Se ho corso ieri, finendo i 42e195, non mi fermo più.
Ieri mattina alle 7 nevicava già, le strade erano bruttine, ma dopo una telefonata di verifica siamo partiti per Treviolo, per la Maratona sul Brembo.
Alle 9:30 partiamo puntuali, e nevica copiosamente.
Già al secondo giro, dei 20 da fare, si capisce che sarà dura, molto dura.
Non tanto per il freddo, -3, non tanto per la neve che cade e aumenta sempre più, non tanto per il fondo che man mano che passa il tempo diventa un pantano, quanto per la tentazione spogliatoio.
Ogni giro era di 2 km, il che significava ogni 10 minuti circa passare dal traguardo e quindi accanto agli spogliatoi. Una tentazione fortissima.
Il conto dei giri prosegue lento, e quando arrivo a metà le mie condizioni sono pessime. Ho freddo, mal di stomaco, schiena gelata, mani che hanno perso la sensibilità. Mi decido per il ritiro, conscio che dopo 10 minuti sarò già pentito.
Vedo però una quindicina di metri avanti Ivan, di ST, fermo anche lui. Vado a salutarlo, e mi sento incoraggiare.
Il momento in cui stavo per ritirarmi
Ecco però che cambia la prospettiva. Al passaggio successivo non conto più i giri fatti, ma quanti ne mancano. 9, 8, 7 e così via.
Quando ne mancano 5 ormai mentalmente è fatta, anche se sono stanchissimo.
A 4 dalla fine passo in modalità chilometri mancanti, immagino il percorso del Marzale e mi ci vedo, stimando quanto manca a casa.
Pian piano macino i km mancanti, arrivando al traguardo con Fluido in 3h54, tempo più che dignitoso viste le condizioni.
Se era un banco di prova per testare la tenuta mentale, posso dire che anche con qualche difficoltà l'ho passato. Come dicevo all'inizio del post, se ho corso ieri corro sempre.
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1 commento:
Bravi tutti, così bisogna fare, pensare che questo è l'ultimo giro che farò, poi si vedrà,mentalmente funziona, come ho già fatto e farò alla maratona della sabbia, ciao a presto
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