Considerato che oggi lo dedicherò al riposo dopo 5 allenamenti consecutivi (fine settimana in linea con i buoni propositi), posso tirare le somme di febbraio.
Nuoto
5 Allenamenti - 10.3 Km
In febbraio ha influito lo stop forzato causa tatuaggio. A livello quantitativo mi sono assestato sui 2000/2300 metri a sessione con un miglioramento generale. Introducendo esercizi col pull-boy e la tavoletta ho avvertito che sto lavorando maggiormente e meglio.
Bici
2 Allenamenti - 113 Km
Escludo dal computo due allenamenti con la cyclette. La bici l'ho portata a casa a metà mese, ed ho quindi sfruttato al meglio i due sabati di bel tempo. Non ho termini di paragone, tuttavia le sensazioni sono positive.
Corsa
8 Allenamenti - 117 Km
Sulla corsa sto cercando di capire come muovermi. Le sensazioni onestamente non sono positive. Sto ancora cercando di capire come allenarmi in funzione del Triathlon, passando da un approccio quasi unicamente quantitativo ad uno prettamente qualitativo. Per ora sto cercando di fare il fondo, con dei "lunghi" che stanno però nell'ordine massimo dei 20-27 km. Il ritmo che mi sono imposto è dettato dai bpm, cercando di stare sotto i 160 bpm, anche se onestamente la sensazione è quella di correre costantemente col freno tirato.
---
YTD (km)
Nuoto: 26,15
Bici : 113
Corsa: 240
***
ATTENZIONE
ATTENZIONE: In questo blog leggerete anche parecchie cazzate. Maneggiare il tutto con cura.
lunedì 28 febbraio 2011
domenica 27 febbraio 2011
TIPI DA TAPASCIATA: Gli Spazzolatori
Gli Spazzolatori sono complementari alla Sciure.
Gli Spazzolatori sono sempre presenti, partono presto, camminano sul percorso corto, giungono tra i primi al ristoro finale, e lo spazzolano.
Gli Spazzolatori hanno un'età congrua per essere i mariti delle Sciure, ma non hanno adepti più giovani.
Al ristoro gli Spazzolatori ignorano tutto ciò che sia dolce o analcoolico: tè, biscotti, limone, fette con la marmellata, ecc... non vengono nemmeno presi in considerazione.
Il minimo sindacale è il panino col salame, ogni tipo d'affettato, il foiolo quando c'è. Il tutto annaffiato da vino rosso. In inverno naturalmente vin brulè.
---
Stamattina al termine della FIASP di S.Bernardino ho tenuto fede ad una promessa che m'ero fatto. Alla prima tapasciata in cui avessi trovato il foiolo l'avrei preso. Detto fatto. Un bel piattino alle 9 dopo 20 km di corsa sotto l'acqua.
***
Gli Spazzolatori sono sempre presenti, partono presto, camminano sul percorso corto, giungono tra i primi al ristoro finale, e lo spazzolano.
Gli Spazzolatori hanno un'età congrua per essere i mariti delle Sciure, ma non hanno adepti più giovani.
Al ristoro gli Spazzolatori ignorano tutto ciò che sia dolce o analcoolico: tè, biscotti, limone, fette con la marmellata, ecc... non vengono nemmeno presi in considerazione.
Il minimo sindacale è il panino col salame, ogni tipo d'affettato, il foiolo quando c'è. Il tutto annaffiato da vino rosso. In inverno naturalmente vin brulè.
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Stamattina al termine della FIASP di S.Bernardino ho tenuto fede ad una promessa che m'ero fatto. Alla prima tapasciata in cui avessi trovato il foiolo l'avrei preso. Detto fatto. Un bel piattino alle 9 dopo 20 km di corsa sotto l'acqua.
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venerdì 25 febbraio 2011
The Triathlete's Training Bible [Tabella Vs Anarchia parte seconda]
Scritto il post di ieri, manco farlo apposta in serata ho iniziato la lettura del libro consigliatomi in commento da Gianluca (grazie mille per la dritta)
Sebbene recentemente sia in preda ad un delirio di Proprietà Zero - ovvero sbarazzarsi di tutto quanto in casa faccia polvere, ho acquistato tramite AMAZON.IT questo libro, per studiare come ci si allena per il Triathlon.
Mi sono fidato delle recensioni trovate in rete ed ecco che in pochi giorni ho avuto per le mani l'oggetto del desiderio.
Inizio dalla prefazione, le solite cose di rito, ed ecco che al primo capitolo Joe Friel, esperto allenatore con 30 anni d'esperienza (come riportato nella nota biografica) asserisce che è fondamentale avere uno schema d'allenamento e attenervicisi senza deviazioni.
Questo per una serie di motivi:
- pianificare permette di gestire al meglio gli sforzi, evitando picchi che porterebbero a stress, infortuni, ecc.
- si è più regolari
- si gestisce al meglio la fase di recupero.
Su quest'utlimo punto ribadisce più volte l'importanza di inserire al meglio giorni di recupero, per dare tempo al fisico di recuperare da un allenamento importante, per poi essere pronti a iniziare con allenamenti più efficaci, che se invece svolti già affaticati sarebbero addirittura controproducenti.
Questo in parole povere, e mi rendo conto d'aver un po' banalizzato in poche righe quello che è invece un intero primo capitolo.
Tornando però al discorso di ieri riesco immediatamente a contestualizzare: questa settimana mercoledì ho invertito il nuoto con la corsa. Il risultato è che in piscina ci sono andato ieri sera e ci andrò anche stasera.
In soldoni il risultato della mia anarchia è stato:
- ieri sera la piscina era affollatissima. il giovedì si è dimostrato giorno pieno rispetto al mercoledì. Morale non ho completato gli ultimi 200 metri defaticanti
- stasera ci vado con le braccia affaticate
Ho quindi capito che devo fare il possibile per rispettare lo schema allenante che mi sono prefissato, in modo d'avere consapevolezza dell'ambiente (piscina poco affollata ad esempio), distribuzione dello sforzo in termini quantitativi e qualitativi (diversificando quindi lo sport in giorni d'allenamento consecutivi).
Buoni Propositi WE 8/2011
Sebbene recentemente sia in preda ad un delirio di Proprietà Zero - ovvero sbarazzarsi di tutto quanto in casa faccia polvere, ho acquistato tramite AMAZON.IT questo libro, per studiare come ci si allena per il Triathlon.
Mi sono fidato delle recensioni trovate in rete ed ecco che in pochi giorni ho avuto per le mani l'oggetto del desiderio.
Inizio dalla prefazione, le solite cose di rito, ed ecco che al primo capitolo Joe Friel, esperto allenatore con 30 anni d'esperienza (come riportato nella nota biografica) asserisce che è fondamentale avere uno schema d'allenamento e attenervicisi senza deviazioni.
Questo per una serie di motivi:
- pianificare permette di gestire al meglio gli sforzi, evitando picchi che porterebbero a stress, infortuni, ecc.
- si è più regolari
- si gestisce al meglio la fase di recupero.
Su quest'utlimo punto ribadisce più volte l'importanza di inserire al meglio giorni di recupero, per dare tempo al fisico di recuperare da un allenamento importante, per poi essere pronti a iniziare con allenamenti più efficaci, che se invece svolti già affaticati sarebbero addirittura controproducenti.
Questo in parole povere, e mi rendo conto d'aver un po' banalizzato in poche righe quello che è invece un intero primo capitolo.
Tornando però al discorso di ieri riesco immediatamente a contestualizzare: questa settimana mercoledì ho invertito il nuoto con la corsa. Il risultato è che in piscina ci sono andato ieri sera e ci andrò anche stasera.
In soldoni il risultato della mia anarchia è stato:
- ieri sera la piscina era affollatissima. il giovedì si è dimostrato giorno pieno rispetto al mercoledì. Morale non ho completato gli ultimi 200 metri defaticanti
- stasera ci vado con le braccia affaticate
Ho quindi capito che devo fare il possibile per rispettare lo schema allenante che mi sono prefissato, in modo d'avere consapevolezza dell'ambiente (piscina poco affollata ad esempio), distribuzione dello sforzo in termini quantitativi e qualitativi (diversificando quindi lo sport in giorni d'allenamento consecutivi).
Buoni Propositi WE 8/2011
- Venerdì Nuoto 2000 m
- Sabato Bici in solitaria 55/60 Km
- Domenica FIASP S.Bernardino 20 Km
giovedì 24 febbraio 2011
Tabella Vs Anarchia
Prendo spunto per questo post da una serie di coincidenze che m'ha portato ad alcune riflessioni.
Ieri gli impegni di lavoro m'hanno portato fuori ufficio, dopodiché sono riuscito a tornare prima del solito (dopo una giornata più intensa). Rientrando ascoltavo un programma alla radio dedicato alla routine, a come nella routine riusciamo a dare costanza e talvolta significato ai nostri impegni. Facevano l'esempio dei carcerati, che appunto attraverso una autoimposta rigida routine quotidiana riescono a tirare avanti per anni senza sbroccare.
Giunto a casa verso le 17 avevo 3 alternative: andare in piscina prima del previsto, con l'incognita di trovarla più affollata dei miei standard, tirare fino all'orario solito, oppure stravolgere il programma d'allenamento e andare a correre.
Ho optato per quest'ultima soluzione, in barba alla mia "tabella" d'allenamento.
Mentre correvo riflettevo però su come personalmente un rigido piano a cui attenermi sia più facile da gestire che affidarsi al caso.
Mi spiego meglio: di natura sono un grandissimo anarchico, non mi piace che mi venga detto quello che devo fare, né come, né quando (se qualcuno mi spiega come fare una cosa tanto vale che se la faccia da solo, no?).
Tuttavia nello sport ho visto in questi anni che gestire giorno per giorno l'allenamento mi porta ad una deriva accidiosa, dove tendo a rimandare sempre al giorno dopo, e inevitabilmente alla fine della settimana a non compiere tutto quello che avrei dovuto.
Avere invece un piano d'azione ben definito mi porta ad essere costante, a rispettare gli obiettivi che IO mi sono posto, a raggiungere, infine, degli obiettivi.
E' un bel dilemma, anche perché alla fin fine la routine degli allenamenti deve incastrarsi anche con la routine quotidiana che inevitabilmente ha sempre delle deviazioni - basta un appuntamento da un cliente, una riunione che si protragga più del solito, un imprevisto da gestire.
***
Ieri gli impegni di lavoro m'hanno portato fuori ufficio, dopodiché sono riuscito a tornare prima del solito (dopo una giornata più intensa). Rientrando ascoltavo un programma alla radio dedicato alla routine, a come nella routine riusciamo a dare costanza e talvolta significato ai nostri impegni. Facevano l'esempio dei carcerati, che appunto attraverso una autoimposta rigida routine quotidiana riescono a tirare avanti per anni senza sbroccare.
Giunto a casa verso le 17 avevo 3 alternative: andare in piscina prima del previsto, con l'incognita di trovarla più affollata dei miei standard, tirare fino all'orario solito, oppure stravolgere il programma d'allenamento e andare a correre.
Ho optato per quest'ultima soluzione, in barba alla mia "tabella" d'allenamento.
Mentre correvo riflettevo però su come personalmente un rigido piano a cui attenermi sia più facile da gestire che affidarsi al caso.
Mi spiego meglio: di natura sono un grandissimo anarchico, non mi piace che mi venga detto quello che devo fare, né come, né quando (se qualcuno mi spiega come fare una cosa tanto vale che se la faccia da solo, no?).
Tuttavia nello sport ho visto in questi anni che gestire giorno per giorno l'allenamento mi porta ad una deriva accidiosa, dove tendo a rimandare sempre al giorno dopo, e inevitabilmente alla fine della settimana a non compiere tutto quello che avrei dovuto.
Avere invece un piano d'azione ben definito mi porta ad essere costante, a rispettare gli obiettivi che IO mi sono posto, a raggiungere, infine, degli obiettivi.
E' un bel dilemma, anche perché alla fin fine la routine degli allenamenti deve incastrarsi anche con la routine quotidiana che inevitabilmente ha sempre delle deviazioni - basta un appuntamento da un cliente, una riunione che si protragga più del solito, un imprevisto da gestire.
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martedì 22 febbraio 2011
La sporca
Ieri sera avevo in programma d'andare in piscina.
Ero bello carico e la voglia non mancava, sennonché una volta in auto m'ha preso un sonno pazzesco.
Probabilmente il carico del week end, sommato alle poche ore di sonno, ha portato il mio fisico a mandarmi un segnale inequivocabile: devi recuperare.
Ho quindi tirato diritto, sono arrivato a casa, cenato velocemente, doccia e alle 20:20 ero già a letto.
Stamattina la sveglia delle 7, dopo 10 ore abbondanti tra le braccia di Morfeo, è stata meno traumatica del solito. Oggi sto decisamente meglio, con una considerazione in più: è inutile spaccarsi tutti i giorni se poi la stanchezza prende il sopravvento e ti porta ad allenarti male.
Meglio una sessione in meno, o semplicemente spostata, ma arrivarci riposati e con il fisico predisposto al lavoro.
Va detto poi che la stagione mi sta aiutando ben poco, dato che il freddo mi sta letteralmente uccidendo. Non vedo l'ora che arrivino i primi tepori primaverili per poter darci dentro come vorrei.
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Ero bello carico e la voglia non mancava, sennonché una volta in auto m'ha preso un sonno pazzesco.
Probabilmente il carico del week end, sommato alle poche ore di sonno, ha portato il mio fisico a mandarmi un segnale inequivocabile: devi recuperare.
Ho quindi tirato diritto, sono arrivato a casa, cenato velocemente, doccia e alle 20:20 ero già a letto.
Stamattina la sveglia delle 7, dopo 10 ore abbondanti tra le braccia di Morfeo, è stata meno traumatica del solito. Oggi sto decisamente meglio, con una considerazione in più: è inutile spaccarsi tutti i giorni se poi la stanchezza prende il sopravvento e ti porta ad allenarti male.
Meglio una sessione in meno, o semplicemente spostata, ma arrivarci riposati e con il fisico predisposto al lavoro.
Va detto poi che la stagione mi sta aiutando ben poco, dato che il freddo mi sta letteralmente uccidendo. Non vedo l'ora che arrivino i primi tepori primaverili per poter darci dentro come vorrei.
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lunedì 21 febbraio 2011
E come ogni fine settimana: WE 7/2011
Bene, bene, bene.
Il fine settimana è stato estremamente positivo sotto ogni punto di vista.
Ho tenuto fede ad ogni proposito, andando a correre venerdì pomeriggio giocandomi astutamente una mezza di ferie - un onesto 10K cercando di stare sotto i 160 bpm senza guardare il passo- mettendo dentro la prima uscita in bici sabato, come già raccontato, e completando il tutto ieri mattina con la tapasciata a Lodi.
Il volantino citava 13 o 20, poi una volta là i percorsi si sono rivelati 11 e 18. Siamo partiti con l'idea degli 11, poi con i primi riscontri chilometrici (al cartello dei 3 Km il Garmin segnava 2.3) ipotizzando i 18, ed infine viste le condizioni del terreno - una fanga paurosa che rendeva il tutto estremamente pesante - tornando all'idea iniziale. Alla fine tuttavia 11 m esatti, con gambe un po' appesantite, probabilmente dovuto anche all'allenamento ciclistico.
Scaricato il tutto su PC e vedere poi i tanti bollini colorati ha aumentato il morale e incentivato la motivazione.
Per questa settimana resterò su questi ritmi, con 2 allenamenti in piscina, 2 di corsa ed uno un bici. Per ora così, con unico obiettivo d'abituarmi a carichi di lavoro crescenti e diversificati, ma cercando nel frattempo d'orientarmi un po' nella giungla del nuovo mondo triathlon.
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Il fine settimana è stato estremamente positivo sotto ogni punto di vista.
Ho tenuto fede ad ogni proposito, andando a correre venerdì pomeriggio giocandomi astutamente una mezza di ferie - un onesto 10K cercando di stare sotto i 160 bpm senza guardare il passo- mettendo dentro la prima uscita in bici sabato, come già raccontato, e completando il tutto ieri mattina con la tapasciata a Lodi.
Il volantino citava 13 o 20, poi una volta là i percorsi si sono rivelati 11 e 18. Siamo partiti con l'idea degli 11, poi con i primi riscontri chilometrici (al cartello dei 3 Km il Garmin segnava 2.3) ipotizzando i 18, ed infine viste le condizioni del terreno - una fanga paurosa che rendeva il tutto estremamente pesante - tornando all'idea iniziale. Alla fine tuttavia 11 m esatti, con gambe un po' appesantite, probabilmente dovuto anche all'allenamento ciclistico.
Scaricato il tutto su PC e vedere poi i tanti bollini colorati ha aumentato il morale e incentivato la motivazione.
Per questa settimana resterò su questi ritmi, con 2 allenamenti in piscina, 2 di corsa ed uno un bici. Per ora così, con unico obiettivo d'abituarmi a carichi di lavoro crescenti e diversificati, ma cercando nel frattempo d'orientarmi un po' nella giungla del nuovo mondo triathlon.
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domenica 20 febbraio 2011
TIPI DA TAPASCIATA: Le Sciure
Una categoria di personaggi immancabili alle tapasciate sono le Sciure.
Le Sciure hanno un'età dai 50 in su, ma sono solitamente accompagnate da giovani adepte, e seguite a ruota dagli Spazzolatori, di cui parlerò in apposito post.
Le Sciure non corrono, camminano. In genere stanno sul percorso medio, e le trovi solitamente verso la fine, ingenerando ovviamente il dubbio su che ora siano effettivamente partite. Tu puoi partire prestissimo, effettuare un corto veloce, ma puoi stare sicuro che le Sciure le incontrerai a 2 Km dalla fine.
Le Sciure le riconosci da lontano perché:
- procedono in linea orizzontale (e non si scansano)
- hanno sempre la divisa sociale
- se piove hanno l'ombrello
Le Sciure non parlano Italiano, solo dialetto, qualunque sia la provenienza, e parlano unicamente di cibarie: cos'hanno preparato per la cena del sabato, cosa prepareranno per il pranzo della domenica, ed ovviamente si scambiano le ricette.
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Le Sciure hanno un'età dai 50 in su, ma sono solitamente accompagnate da giovani adepte, e seguite a ruota dagli Spazzolatori, di cui parlerò in apposito post.
Le Sciure non corrono, camminano. In genere stanno sul percorso medio, e le trovi solitamente verso la fine, ingenerando ovviamente il dubbio su che ora siano effettivamente partite. Tu puoi partire prestissimo, effettuare un corto veloce, ma puoi stare sicuro che le Sciure le incontrerai a 2 Km dalla fine.
Le Sciure le riconosci da lontano perché:
- procedono in linea orizzontale (e non si scansano)
- hanno sempre la divisa sociale
- se piove hanno l'ombrello
Le Sciure non parlano Italiano, solo dialetto, qualunque sia la provenienza, e parlano unicamente di cibarie: cos'hanno preparato per la cena del sabato, cosa prepareranno per il pranzo della domenica, ed ovviamente si scambiano le ricette.
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sabato 19 febbraio 2011
Allenamento Bici: prima [buona] uscita
Come da programma stamattina sono andato a ritirare il mezzo.
In sintesi i dettagli tecnici principali:
L'idea era quella di un'uscita in solitaria sulla cinquantina di km, senonché giunto al cancello trovo il vicino ciclista, ed in pochi minuti ecco organizzata un'uscita in compagnia.
Siamo andati verso Calcio, totalizzando alla fine 55 km. La media è molto relativa, 23 Km/h, in quanto siamo stati molto rallentati da un'interruzione di strada in prossimità dei lavori della BRE-BE-MI (bici in spalla e via), oltre chè da fondi stradali su alcune strade basse che chiamare penosi è dir poco.
Devo dire che l'impatto è stato più che positivo. Le gambe sono belle reattive, i BPM sono ben al di sotto di quelli che registro durante la corsa.
Insomma, adesso, come si suol dire, avendo voluto la bici devo solo pedalare.
***
In sintesi i dettagli tecnici principali:
- Telaio Wilier Imperiale De Luxe
- Cambio Shimano Ultrega
- Ruote Vuelta Superlite
L'idea era quella di un'uscita in solitaria sulla cinquantina di km, senonché giunto al cancello trovo il vicino ciclista, ed in pochi minuti ecco organizzata un'uscita in compagnia.
Siamo andati verso Calcio, totalizzando alla fine 55 km. La media è molto relativa, 23 Km/h, in quanto siamo stati molto rallentati da un'interruzione di strada in prossimità dei lavori della BRE-BE-MI (bici in spalla e via), oltre chè da fondi stradali su alcune strade basse che chiamare penosi è dir poco.
Devo dire che l'impatto è stato più che positivo. Le gambe sono belle reattive, i BPM sono ben al di sotto di quelli che registro durante la corsa.
Insomma, adesso, come si suol dire, avendo voluto la bici devo solo pedalare.
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venerdì 18 febbraio 2011
Buoni propositi: WE 7/2011
Per questo fine settimana il programma appare ricco.
Innanzitutto gioca dalla mia parte il meteo, che sta volgendo al bello già in queste ore. Sole e temperature miti non possono che invogliare ad uscire.
Detto che ho già messo dentro due allenamenti in piscina e che domani mattina andrò a ritirare la bicicletta nuova, il piano d'allenamento è presto detto.
Oggi pomeriggio mezza giornata di ferie in modo d'avere tempo di passare alla Decathlon ad acquistare lo stretto necessario, in termini d'abbigliamento, per la parte ciclistica. Dopodiché quale migliore occasione per una corsa da una decina di km con la luce pomeridiana?
Domani sarà d'obbligo l'inaugurazione del mezzo. Andrò a sensazioni, penso che un paio d'ore basteranno. Non mi do altri obiettivi - di distanza e medie. Solo prendere confidenza.
Domenica mattina infine andrò alla FIASP di Lodi. E' da tantissimo che non partecipo ad una tapasciata fuori provincia. Ci sono andato un paio d'anni fa ed ho un buon ricordo. Si parla, in questo caso, di 20Km che affronterò a ritmo da CL.
Inutile specificare che questa nuova rubrica ha il solo intento di motivarmi per il fine settimana entrante. Mi riservo la facoltà di smentire e/o negare quanto riportato in precedenza
***
giovedì 17 febbraio 2011
Allenamento nuoto: il Pull Boy
Il nuoto, molto più che la corsa, è di per sè uno sport francamente noioso.
Come un pendolo, fare avanti e indietro seguendo una linea sul fondo non rappresenta un qualcosa che al momento dia divertimento. Non si può nemmeno parlare, qualora si sia in compagnia.
Un modo per rendere l'allenamento più vario e piacevole, al di là degli aspetti meramente tecnici su cui non posso esprimermi più di tanto essendo praticamente un neofita, è quello di inserire esercizi che prevedano l'ausilio di attrezzi.
Uno di questi, che ho scoperto recentemente, è il Pull Boy.
Ho acquistato il mio personale, anche se a Pandino vengono messi a disposizione quelli comuni.
Questo "galleggiante" da tenere in mezzo alle gambe è pensato per far lavorare la parte alta del corpo, impegnare braccia e spalle lasciando le gambe inermi.
Dopo un'iniziale diffidenza devo dire che i risultati sono evidenti: la bracciata viene sollecitata di molto (e non ho ancora inserito lavori con le palette), si guadagna in coordinazione, ci si può concentrare solo sul gesto della bracciata andando a cercare più acqua possibile - estendendosi bene - e cosa a mio avviso più importante, quando si torna a nuotare senza, il lavoro che si fa con le gambe è molto più efficace, con una gambata molto meno dispendiosa.
Ieri sera ho lavorato parecchio col Pull Boy, inserendo un bel 5 x 200, oltre al resto naturalmente, che ho affrontato in crescendo. Addirittura l'ultima serie avevo l'impressione d'andare più veloce che nuotando con le gambe.
***
Come un pendolo, fare avanti e indietro seguendo una linea sul fondo non rappresenta un qualcosa che al momento dia divertimento. Non si può nemmeno parlare, qualora si sia in compagnia.
Un modo per rendere l'allenamento più vario e piacevole, al di là degli aspetti meramente tecnici su cui non posso esprimermi più di tanto essendo praticamente un neofita, è quello di inserire esercizi che prevedano l'ausilio di attrezzi.
Uno di questi, che ho scoperto recentemente, è il Pull Boy.
Ho acquistato il mio personale, anche se a Pandino vengono messi a disposizione quelli comuni.
Questo "galleggiante" da tenere in mezzo alle gambe è pensato per far lavorare la parte alta del corpo, impegnare braccia e spalle lasciando le gambe inermi.
Dopo un'iniziale diffidenza devo dire che i risultati sono evidenti: la bracciata viene sollecitata di molto (e non ho ancora inserito lavori con le palette), si guadagna in coordinazione, ci si può concentrare solo sul gesto della bracciata andando a cercare più acqua possibile - estendendosi bene - e cosa a mio avviso più importante, quando si torna a nuotare senza, il lavoro che si fa con le gambe è molto più efficace, con una gambata molto meno dispendiosa.
Ieri sera ho lavorato parecchio col Pull Boy, inserendo un bel 5 x 200, oltre al resto naturalmente, che ho affrontato in crescendo. Addirittura l'ultima serie avevo l'impressione d'andare più veloce che nuotando con le gambe.
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mercoledì 16 febbraio 2011
Tecnologia: Garmin 2.0
Quando 2 anni fa ho iniziato a correre Ultra Trail che m'avrebbero impegnato oltre le 10/12 ore ho acquistato un altimetro barometrico della Suunto, abbandonando il Garmin 205 che m'aveva fino ad allora accompagnato.
Di lì a poco il Garmin 205 morì, e questo segnò per un po' il passo. Poi lo scorso dicembre la decisione di acquistare il Garmin 305 per avere uno strumento che m'aiutasse a monitorare distanze, tempi e frequenza cardiaca.
Uno strumento del genere, però, nasce monco se non accompagnato da un software che permetta il download su PC dei dati, in modo da poter poi monitorare il lavoro effettuato.
Scartato a priori il Garmin Training Center che al più è utile per l'upload degli allenamenti avanzati, il dilemma è: utilizzare Sport Track o Garmin Connect.
ST, nella versione 3.0, è utilizzabile in forma gratuita con qualche limite, ma rappresenta a mio parere lo strumento migliore. E' completo, facile ed intuitivo. Ed è un software classico che si installa sul proprio PC mantenendo i file della cronologia in locale.
Garmin Connect, di contro, è l'essenza del concetto di Cloud. Non installi nulla, è tutto in rete, insomma rappresenta quanto quotidianamente vado professando verso i nostri clienti, a cui però non vado a raccontare che se il provider, in questo caso Garmin, decide di staccare la spina ecco che tutti i tuoi dati vanno persi nella nuvola ...
Fin qui il paragone ST Vs GC è impietoso, tuttavia GC ha alcune caratteristiche che lo rendono molto interessante: innanzitutto l'export diretto verso il device, senza file intermedi. Poi la possibilità di condividere in modo immediato le tracce, attraverso la pubblicazione del link. Ma soprattutto il calendario.
Attività Gennaio 2011 |
Dal punto di vista psicologico è una rappresentazione che dà immediatamente morale quando ci sono tante belle caselline colorate, e stimolo quando vedi che il bianco la sta facendo da padrone.
Morale: per ora sto registrando il tutto con entrambi i prodotti, in attesa di prendere una decisione definitiva, che magari non arriverà.
***
martedì 15 febbraio 2011
Allenamento nuoto: S.Valentino
Ieri sera non è che avessi una gran voglia, però non posso dare aria alla bocca e poi non fare, per cui arrivato a Pandino ho svoltato e dopo velocissimo check della borsa (vuoi mai d'aver dimenticato il costume dopo aver passato il badge ...) eccomi pronto per i 2000 che m'ero prefissato.
Arrivavo comunque da un we abbastanza impegnativo, per cui non volevo esagerare.
In cuor mio confidavo sul fatto che essendo la sera di S.Valentino la piscina sarebbe stata semi-deserta, o perlomeno meno affollata del solito.
In ultima istanza confidavo, almeno, che l'utenza fosse spiccatamente di genere femminile, magari tristi fanciulle da consolare della singletudine mal vissuta (non che vada a broccolare, però anche l'occhio ogni tanto vuole la sua parte).
Niente di più errato: corsie affollate al limite della praticabilità, e presenza femminile in UNA unità, una ragazza del corso di nuoto.
Accantonati i sogni di un allenamento in acque tranquille, mi sono messo di buzzo buono, e dopo il riscaldamento ho iniziato a sentire ottime sensazioni.
Ad un certo punto la svolta: forse forse non avevo tutti i torti con le mie previsioni, dato che verso le 20:30 la vasca ha iniziato inesorabilmente a svuotarsi. Ecco che rimango l'unico del nuoto libero, e mancano 2 minuti alla fine del corso.
Sto già pregustandomi la sensazione Signor Blu, il padrone della piscina, la possibilità di una nuotata in solitaria, quando arriva immancabile il guastafeste ritardatario.
E' lui il Signor Blu, per pochi minuti, ché quando sto per entrare in doccia arrivano altri due (sempre uomini ovviamente), però se l'è goduta lui. Maledetto !!!
Come sempre, poi, dopo la doccia sensazione lunare, con il corpo che lievita. Una sensazione unica e gratificante, che è stimolo per la volta successiva, quando la voglia sarà tutta da cercare.
***
Arrivavo comunque da un we abbastanza impegnativo, per cui non volevo esagerare.
In cuor mio confidavo sul fatto che essendo la sera di S.Valentino la piscina sarebbe stata semi-deserta, o perlomeno meno affollata del solito.
In ultima istanza confidavo, almeno, che l'utenza fosse spiccatamente di genere femminile, magari tristi fanciulle da consolare della singletudine mal vissuta (non che vada a broccolare, però anche l'occhio ogni tanto vuole la sua parte).
Niente di più errato: corsie affollate al limite della praticabilità, e presenza femminile in UNA unità, una ragazza del corso di nuoto.
Accantonati i sogni di un allenamento in acque tranquille, mi sono messo di buzzo buono, e dopo il riscaldamento ho iniziato a sentire ottime sensazioni.
Ad un certo punto la svolta: forse forse non avevo tutti i torti con le mie previsioni, dato che verso le 20:30 la vasca ha iniziato inesorabilmente a svuotarsi. Ecco che rimango l'unico del nuoto libero, e mancano 2 minuti alla fine del corso.
Sto già pregustandomi la sensazione Signor Blu, il padrone della piscina, la possibilità di una nuotata in solitaria, quando arriva immancabile il guastafeste ritardatario.
E' lui il Signor Blu, per pochi minuti, ché quando sto per entrare in doccia arrivano altri due (sempre uomini ovviamente), però se l'è goduta lui. Maledetto !!!
Come sempre, poi, dopo la doccia sensazione lunare, con il corpo che lievita. Una sensazione unica e gratificante, che è stimolo per la volta successiva, quando la voglia sarà tutta da cercare.
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lunedì 14 febbraio 2011
E come ogni fine settimana: WE 6/2011
Fine settimana decisamente proficuo quello appena trascorso.
Dovendo giocoforza arrabattarmi con tutto il resto durante la settimana, ho inserito un allenamento di nuoto venerdì sera.
Il venerdì generalmente preferirei dedicarlo al riposo, ché arrivo veramente stanco, ma con colpo di reni e passaggio del badge che sanciva lo scalo di un ingresso, eccomi pronto a nuotare.
Dopo 2 settimane senza piscina pensavo peggio, invece già al termine del riscaldamento le sensazioni erano più che buone. Ne è uscito un buon 2300 metri complessivo.
Sabato mattina classico giro al Marzale, 10K a passo libero, che alla fine sarà un 4'58''/km di media, che m'ha lasciato poi tutto il giorno libero. Allenarmi il sabato mattina è impegnativo dal punto di vista motivazionale, visto che preferirei prendermela un po' più comoda, però poi quando rimando a dopo pranzo me ne pento. Cercherò d'ora in poi di far tesoro del fatto che terminando alle 11 ho poi tutto il giorno da dedicare a tutte quelle amenità che lascio in sospeso durante la settimana.
Infine ieri mattina FIASP a Ombriano, con 27 km un po' remati sul finale, ma che non hanno lasciato strascichi muscolari.
Sono soddisfatto.
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Dovendo giocoforza arrabattarmi con tutto il resto durante la settimana, ho inserito un allenamento di nuoto venerdì sera.
Il venerdì generalmente preferirei dedicarlo al riposo, ché arrivo veramente stanco, ma con colpo di reni e passaggio del badge che sanciva lo scalo di un ingresso, eccomi pronto a nuotare.
Dopo 2 settimane senza piscina pensavo peggio, invece già al termine del riscaldamento le sensazioni erano più che buone. Ne è uscito un buon 2300 metri complessivo.
Sabato mattina classico giro al Marzale, 10K a passo libero, che alla fine sarà un 4'58''/km di media, che m'ha lasciato poi tutto il giorno libero. Allenarmi il sabato mattina è impegnativo dal punto di vista motivazionale, visto che preferirei prendermela un po' più comoda, però poi quando rimando a dopo pranzo me ne pento. Cercherò d'ora in poi di far tesoro del fatto che terminando alle 11 ho poi tutto il giorno da dedicare a tutte quelle amenità che lascio in sospeso durante la settimana.
Infine ieri mattina FIASP a Ombriano, con 27 km un po' remati sul finale, ma che non hanno lasciato strascichi muscolari.
Sono soddisfatto.
***
domenica 13 febbraio 2011
TIPI DA TAPASCIATA: Miguel
Con il "nuovo corso" mi è anche tornata la voglia di scrivere. Questo risulta evidente dalla frequenza con cui posto.
Nell'ottica di dare un po' più di forma al blog, voglio cercare di creare una serie di rubriche periodiche che organizzino i temi per aree tematiche.
Stasera inauguro TIPI DA TAPASCIATA, ovvero la fauna che si incontra alle tapasciate, che è solitamente molto eterogenea.
Miguel è il tipo che prende il nome da Miguel Indurain, un grandissimo del ciclismo.
Quando vinceva a man bassa Tour e Giro una cosa che non mi piaceva del Navarro era che praticamente le vittorie le conquistava in crono e poi amministrava il vantaggio nelle tappe rimanenti.
Questo lo portava a non compiere imprese eroiche in montagna, alla Pantani per intendersi, pur essendo il più forte in assoluto.
Anzi: quando qualcuno cercava l'impresa ecco che lo andava a prendere e lo affiancava. Gli stava da parte, non dava nè cercava collaborazione. Semplicemente gli stava a lato, facendogli capire "ma dove cavolo vuoi andare?!?!?"
Stamattina, a Ombriano, mi sono trovato nella stessa condizione. Km 21-22 (su 27 reali), un po' in affanno a livello muscolare. Ecco che mi affianca Miguel.
Nonostante la giornata grigia e piovosa è in canotta e calzoncini inguinali, gambe depilate. Passo molto elastico, sguardo fiero e lontano. Non dice nulla, non saluta.
Mi aspetto che passi, ma complice un sorpasso che sto effettuando, mi sta a lato.
Guardo i battiti, vedo che sono un paio sopra quelli che mi sono prefissato di tenere. Rallento un attimo. Miguel rallenta. Sempre a lato.
Un paio di curve in paese, prendo un poco di slancio. Miguel accelera. Sempre a lato.
Andiamo avanti così per un paio di km, sempre in silenzio. Io con lo sguardo sempre più verso terra ed un occhio sempre più frequente al cardio, lui sempre con lo sguardo avanti verso l'orizzonte.
Per fortuna che veniamo superati da un paio di runner molto più veloci, così che si sceglie un'altra preda e mi lascia sul posto in pochi secondi.
Lo rivedrò all'arrivo, ovviamente intento a fare stretching.
***
Nell'ottica di dare un po' più di forma al blog, voglio cercare di creare una serie di rubriche periodiche che organizzino i temi per aree tematiche.
Stasera inauguro TIPI DA TAPASCIATA, ovvero la fauna che si incontra alle tapasciate, che è solitamente molto eterogenea.
Miguel è il tipo che prende il nome da Miguel Indurain, un grandissimo del ciclismo.
Quando vinceva a man bassa Tour e Giro una cosa che non mi piaceva del Navarro era che praticamente le vittorie le conquistava in crono e poi amministrava il vantaggio nelle tappe rimanenti.
Questo lo portava a non compiere imprese eroiche in montagna, alla Pantani per intendersi, pur essendo il più forte in assoluto.
Anzi: quando qualcuno cercava l'impresa ecco che lo andava a prendere e lo affiancava. Gli stava da parte, non dava nè cercava collaborazione. Semplicemente gli stava a lato, facendogli capire "ma dove cavolo vuoi andare?!?!?"
Stamattina, a Ombriano, mi sono trovato nella stessa condizione. Km 21-22 (su 27 reali), un po' in affanno a livello muscolare. Ecco che mi affianca Miguel.
Nonostante la giornata grigia e piovosa è in canotta e calzoncini inguinali, gambe depilate. Passo molto elastico, sguardo fiero e lontano. Non dice nulla, non saluta.
Mi aspetto che passi, ma complice un sorpasso che sto effettuando, mi sta a lato.
Guardo i battiti, vedo che sono un paio sopra quelli che mi sono prefissato di tenere. Rallento un attimo. Miguel rallenta. Sempre a lato.
Un paio di curve in paese, prendo un poco di slancio. Miguel accelera. Sempre a lato.
Andiamo avanti così per un paio di km, sempre in silenzio. Io con lo sguardo sempre più verso terra ed un occhio sempre più frequente al cardio, lui sempre con lo sguardo avanti verso l'orizzonte.
Per fortuna che veniamo superati da un paio di runner molto più veloci, così che si sceglie un'altra preda e mi lascia sul posto in pochi secondi.
Lo rivedrò all'arrivo, ovviamente intento a fare stretching.
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venerdì 11 febbraio 2011
Cardiofrequenzimetro
Ecco un tipico esempio di come le cose ti prendano e poi si faccia fatica a controllarle.
Come già scritto per Natale mi sono regalato il Garmin 305.
Il glorioso 205 era morto, volevo tornare ad avere uno strumento per misurare tempi e distanze, e visto che il delta di prezzo era minimo (20 eurini di differenza) ho optato per il modello con il cardio.
E' da quando ho iniziato a correre seriamente che misuro in modo manuale i battiti a riposo, però non avevo mai effettuato misurazioni durante l'attività.
C'è da dire che dovrei fare un test per valutare i battiti massimi che potrei raggiungere, abbandonando quindi le formule standard che si trovano in rete.
Tutto quanto sto per scrivere, quindi, deriva da osservazioni di natura empirica, senza alcun fondamento scientifico.
Iniziamo con i battiti a riposo. Normalmente stanto sdraiato e mediamente lontano da sforzi, ho tra i 42 ed i 44 battiti a minuto. In un paio di occasioni sono sceso anche ai 39. Non so se sia bene o male (la bradicardia ad un certo punto non è cosa positiva).
Corsa: a ritmo lento sto generalmente sui 160/165 bpm. Quando accelero e raggiungo quello che potrebbe essere un ritmo da Corsa Media arrivo ai 170. Sulle ripetute brevi, tirate, sono arrivato anche a 180
Grafico Corsa Lenta: 10K - Passo Medio 4'56'' - F Media 164 bpm
Grafico Ripetute Brevi: 6 x 500metri rec. 1'30''
Bici: qua ho come unico riferimento l'allenamento con la cyclette da spinning. In questo caso, avvertendo già una certa fatica, difficilmente supero i 120 bpm. Ovviamente devo aspettare d'iniziare col mezzo meccanico che ritirerò a breve per avere riferimenti più attendibili.
Grafico Cyclette: 50 minuti - F Media 117
Nuoto: per ora non ho evidenze, visto che fascia e orologio in acqua non posso portarli. Proverò con delle misurazioni empiriche.
Come dicevo, tuttavia, tutto questo mi sta sfuggendo di mano.
E' da giorni che sto rimuginando l'idea d'indossare la fascia per vedere come gira il cuore durante una giornata normale, notte inclusa. E' una cosa da psicopatici, me ne rendo conto.
Voglio infine precisare che mi sottopongo regolarmente alla visita medica per attività agonistica, con tutti i dubbi che mi porto dietro (vedi post precedenti), e che i commenti dopo l'elettrocardiogramma dopo lo sforzo è sempre stato "complimenti, un cuore allenatissimo".
***
Come già scritto per Natale mi sono regalato il Garmin 305.
Il glorioso 205 era morto, volevo tornare ad avere uno strumento per misurare tempi e distanze, e visto che il delta di prezzo era minimo (20 eurini di differenza) ho optato per il modello con il cardio.
E' da quando ho iniziato a correre seriamente che misuro in modo manuale i battiti a riposo, però non avevo mai effettuato misurazioni durante l'attività.
C'è da dire che dovrei fare un test per valutare i battiti massimi che potrei raggiungere, abbandonando quindi le formule standard che si trovano in rete.
Tutto quanto sto per scrivere, quindi, deriva da osservazioni di natura empirica, senza alcun fondamento scientifico.
Iniziamo con i battiti a riposo. Normalmente stanto sdraiato e mediamente lontano da sforzi, ho tra i 42 ed i 44 battiti a minuto. In un paio di occasioni sono sceso anche ai 39. Non so se sia bene o male (la bradicardia ad un certo punto non è cosa positiva).
Corsa: a ritmo lento sto generalmente sui 160/165 bpm. Quando accelero e raggiungo quello che potrebbe essere un ritmo da Corsa Media arrivo ai 170. Sulle ripetute brevi, tirate, sono arrivato anche a 180
Grafico Corsa Lenta: 10K - Passo Medio 4'56'' - F Media 164 bpm
Grafico Ripetute Brevi: 6 x 500metri rec. 1'30''
Bici: qua ho come unico riferimento l'allenamento con la cyclette da spinning. In questo caso, avvertendo già una certa fatica, difficilmente supero i 120 bpm. Ovviamente devo aspettare d'iniziare col mezzo meccanico che ritirerò a breve per avere riferimenti più attendibili.
Grafico Cyclette: 50 minuti - F Media 117
Nuoto: per ora non ho evidenze, visto che fascia e orologio in acqua non posso portarli. Proverò con delle misurazioni empiriche.
Come dicevo, tuttavia, tutto questo mi sta sfuggendo di mano.
E' da giorni che sto rimuginando l'idea d'indossare la fascia per vedere come gira il cuore durante una giornata normale, notte inclusa. E' una cosa da psicopatici, me ne rendo conto.
Voglio infine precisare che mi sottopongo regolarmente alla visita medica per attività agonistica, con tutti i dubbi che mi porto dietro (vedi post precedenti), e che i commenti dopo l'elettrocardiogramma dopo lo sforzo è sempre stato "complimenti, un cuore allenatissimo".
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giovedì 10 febbraio 2011
Vita da atleta
Mi sento spesso chiedere, parlando con amici e colleghi, come faccia a sostenere una certa costanza e ritmi d'allenamento.
Premesso che al momento i ritmi sono ancora relativamente blandi, ché la stagione invernale influisce notevolmente, oltre al fatto che non ho ancora capito bene come muovermi in ottica triathlon, la risposta è comunque una: faccio vita da atleta e accetto compromessi e sacrifici.
Come la maggior parte della gente che si cimenta in uno sport con costanza, lo sport rappresenta alla fin fine quel di più nella quotidianeità.
Ho un lavoro che mi impegna notevolmente, dal punto di vista mentale e di tempo. Dal lunedì al venerdì mi alzo per le 7, colazione, mi preparo, sistemo il cane, e porto Edo dal nonno. Dopodiché intraprendo il viaggio per l'ufficio, a Milano, che raggiungo per le 9. Quindi 2 ore dopo essermi alzato e già bisinfio.
Cerco d'uscire alle 18, per essere a casa, traffico permettendo, per le 19/19:15.
E' a questo punto che devo riuscire a incastrare le cose per potermi allenare: 2 giorni alla settimana devo andare a prendere Edo in piscina dopo la pallanuoto, quindi mi rimangono 3 sere potenzialmente libere.
Ora: per andare in piscina mi fermo a Pandino, mettendo in conto di rientrare per le 21, cenare da solo e non stare con Edo che pochi minuti. Questo è un grosso sacrificio, per due sere.
In settimana cerco poi d'andare a correre un'oretta, o fare un'oretta di cyclette. Qua cerco di non togliere tempo alla famiglia, quindi cena molto frugale, per poi allenarmi a stomaco pieno.
Poi arriva il fine settimana.
Il sabato mattina per ora preferisco dormire fino alle 9, sbrigare faccende lasciate in sospeso tutta settimana, per poi uscire un'oretta a correre a cavallo dell'ora di pranzo, o nel primissimo pomeriggio (dopo non potrei).
La domenica, infine, levatacce prima dell'alba, per mettere dentro l'allenamento lungo e poter rientrare a fare colazione tutti insieme (ho letto su un blog una divertente frase che diceva che sei un vero runner quando la domenica hai già corso 2 ore, fatto la doccia e 2 colazioni prima che i tuoi famigliari si siano alzati. Niente di più vero).
Tutto questo comporta che debba per forza andare a letto tutte le sere non oltre le 23, il sabato ancora prima, che declini inviti ad uscire il fine settimana visto che devo alzarmi presto.
Senza contare non pasticciare agli aperitivi, cenare con parsimonia altrimenti si ripropone, cercare in poche parole d'essere sobrio pena scoppiare.
Vista così è una vitaccia, sopportata anche da chi mi sta vicino, però poi quando i risultati si vedono (sia dal punto di vista atletico/sportivo che fisico e mentale) è una vitaccia che ritengo valga la pena sostenere. E questo, confortante, è condiviso dai famigliari.
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Premesso che al momento i ritmi sono ancora relativamente blandi, ché la stagione invernale influisce notevolmente, oltre al fatto che non ho ancora capito bene come muovermi in ottica triathlon, la risposta è comunque una: faccio vita da atleta e accetto compromessi e sacrifici.
Come la maggior parte della gente che si cimenta in uno sport con costanza, lo sport rappresenta alla fin fine quel di più nella quotidianeità.
Ho un lavoro che mi impegna notevolmente, dal punto di vista mentale e di tempo. Dal lunedì al venerdì mi alzo per le 7, colazione, mi preparo, sistemo il cane, e porto Edo dal nonno. Dopodiché intraprendo il viaggio per l'ufficio, a Milano, che raggiungo per le 9. Quindi 2 ore dopo essermi alzato e già bisinfio.
Cerco d'uscire alle 18, per essere a casa, traffico permettendo, per le 19/19:15.
E' a questo punto che devo riuscire a incastrare le cose per potermi allenare: 2 giorni alla settimana devo andare a prendere Edo in piscina dopo la pallanuoto, quindi mi rimangono 3 sere potenzialmente libere.
Ora: per andare in piscina mi fermo a Pandino, mettendo in conto di rientrare per le 21, cenare da solo e non stare con Edo che pochi minuti. Questo è un grosso sacrificio, per due sere.
In settimana cerco poi d'andare a correre un'oretta, o fare un'oretta di cyclette. Qua cerco di non togliere tempo alla famiglia, quindi cena molto frugale, per poi allenarmi a stomaco pieno.
Poi arriva il fine settimana.
Il sabato mattina per ora preferisco dormire fino alle 9, sbrigare faccende lasciate in sospeso tutta settimana, per poi uscire un'oretta a correre a cavallo dell'ora di pranzo, o nel primissimo pomeriggio (dopo non potrei).
La domenica, infine, levatacce prima dell'alba, per mettere dentro l'allenamento lungo e poter rientrare a fare colazione tutti insieme (ho letto su un blog una divertente frase che diceva che sei un vero runner quando la domenica hai già corso 2 ore, fatto la doccia e 2 colazioni prima che i tuoi famigliari si siano alzati. Niente di più vero).
Tutto questo comporta che debba per forza andare a letto tutte le sere non oltre le 23, il sabato ancora prima, che declini inviti ad uscire il fine settimana visto che devo alzarmi presto.
Senza contare non pasticciare agli aperitivi, cenare con parsimonia altrimenti si ripropone, cercare in poche parole d'essere sobrio pena scoppiare.
Vista così è una vitaccia, sopportata anche da chi mi sta vicino, però poi quando i risultati si vedono (sia dal punto di vista atletico/sportivo che fisico e mentale) è una vitaccia che ritengo valga la pena sostenere. E questo, confortante, è condiviso dai famigliari.
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martedì 8 febbraio 2011
Peli
Ovvero dove, come e perché procedere con la depilazione a fini sportivi.
Quando si partecipa ad un evento sportivo si vede ormai moltissima gente depilata.
All'inizio pensavo che i depilati fossero quelli forti, poi mi sono reso conto che la pratica era comune anche tra i più tapascioni.
Io ho una stora abbastanza variegata col mondo della depilazione, nelle sue sfumate accezioni, parte anatomica per parte anatomica. Andando con ordine potrei riassumerla così:
TESTA: avendo iniziato verso i 18 anni a manifestare i sintomi di un'incipiente calvizie ho preso molto presto la decisione di tagliare tutto quello che potevo e non pensarci più. Dopo un paio d'anni in cui la misura era ancora variabile, sono ormai 16 anni che ho adottato lo stile skinhead, cosa che farei anche se avessi una notevole massa di capelli.
In questo caso vado di macchinetta, altezza minima.
BRACCIA: qua il discorso è più complesso. Da sempre ho ambito ad avere le braccia completamente tatuate, per cui ancor prima d'iniziare a mettere inchiostro sotto pelle, ho iniziato a depilarmi gli avambracci, nell'ottica d'abituarmi all'operazione. Ora che l'inchiostro c'è (finalmente) procedo regolarmente. In questo caso vado di lametta. Ho provato con il silk-epil con risultati strepitosi, dolore quasi nullo, tuttavia la ricrescita in questa parte del corpo ha dato qualche problema di peli incarniti, per cui meglio rimanere di rasoio. Da notare che la leggenda per cui più radi e più crescono folti e duri almeno nel mio caso si è rivelata appunto una leggenda.
ASCELLE: qua vado di rasoio elettrico per questioni funzionali. Detto in parole povere senza pelo non puzzo nemmeno dopo un'ultra maratona.
TORACE: in questo caso avevo due peli in croce, ma alla fin fine stavano male, per cui con un paio d'anni di silk-epil, li ho quasi definitivamente estirpati. Quel poco che ricresce viene via a mano senza dolore nè fatica.
ADDOME: la parte senz'altro più dolorosa. Qua un po' di lanetta c'è, e procedo con il rasoio elettrico specifico per il corpo, in quanto con il silk-epil il dolore è insopportabile e con la lametta il rischio tagli è elevato.
GAMBE: praticamente la parte funzionale per la corsa. Dalle ginocchia in giù sono naturalmente depilato, nel senso che non ho più nemmeno un pelo. Gambe liscissime da fare invidia a qualsiasi donna. Dalle ginocchia in su tanti, lunghi e neri, tanto che quando corro e sudo mi danno oggettivamente fastidio. Qua procedo con il rasoio elettrico, per poi ripassare il tutto a lametta. Come detto parte funzionale, ma anche estetica, ché avere metà gamba depilata e metà pelosa, soprattutto in estate quando si va in giro in bermuda, fa oggettivamente un po' schifo.
Alla fine rimane ben poco (in zona "vergogne"), ovviamente con un po' di sbattimento settimanale per il mantenimento.
Devo dire che il tutto, con un'intensa attività sportiva, è estremamente funzionale, oltre che farmi sembrare, almeno alla partenza di gare e allenamenti, come "uno di quelli veri, di quelli che vanno ..."
Quando corro il sudore va via velocemente, riesco a darmi una sgrassata a fine allenamento anche con una semplice salvietta detergente, soprattutto quando non si ha a disposizione una doccia in loco e devi magari farti il viaggio verso casa lurido (foss'anche quel quarto d'ora in cui appesterei l'auto per giorni).
In piscina, infine, non vedo grandi differenze a livello di attrito, però vedere l'acqua che scivola via quando mi fermo mi piace, e questo basta e avanza.
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Quando si partecipa ad un evento sportivo si vede ormai moltissima gente depilata.
All'inizio pensavo che i depilati fossero quelli forti, poi mi sono reso conto che la pratica era comune anche tra i più tapascioni.
Io ho una stora abbastanza variegata col mondo della depilazione, nelle sue sfumate accezioni, parte anatomica per parte anatomica. Andando con ordine potrei riassumerla così:
TESTA: avendo iniziato verso i 18 anni a manifestare i sintomi di un'incipiente calvizie ho preso molto presto la decisione di tagliare tutto quello che potevo e non pensarci più. Dopo un paio d'anni in cui la misura era ancora variabile, sono ormai 16 anni che ho adottato lo stile skinhead, cosa che farei anche se avessi una notevole massa di capelli.
In questo caso vado di macchinetta, altezza minima.
BRACCIA: qua il discorso è più complesso. Da sempre ho ambito ad avere le braccia completamente tatuate, per cui ancor prima d'iniziare a mettere inchiostro sotto pelle, ho iniziato a depilarmi gli avambracci, nell'ottica d'abituarmi all'operazione. Ora che l'inchiostro c'è (finalmente) procedo regolarmente. In questo caso vado di lametta. Ho provato con il silk-epil con risultati strepitosi, dolore quasi nullo, tuttavia la ricrescita in questa parte del corpo ha dato qualche problema di peli incarniti, per cui meglio rimanere di rasoio. Da notare che la leggenda per cui più radi e più crescono folti e duri almeno nel mio caso si è rivelata appunto una leggenda.
ASCELLE: qua vado di rasoio elettrico per questioni funzionali. Detto in parole povere senza pelo non puzzo nemmeno dopo un'ultra maratona.
TORACE: in questo caso avevo due peli in croce, ma alla fin fine stavano male, per cui con un paio d'anni di silk-epil, li ho quasi definitivamente estirpati. Quel poco che ricresce viene via a mano senza dolore nè fatica.
ADDOME: la parte senz'altro più dolorosa. Qua un po' di lanetta c'è, e procedo con il rasoio elettrico specifico per il corpo, in quanto con il silk-epil il dolore è insopportabile e con la lametta il rischio tagli è elevato.
GAMBE: praticamente la parte funzionale per la corsa. Dalle ginocchia in giù sono naturalmente depilato, nel senso che non ho più nemmeno un pelo. Gambe liscissime da fare invidia a qualsiasi donna. Dalle ginocchia in su tanti, lunghi e neri, tanto che quando corro e sudo mi danno oggettivamente fastidio. Qua procedo con il rasoio elettrico, per poi ripassare il tutto a lametta. Come detto parte funzionale, ma anche estetica, ché avere metà gamba depilata e metà pelosa, soprattutto in estate quando si va in giro in bermuda, fa oggettivamente un po' schifo.
Alla fine rimane ben poco (in zona "vergogne"), ovviamente con un po' di sbattimento settimanale per il mantenimento.
Devo dire che il tutto, con un'intensa attività sportiva, è estremamente funzionale, oltre che farmi sembrare, almeno alla partenza di gare e allenamenti, come "uno di quelli veri, di quelli che vanno ..."
Quando corro il sudore va via velocemente, riesco a darmi una sgrassata a fine allenamento anche con una semplice salvietta detergente, soprattutto quando non si ha a disposizione una doccia in loco e devi magari farti il viaggio verso casa lurido (foss'anche quel quarto d'ora in cui appesterei l'auto per giorni).
In piscina, infine, non vedo grandi differenze a livello di attrito, però vedere l'acqua che scivola via quando mi fermo mi piace, e questo basta e avanza.
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lunedì 7 febbraio 2011
Fine settimana decisamente ricco quello appena trascorso.
Ormai la mia "agenda" è fittissima di impegni, specialmente per quanto riguarda la gestione Edo.
Tra scout, pallanuoto e appuntamenti relativi alla Prima Comunione è tutto uno scorrazzare a destra e manca, dovendo giocoforza ritagliarsi a fatica gli spazi per allenarsi.
Come dicevo ieri mattina, però, se uno vuole lo spazio riesce sempre a ritagliarselo, ovviamente con sacrificio.
Sabato è stato tutto molto più semplice, ché l'uscita al Marzale, 10 Km a passo libero da ritmi autoimposti, sono riuscito a collocarla prima di pranzo, quando la temperatura era gradevolissima.
Correre con il sole e non avere freddo è stato veramente piacevole.
Più impegnativa l'uscita di ieri mattina, con tempi di rientro tiratissimi, per cui: sveglia alle 6:45, colazione frugale e via verso Cremosano, per il Gir de le Lame, nonostante il termometro segnasse un indegno e nebbioso -4.
Essendo in compagnia ho corso ad un passo un po' più lento del previsto, ma ieri era importante macinare un bel lungo, quindi alla fine dei 19,2 km (rilevati dal Garmin dell'amico, ché il mio s'è spento subito avendolo dimenticato acceso dal sabato pomeriggio ...) ero comunque soddisfatto, tanto che al ristoro, declinato il foiolo non mi sono comunque tirato indietro nei confronti della polenta accompagnata da verze, cipolle e salsiccia.
La settimana entrante sarà ancora abbastanza interlocutoria: la piscina dovrà aspettare per lo meno fino a venerdì, quando l'epidermide post tatuaggio sarà completamente recuperata. Vedrò di mettere dentro 1-2 sessioni alla cyclette ed un'uscita di corsa giovedì, grazie ad un appuntamento di lavoro che mi permetterà, una volta tanto, d'essere a casa ad un orario decente.
***
Ormai la mia "agenda" è fittissima di impegni, specialmente per quanto riguarda la gestione Edo.
Tra scout, pallanuoto e appuntamenti relativi alla Prima Comunione è tutto uno scorrazzare a destra e manca, dovendo giocoforza ritagliarsi a fatica gli spazi per allenarsi.
Come dicevo ieri mattina, però, se uno vuole lo spazio riesce sempre a ritagliarselo, ovviamente con sacrificio.
Sabato è stato tutto molto più semplice, ché l'uscita al Marzale, 10 Km a passo libero da ritmi autoimposti, sono riuscito a collocarla prima di pranzo, quando la temperatura era gradevolissima.
Correre con il sole e non avere freddo è stato veramente piacevole.
Più impegnativa l'uscita di ieri mattina, con tempi di rientro tiratissimi, per cui: sveglia alle 6:45, colazione frugale e via verso Cremosano, per il Gir de le Lame, nonostante il termometro segnasse un indegno e nebbioso -4.
Essendo in compagnia ho corso ad un passo un po' più lento del previsto, ma ieri era importante macinare un bel lungo, quindi alla fine dei 19,2 km (rilevati dal Garmin dell'amico, ché il mio s'è spento subito avendolo dimenticato acceso dal sabato pomeriggio ...) ero comunque soddisfatto, tanto che al ristoro, declinato il foiolo non mi sono comunque tirato indietro nei confronti della polenta accompagnata da verze, cipolle e salsiccia.
La settimana entrante sarà ancora abbastanza interlocutoria: la piscina dovrà aspettare per lo meno fino a venerdì, quando l'epidermide post tatuaggio sarà completamente recuperata. Vedrò di mettere dentro 1-2 sessioni alla cyclette ed un'uscita di corsa giovedì, grazie ad un appuntamento di lavoro che mi permetterà, una volta tanto, d'essere a casa ad un orario decente.
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venerdì 4 febbraio 2011
Gareggiare o no?
Sto pensando seriamente alla iniziale intenzione d'iscrivermi alla mezza di Piacenza.
Mi spiego meglio.
Gareggiare per me significa porsi un obiettivo, che sia cronometrico o d'altro tipo, ma comunque una sfida innanzitutto con sé stessi.
Andare ad una corsa in forma agonistica senza questo obiettivo non ha molto senso, dal mio punto di vista, anche perché il bello della competizione è soprattutto l'adrenalina che ne nasce.
Se aderire ad una gara diventa un'abitudine ecco che l'adrenalina via via sparisce.
Il contesto è questo, quindi sto valutando l'idea di rinunciare all'ipotesi iniziale e ripiegare sulla concomitante FIASP ad Offanengo, anche perché andrei a Piacenza senza alcuna speranza d'abbassare il mio PB sulla mezza.
L'1h35 del 2007 è al momento distante. Diciamo che ho nelle gambe un 1h40, 1h38 ad andare bene (giornata favorevole, meteo, ecc).
Questo ripiego inoltre mi permetterebbe soprattutto di fare il tutto in tempi più rapidi ed in maniera senz'altro più economica.
Ancora qualche giorno per pensarci, ma penso che il dado sia tratto.
Intanto il fine settimana si prospetta buono dal punto di vista del meteo, per cui domani ci metterò dentro una decina di km al Marzale, mentre domenica non mancherò alla FIASP di Cremosano, che ha senz'altro il miglior ristoro di tutte le FIASP del Cremasco (c'è anche polenta ...), stavolta stando sui 20Km.
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Mi spiego meglio.
Gareggiare per me significa porsi un obiettivo, che sia cronometrico o d'altro tipo, ma comunque una sfida innanzitutto con sé stessi.
Andare ad una corsa in forma agonistica senza questo obiettivo non ha molto senso, dal mio punto di vista, anche perché il bello della competizione è soprattutto l'adrenalina che ne nasce.
Se aderire ad una gara diventa un'abitudine ecco che l'adrenalina via via sparisce.
Il contesto è questo, quindi sto valutando l'idea di rinunciare all'ipotesi iniziale e ripiegare sulla concomitante FIASP ad Offanengo, anche perché andrei a Piacenza senza alcuna speranza d'abbassare il mio PB sulla mezza.
L'1h35 del 2007 è al momento distante. Diciamo che ho nelle gambe un 1h40, 1h38 ad andare bene (giornata favorevole, meteo, ecc).
Questo ripiego inoltre mi permetterebbe soprattutto di fare il tutto in tempi più rapidi ed in maniera senz'altro più economica.
Ancora qualche giorno per pensarci, ma penso che il dado sia tratto.
Intanto il fine settimana si prospetta buono dal punto di vista del meteo, per cui domani ci metterò dentro una decina di km al Marzale, mentre domenica non mancherò alla FIASP di Cremosano, che ha senz'altro il miglior ristoro di tutte le FIASP del Cremasco (c'è anche polenta ...), stavolta stando sui 20Km.
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giovedì 3 febbraio 2011
T3
Da Cremasco mettere affiancate la T ed il numero 3 provoca una certa orticaria, tuttavia invertendo l'ordine degli addendi in questo caso il significato cambia, per cui posso passare all'argomento di giornata.
T3, ovvero quello che nel gergo indica la terza disciplina del Triathlon.
In realtà sarebbe la corsa, l'ultima frazione.
Tuttavia, arrivando io da esperienze di corsa, avendo senza difficoltà introdotto il nuoto, giocoforza dovevo colmare la parte ciclistica.
Come scritto qualche giorno fa dovevo procedere con l'acquisto di una bicicletta se proprio voglio fare sul serio.
La gloriosa Valesi acquistata nel lontanissimo 1991 e che è appesa da almeno 13 anni a casa dei miei a prendere polvere sarebbe oltremodo inadeguata. Un rimessaggio poco conveniente dal punto di vista economico, per cui mi sono fidato dei consigli di ciclisti esperti e rivolto presso un negozio di fiducia per un usato di qualità.
Visionato, qualche giorno per rifletterci, e sabato ho acquistato.
Telaio in carbonio, amenità tecniche che in questo momento non saprei ripetere, provata, misurata, calibrata sulla mia altezza e postura.
Il tutto per un importo con un 1 davanti che mi vergogno a scrivere e che non ho ancora avuto il coraggio di confessare a casa (...), però un gioiello.
Per ora è ancora in negozio, ho qualche difficoltà logistica nel tenerla a casa. Conto d'andare a ritirarla, ben calibrata, a metà mese.
Nel frattempo, essendo forzatamente ai box col nuoto per via del tatuaggio che ho finalmente finito dopo mesi d'attesa, alla corsa sto alternando allenamenti con la cyclette da spinning, che nella nuova location in garage è ottimale, specie in queste sere fredde e nebbiose.
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T3, ovvero quello che nel gergo indica la terza disciplina del Triathlon.
In realtà sarebbe la corsa, l'ultima frazione.
Tuttavia, arrivando io da esperienze di corsa, avendo senza difficoltà introdotto il nuoto, giocoforza dovevo colmare la parte ciclistica.
Come scritto qualche giorno fa dovevo procedere con l'acquisto di una bicicletta se proprio voglio fare sul serio.
La gloriosa Valesi acquistata nel lontanissimo 1991 e che è appesa da almeno 13 anni a casa dei miei a prendere polvere sarebbe oltremodo inadeguata. Un rimessaggio poco conveniente dal punto di vista economico, per cui mi sono fidato dei consigli di ciclisti esperti e rivolto presso un negozio di fiducia per un usato di qualità.
Visionato, qualche giorno per rifletterci, e sabato ho acquistato.
Telaio in carbonio, amenità tecniche che in questo momento non saprei ripetere, provata, misurata, calibrata sulla mia altezza e postura.
Il tutto per un importo con un 1 davanti che mi vergogno a scrivere e che non ho ancora avuto il coraggio di confessare a casa (...), però un gioiello.
Per ora è ancora in negozio, ho qualche difficoltà logistica nel tenerla a casa. Conto d'andare a ritirarla, ben calibrata, a metà mese.
Nel frattempo, essendo forzatamente ai box col nuoto per via del tatuaggio che ho finalmente finito dopo mesi d'attesa, alla corsa sto alternando allenamenti con la cyclette da spinning, che nella nuova location in garage è ottimale, specie in queste sere fredde e nebbiose.
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mercoledì 2 febbraio 2011
Forma fisica
Come scrivevo nei giorni scorsi, una volta deciso di rimettersi di buzzo buono con gli allenamenti, giocoforza mi sono dovuto "imporre" un po' di disciplina alimentare.
Quando devi correre anche un paio di kg in più si sentono terribilmente, per cui ho deciso di tornare a canoni più consoni ad un aspirante runner.
Il primo gennaio il responso della bilancia è stato impietoso, facendo registrare poco più di 70Kg distribuiti sui miei 169 cm.
Devo precisare, tuttavia, che con l'ausilio della bilancia impedenziometrica ho potuto verificare che nonostante il peso sia aumentato la massa grassa è ben al di sotto della soglia d'attenzione.
Questo rimarca la sensazione avvertita negli ultimi mesi, e confermata comunque dalla cintura che non mente: più che essere ingrassato ho messo su troppa massa muscolare, in particolar modo sulle gambe.
Questo lo addebito al potenziamento muscolare cui mi sono sottoposto lo scorso inverno in funzione delle ultra a cui sarei andato incontro. Potenziamento che se da un lato ha dato i suoi frutti, dall'altro mi ha portato ad un aumento di peso, che al di là della sua tipologia alla fine dei conti è da portare in giro.
Con il lavoro di corsa, piscina e prossimamente bicicletta senza più andare in palestra cercherò di perdere un po' di massa muscolare.
Con l'alimentazione di limare ulteriormente la massa grassa. Da più di un anno non tocco un goccio d'alcool, sto cercando di limitare ad un bicchiere settimanale la tanto amata Coca Cola, ho eliminato i fritti, il pane quando mangio la pasta, incrementato il consumo di verdura ed in genere sto attento alle porzioni.
Tutto questo mi fa sentire bene, quindi lo sforzo (Coca a parte) è minimo.
Alla fine di gennaio questi i miei parametri vitali:
Peso: 68.5
Massa Grassa: 9.6%
Pulsazioni a riposo: 44
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Quando devi correre anche un paio di kg in più si sentono terribilmente, per cui ho deciso di tornare a canoni più consoni ad un aspirante runner.
Il primo gennaio il responso della bilancia è stato impietoso, facendo registrare poco più di 70Kg distribuiti sui miei 169 cm.
Devo precisare, tuttavia, che con l'ausilio della bilancia impedenziometrica ho potuto verificare che nonostante il peso sia aumentato la massa grassa è ben al di sotto della soglia d'attenzione.
Questo rimarca la sensazione avvertita negli ultimi mesi, e confermata comunque dalla cintura che non mente: più che essere ingrassato ho messo su troppa massa muscolare, in particolar modo sulle gambe.
Questo lo addebito al potenziamento muscolare cui mi sono sottoposto lo scorso inverno in funzione delle ultra a cui sarei andato incontro. Potenziamento che se da un lato ha dato i suoi frutti, dall'altro mi ha portato ad un aumento di peso, che al di là della sua tipologia alla fine dei conti è da portare in giro.
Con il lavoro di corsa, piscina e prossimamente bicicletta senza più andare in palestra cercherò di perdere un po' di massa muscolare.
Con l'alimentazione di limare ulteriormente la massa grassa. Da più di un anno non tocco un goccio d'alcool, sto cercando di limitare ad un bicchiere settimanale la tanto amata Coca Cola, ho eliminato i fritti, il pane quando mangio la pasta, incrementato il consumo di verdura ed in genere sto attento alle porzioni.
Tutto questo mi fa sentire bene, quindi lo sforzo (Coca a parte) è minimo.
Alla fine di gennaio questi i miei parametri vitali:
Peso: 68.5
Massa Grassa: 9.6%
Pulsazioni a riposo: 44
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martedì 1 febbraio 2011
Riassunto gennaio
Come dicevo ho ripreso ad allenarmi, per ora ponendomi l'obiettivo d'andare a Piacenza a correre la mezza.
Per una scelta psicologica ho volutamente iniziato a registrare le attività dal 1° di gennaio.
Per correre la mezza di Piacenza ho recuperato e rielaborato una tabella che potesse essere compatibile con impegni lavorativi, famigliari e meteorologici, visto che soffro tremendamente il freddo.
Ho impostato il tutto quindi sui 4-5 allenamenti settimanali, con 2 sessioni in piscina e 2-3 di corsa, tornando ad introdurre allenamenti qualitativi con ripetute piuttosto che puntare solo ed unicamente alla quantità chilometrica.
Questo il sommario del mese:
Nuoto: 15.85 Km in 8 sedute
Corsa: 123 Km in 10 sedute
Devo dire niente male, soprattutto in virtù delle difficoltà logistiche che sto attraversando in questo momento (già ritagliarmi un'oretta per la corsa sta diventando veramente difficile).
Per quanto riguarda il nuoto sto riprendendo confidenza con l'acqua, dopo tanto che non mi ci dedicavo. Questo significa che cerco solo di macinare metri su metri in ciascuna seduta, curando la tecnica. Sulla velocità inizierò a lavorarci quando sarò arrivato ad almeno 2500 metri per seduta (sono a 2300).
Per quanto riguarda la corsa ho ripreso un buon passo. Sulla CL viaggio col freno tirato sui 4'55"-5'00" / KM, mentre quando ho lavorato sul ritmo sono riuscito anche a concludere delle ottime sedute di ripetute brevi 5/6 x 500 metri ad un passo compreso tra i 3'52" ed i 3'57" con ottime sensazioni.
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Per una scelta psicologica ho volutamente iniziato a registrare le attività dal 1° di gennaio.
Per correre la mezza di Piacenza ho recuperato e rielaborato una tabella che potesse essere compatibile con impegni lavorativi, famigliari e meteorologici, visto che soffro tremendamente il freddo.
Ho impostato il tutto quindi sui 4-5 allenamenti settimanali, con 2 sessioni in piscina e 2-3 di corsa, tornando ad introdurre allenamenti qualitativi con ripetute piuttosto che puntare solo ed unicamente alla quantità chilometrica.
Questo il sommario del mese:
Nuoto: 15.85 Km in 8 sedute
Corsa: 123 Km in 10 sedute
Devo dire niente male, soprattutto in virtù delle difficoltà logistiche che sto attraversando in questo momento (già ritagliarmi un'oretta per la corsa sta diventando veramente difficile).
Per quanto riguarda il nuoto sto riprendendo confidenza con l'acqua, dopo tanto che non mi ci dedicavo. Questo significa che cerco solo di macinare metri su metri in ciascuna seduta, curando la tecnica. Sulla velocità inizierò a lavorarci quando sarò arrivato ad almeno 2500 metri per seduta (sono a 2300).
Per quanto riguarda la corsa ho ripreso un buon passo. Sulla CL viaggio col freno tirato sui 4'55"-5'00" / KM, mentre quando ho lavorato sul ritmo sono riuscito anche a concludere delle ottime sedute di ripetute brevi 5/6 x 500 metri ad un passo compreso tra i 3'52" ed i 3'57" con ottime sensazioni.
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