l'obiettivo parallelo che era quello di provare, finalmente, la muta da nuoto.

Giovedì sono rimasto fermo ai box causa mare mosso. In questo caso non ho chiaramente capito come funzioni la cosa: la giornata al mattino non era messa malaccio. C'era il sole - che poi purtroppo nel pomeriggio ha lasciato spazio alle nubi - vento moderato e mare mosso. Al largo, diciamo tra i 50 ed i 100 metri dalla riva, c'era pieno di surfisti. Almeno una cinquantina. Questi, belli nelle loro mute, andavano, venivano, insomma si facevano i cavoli loro. Se però un qualsiasi bagnante provava anche solo ad andare in acqua oltre al ginocchio veniva cazziato dai bagnini. Ora: non mi è nemmeno passato per l'anticamera del cervello di sfidare le onde, però mi è rimasto il dubbio sulla differenza di trattamento.

Venerdì mattina bel tempo - nel pomeriggio ancora pioggia ... - zero vento e mare calmo. Ecco arrivato il momento. Indosso con poca fatica la muta e mi dirigo in acqua. Qua devo dire che un po' mi sono pavoneggiato. Quando poi ho indossato cuffia e occhialini mi sembrava d'essere uno di quelli veri.

Inizio a nuotare e capisco che:
1. la muta protegge, ti dà un bel senso di galleggiamento, ma entra comunque un po' d'acqua dal collo, da dietro.
2. Nuotando in acque libere non hai riferimenti. Devi alzare la testa per capire dove stai andando, per avere una sorta di punto per tracciare una linea non dico retta ma almeno simile.
3. Nuotare nel mar Tirreno è un po' come correre di notte in montagna con la frontale. Lo spettro visivo è limitato ad un paio di metri. Una sensazione strana e onestamente poco piacevole. E comunque diversissimo dal nuotare nel mare della Corsica o della Croazia, dove il fondale, anche in acque abbastanza profonde, rimaneva visibile e ti dava un minimo di riferimento.

Dal punto di vista atletico parecchio diverso rispetto alla nuotata in piscina. Non hai la virata, non sai esattamente quanto hai fatto, non riesci nemmeno molto bene a dosare lo sforzo. Così da profano ho provato a darmi degli obiettivi, dapprima nel raggiungere dei bagnanti che vedevo in lontananza (non mi sono mai allontanato molto dalla riva), poi dandomi l'obiettivo di fare 50, poi 100 bracciate.

Ho nuotata un'oretta, bissando stamattina per 25 minuti. Mi sono limitato perché poi dovevamo purtroppo ripartire verso casa entro le 12.

Tutto sommato un buon battesimo dell'acqua che spero di bissare al più presto.

Come dicevo, infine, mi sono pavoneggiato un po' all'inizio, ma niente in confronto al dopo. L'uscita si è svolta con estrema calma, mi sono sfilato la parte superiore, doccia - lasciando passare naturalmente un gruppetto di ragazze, sfilata finale. Eccheccavolo, mi spacco d'allenamenti, avrò pure il diritto di fare una sfilata in spiaggia?

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IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI

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