Sabato scorso quando, durante il TA del Pizzocolo, ci siamo fermati al rifugio per una breve sosta, ho notato che parecchi dei miei compagni d'avventura indossavano la fascia del cardiofrequenzimetro.
A mia domanda sull'utilizzo, mi hanno risposto che ritengono fondamentale monitorare i battiti cardiaci, per regolarsi e per ottimizzare gli allenamenti, soprattutto per evitare di eseguire allenamenti che, fatti a bassa intensità, non risultino alla fine allenanti.
La cosa mi ha incuriosito e una volta tornato a casa ho cercato maggiori informazioni in rete.
Ovviamente il risultato è stato quello di confondermi ancora di più le idee ....
Un fatto che ho capito per certo è che la FCM - Frequenza Cardiaca Massima - dipende da persona a persona, e che il modo per determinarla in modo preciso è il Test di Conconi.
Ho capito in cosa consista, non ho la più pallida idea di come poterlo eseguire, però, dovendo correre intervalli precisi aumentando il ritmo in modo progressivo e costante, e al tempo stesso tracciare i battiti cardiaci.
In sostanza, da solo dovrei: guardare i metri percorsi, ogni 200 metri aumentare la velocità stando attento a correre ad un determinato ritmo, segnarmi i battiti. Il tutto ovviamente correndo ...
Per ora ho semplicemente rispolverato dal cassetto il cardio che mi è stato regalato al Gir dii Mont, molto semplice da usare: metti la fascia, metti l'orologio, premi start, guardi quanti battiti hai.
Ovviamente è settato sul parametro dell'età, ma nel mio caso non penso sia attendibile.
Ieri sera ho corso 15 km a buon ritmo, ma senza forzare. I battiti stavano tra i 166 ed i 170 al minuto. Impossibile capire, però, in che fascia allenante stessi.
Empiricamente proverò ad usarlo anche nelle prossime uscite trail, vedere a quanto vado in salita, quando faccio delle ripetute, ecc per capire più o meno dove potrei posizionarmi.
Per la cronaca: a riposo ho 44-45 battiti al minuto.
***
Nessun commento:
Posta un commento