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ATTENZIONE: In questo blog leggerete anche parecchie cazzate. Maneggiare il tutto con cura.

lunedì 27 aprile 2009

Fenera Trail - Resoconto

Raccontare un Ultra Trail è sempre cosa ardua, tante sono le situazioni, le emozioni, i pensieri che si vivono prima, durante e dopo.

La vigilia: parto con GP venerdì alle prime luci della sera, per arivare a Maggiora che sono già le 21:30. Piove a dirotto, fa freddo, ma veniamo accolti da un'atmosfera famigliare che ci fa sentire subito "a casa". Viene riattivata la cucina solo per noi, Nico Valsesia, organizzatore dell'evento e ultra in tutti i sensi ci porta una birra dietro l'altra. Ceniamo e ci dilunghiamo in chiacchere con gli altri amici, perché ormai è questo il termine che si deve usare, di ST.

Non dormo benissimo, stranamente, più che altro perché ho freddo, molto freddo, nonostante il sacco a pelo invernale.

La mattina fortunatamente non piove più, veloce ma ricca colazione, ed in un lampo sono le 8, con la partenza puntualissima.

Siamo in 190 circa, un buono numero, a cui aggiungere i 200 e passa della corta di 25 km.

Decido come sempre di tenere il mio passo, non forzare, ma nemmeno limitarmi. Ho deciso di provare in gara il cardiofrequenzimetro, giusto per vedere quanti BPM tengo nelle varie situazioni.

Vedo che mi assesto sui 170 BPM, e "decido" che è questa la mia soglia gara.

La prima parte di gara è molto corribile, le salite sono più che abbordabili, tant'è che cammino poco.

Ad un certo punto vengo superato da parecchie persone con una marcia in più. Al primo momento di smarrimento (sarò mica scoppiato senza accorgemene ???) segue la realizzazione che sono i primi concorrenti della corta.

Inizia la seconda parte della gara, con l'ascesa al Monte Fenera, bella tosta, la sua discesa, tra le discese peggiori che abbia fatto, e per pendenza, e per condizioni di fango e terreno.

Poi il Muro del Pianto, con tratti che rimani quasi bloccato a guardarli prima di affrontarli, ma poi vedendo la fettuccia capisci che sì, devi salire da lì.

E' il tratto più duro, ma con l'Orso Cubettoz lo affrontiamo con gran regolarità.

Scendiamo, e via con l'ultima salita, che non si chiama Muro del Pianto, ma di lacrime ne fa fare parecchie anch'essa.

Raggiungiamo il ristoro, l'ultimo. Mancano 11 km, ormai tutti in discesa.

Qua la benzina è quasi finita, sono in riserva. Vengo raggiunto da Stefania, ST conosciuta al TA 5 Terre, ed un'altra ragazza. Cerco di stare al loro passo, ma ormai sono in affanno, la discesa è corribile, ma non riesco a fare andare la gambe come vorrei.

I battiti si sono assestati sui 150, segno che senza benzina il motore non può girare appieno.

Sono ormai in paese, cammino un centinaio di metri, ho un miraggio: vedo il cartello dell'ultimo Km, cartello che è INESISTENTE. E' solo il guard-rail.

Riprendo a correre, trovo una scalinata, 46 scalini che mi tolgono il fiato, ma ormai è fatta.

Chiedo quanto manchi, mi dicono 200 metri. Guardo l'orologio: 7h59'.

Qua è doverosa una premessa: avevo stimato di terminare in 10 ore, ma quando vedi che potresti stare sotto le 8, allora ci dai dentro.

Scatto fulminante, o perlomeno così mi sembra, ma i 200 metri sono in realtà almeno 500. Quando realizzo che non ci sto sotto le 8 ore, con rammarico (lo so, è da pirla rammaricarsi quando fai due-ore-due meno di quanto preventivato), rallento, godendomi perlomeno gli applausi che ricevo sinceri da tutti i presenti in zona arrivo.

Taglio il traguardo in 8h02', sono 69° assoluto (saranno 173 gli arrivati).

Un cow boy mi dà la maglietta da Finisher, mi siedo per riprendermi accanto a Fluido, giunto da poco, e Mau Scilla mi caccia in mano una birra media.

Tiro un rigore e poi mi chiedo: "ma cosa sto facendo? ho appena fatto 57 km e mi faccio una birra media?"

Rimango in zona arrivo un po', mi godo il momento, il senso di onnipotenza che al termine di corse lunghe subentra, il rammarico che sia finita, la consapevolezza che la strada per Chamonix passa anche per il Monte Fenera.

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IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI

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