Cominciamo dalla fine: da domenica posso dire d'essere un maratoneta. Tapascione maratoneta, ma alla fine dei 42e195 ci sono arrivato, e questo nessuno potrà mai togliermelo.
Questa è la cronaca di una giornata che ricorderò per sempre, per l'intensità dello sforzo e delle emozioni prima, durante e dopo.
Andiamo con ordine adesso.
Come da programma parto alla volta di Limone sabato dopo pranzo. La giornata non prevede che arrivare a Limone, sistemarsi in albergo, andare a Riva a ritirare pettorale e pacco gara, tornare in albergo e riposarsi.
Dopo mezz'ora dalla partenza mi rendo conto d'aver commesso il primo errore dell'avventura: ho dimenticato a casa la macchina fotografica. Fortunatamente verrà in soccorso la tanto derisa fotocamera del cellulare ...
Il viaggio fila liscio, lascio Francesca ed Edo in albergo e vado a Riva, dove presso il pala congressi, ritiro il tutto, comincio a respirare l'aria dell'evento, e metto il primo tassello per il prossimo evento (che racconterò poi ...).
A letto presto, carico di emozioni, dubbi, un po' di ansia.
E' domenica mattina, sveglia alle 7, colazione ed eccomi per le 8:30 alla partenza.
Come si vede sono fresco ma parecchio teso: anche Francesca mi fa notare che ho stampato il sorriso nervoso che aveva mia sorella quando si è sposata.
Poco prima della partenza commetto il primo errore della giornata: decido di stare dietro al pacer delle 3h30. Lo individuo e mi aggrego al gruppetto che ha avuto la mia stessa idea. Il problema è che 3 minuti prima del via cosa va a fare? Esce dalla gabbia e va a posizionarsi in testa al gruppo di partenza. Ho 2 alternative: scavalcare la transenna e seguirlo oppure ribeccarlo lungo la corsa, con il problema che ho davanti non meno di 1500 persone. Opto per la seconda ipotesi, che si rivelerà deleteria ...
Alle 9 in punto si parte, ed è uno spettacolo !!!! L'adrenalina è a mille, il fiume di persone notevole (1800 partenti), il primo tratto in leggerissima discesa lungo la Gardesana occidentale, che alterna gallerie a tratti contro vento.
Senza troppi affanni arrivo a Riva del Garda: il GPS è da prendere con le molle, viste le interruzioni in galleria con seguenti aggiustamenti, ma il cronometro segna che sono leggermente sotto i 5'/km e che a rigor di logica dovrei vedere i palloncini blu del pacer ... che non si vedono.
Il passaggio a Riva è esaltante, 2 ali di folla ci applaudono, orchestre che suonano. Il tutto dura per ben 2 km, per tutto il lungo lago.
Si arriva ad Arco, il cronometro segna che vado ben sotto i 5'/km, un paio corsi a 4'40'', troppo veloce mi dico, ma c'è sempre il pacer da raggiungere. Mi dico: lo raggiungo e mi metto in scia e rifiato. Nulla. In compenso incrocio i primi, i 4 kenioti che peseranno 50kg l'uno.
Il passaggio alla mezza è 1h44', perfettamente in linea con il mio obiettivo, decido quindi di mollare l'idea di prendere il pacer, e di tenere il mio ritmo, considerando che di gallerie per un po' non ce ne saranno, e che quindi il GPS mi aiuterà.
Al km 25 la paura: una fitta dietro il ginocchio. E' isolata, improvvisa ad arrivare quanto ad andarsene, ma capace di mettermi paura lo stesso: pochi sanno che corro con i crociati anteriori d'entrambe le ginocchia completamente rotti. Il male passa, ma resto su chi va là.
Al km 26 decido di mangiare la barretta energetica, commettendo il secondo errore della giornata: deglutisco in fase d'inspirazione, rischiando di soffocarmi. Fortunatamente c'è il ristoro a pochi metri, dove però commetto l'ennesimo errore: fermo la corsa 3-5 secondi per bere dal bicchiere i sali, per ripartire sentendo due pugnalate alle cosce. Mi riprometto di non farlo più, piuttosto bere camminando, ma non fermarsi mai più ...
Al km 32 faccio la conoscenza con il famoso MURO del maratoneta: improvvisamente sento mancarmi le forze, ho un calo di zuccheri. Quel che mi spaventa di più è vedere tantissima gente che sta mollando, che cammina, a terra in preda ai crampi.
Ai ristori, che sono ogni 5 km, mangio pezzi di banana, ma subentra anche l'acidità, ho dei leggeri conati di vomito, ma resisto.
Ormai fa caldissimo, il sole picchia sulle nostre teste, le gallerie sono un toccasana, l'acqua ai ristori più che berla la uso per versarmela in testa.
La corsa è scaduta, viaggio sui 5'30-5'45''/km, prevedo d'arrivare entro le 3h40', ma a questo punto il cronometro è secondario, voglio solo arrivare.
Arrivo a Malcesine, sono stremato ma non mollo, non cammino nemmeno un metro, continuo a correre. Km 41, mi sento chiamare: Francesca ed Edo che mi aspettano alla transenna: ho la forza di sorridere, dare il cinque, proseguo.
Una ragazza dell'organizzazione, per incoraggiarmi di dice che ormai è fatta, è tutta discesa ormai. DISCESA ??? Penso ai quadricipiti, preferirei mille volte una salita ad una qualsiasi discesa a questo punto.
Piccolo tornante in centro paese ed ecco il cartello che segna il km 42, non ci credo, è fatta, vedo il traguardo.
Raggiungo un ragazzo, questi si volta e mi urla in faccia "E' FINITA !!! L'ABBIAMO FINITA !!!" Ci diamo la mano e proseguiamo per qualche metro così, due perfetti sconosciuti che corrono mano nella mano ...
Ecco ancora Francesca ed Edoardo al traguardo, li saluto, taglio il traguardo a braccia alzate come se avessi vinto.
Ce l'ho fatta, sono arrivato !!!
Mi danno la medaglia, sul retro c'è scritto "FINISHER - YOU DID IT"
Le sensazioni sono indescrivibili, mi scappano un paio di lacrime, vorrei abbracciare Edo, mi trattengo perché sono lurido.
Sono un po' sbattuto, ma che importa? Ho raggiunto un traguardo che mi sembrava inavvicinabile, per cui ho lavorato tanto, che è costato tanti sacrifici, levatacce, ma che alla fine mi ha dato molto.
Ora, parlando con maratoneti, porterò loro lo stesso rispetto, con la consapevolezza, però, d'essere uno di loro.
Questo in dettaglio il risultato:
Tempo: 03:40:16 Pos. 475°
Realtime: 03:38:56 Cat. MM35: 97°
Controllo Tempo Parziale Maschile Cat. MM35
10.000 00:52:16 00:52:16 703° 158°
20.000 01:40:58 00:48:42 529° 120°
21.097 01:46:16 00:05:18 536° 121°
30.000 02:30:54 00:44:38 492° 106°
42.195 03:40:16 01:09:22 435° 97°
Mi sto godendo il momento, ora, ma da domenica sarà tempo di pensare alla prossima avventura, i cui tasselli sono già stati messi ... prossimamente i dettagli.
***
5 commenti:
grande Paglio!!!! un pò stremato all'arrivo mitico complimenti
Complimenti al nostro maratoneta cannibale, davvero tanti complimenti.
Per me ignorante in materia, che cos'è il pacer?
il Pacer è uno che corre ad un determinato passo (pace = passo)
In sostanza c'è il pacer che arriverà, a passo costante, in un certo tempo
Sembra una stupidata, però ti aiuta ad essere regolare, oltre che avere un aiuto psicologico (non corri da solo)
benvenuto nel club dei 42, allora! e in bocca al lupo per la prossima avventura all'eco del chianti
see you
eccolo! sei arrivato (e che tempo: complimenti!), davvero bravo a non mollare, a tenere duro. Ce l'hai fatta e c'hai dentro di te un'esperienza bellissima. Ciao. unoazero2000
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